Garantito IGP a Cauria di Salorno. Pensione & ristorante Fichtenhof: grandi piatti di montagna


fichtenhof


di Carlo Macchi

All’inizio c’erano le capre, poi arrivarono i preti. Dalle capre Cauria sembra abbia preso il nome e dai preti, mandati in vacanze montane meditative, una sana forma di sostentamento nel dargli da mangiare.

Un luogo dove alcuni branchi di capre servono per dare da mangiare ai pastori di pecorelle smarrite non può essere un posto normale; qualcosa di particolare deve per forza nascerci. Per esempio il Fichtenhof.

Ma andiamo con calma: i pochissimi abitanti di Cauria, piccolo  e meraviglioso “posto da capre” (la strada asfaltata che si imbocca a Salorno sale per circa 900 metri di dislivello e svariati tornanti prima di portarci ai 1300 metri delle sue poche case e molti alpeggi) forse fecero un veloce ragionamento “Qua attorno oltre alle capre abbiamo anche cervi, camosci e caprioli. Quindi perché non usare questi doni locali per dare da mangiare all’altro patrimonio che ci ritroviamo tra le mani, cioè i preti?”

Non so se andò così ma è certo che la famiglia Pardatscher, circa 50 anni fa, decise di aprire questa Gasthof per dare da mangiare non solo a sacerdoti ma a tutti quelli arrivavano da queste bellissime parti. Bellissime perché dai prati attorno al Fichtenhof nonchè dalle finestre del ristorante si gode un panorama alpino a cinque stelle, con l’occhio che può spaziare sino alle Dolomiti del Brenta nel vicino Trentino.

Oggi il locale è in mano alla seconda generazione:  tre figli che gestiscono cucina, sala e albergo. In cucina la regina è Ingrid mentre Ulli pensa al servizio ed alla carta dei vini e il terzo fratello funge da perfetto jolly. In realtà la mamma e il babbo, anche se ottantenni non mollano la presa: la prima si occupa dell’orto e del campo, mentre il secondo è il responsabile per l’approvvigionamento delle carni, cacciagione in testa.

fichtenhof, tris di primi

Come riconosce Ingrid, seguace convinta di Carlo Petrini e del concetto di Chilometro Zero,  il ruolo dei genitori è tuttora fondamentale per chi, come loro, propone una cucina basata sui prodotti localissimi: dalle erbe spontanee dei prati  ai prodotti dell’orto,  a quelli del campo (dove le patate sono finalmente Patate con la P stramaiuscola), agli animali delle cacciate locali per arrivare ai maiali di un piccolo allevatore vicino.

La sala è la classica Gasthof altoatesina dove il legno e la “montagnità” la fanno da padrone. Tavoli in massello, sedie idem, apparecchiatura piacevole e “rusticamente elegante”.

Ma veniamo ai piatti: oltre al classico speck (un vero speck, non quella roba semimolliccia che trovi un po’ ovunque) ed altri salumi che sconfinano in Trentino non potete perdervi i maltagliati fatti in casa con i funghi, i canederli in varie forme e con vari ingredienti (quelli con la rapa rossa sono da urlo!!!!) e ovviamente gli schlutzer, ravioloni tirolesi ripieni di ricotta e verdure selvatiche. Il consiglio vero è però quello dettato dalla mia esperienza: provateli tutti e godrete come ricci altoatesini.

Tra i secondi spiccano varie presentazioni di cacciagione, come lo spezzatino di cervo o il cosciotto di camoscio, senza dimenticare il filetto di maiale al pepe  e soprattutto i Gröstel, padellata di carne e patate o di patate e finferli: entrambi ottimi!

Per chiudere potete scegliere lo strudel, oppure lo strudel o, se volete, lo strudel. Non perché non ci siano altri dolci ma…provate lo strudel e mi ringrazierete.

In poche parole: cucina basata su prodotti locali stagionali che unisce la concretezza e la maestria familiare alla grande qualità delle materie prime.

La carta dei vini non poteva che essere improntata ai vini altoatesini. Troverete però anche una scelta ragionata di etichette “estere” dal Trentino, al Veneto, alla Toscana.
Pensione & ristorante Fichtenhof
Fichtenhof Nr. 23
39040 Cauria/Salorno
tel.-fax 0471 889028
cell. 338 302 86 53
[email protected]
www.fichtenhof.it
chiuso il lunedì

ferie a novembre
prezzo medio 25-30 euro vini esclusi

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