Garantito IGP. Eccellenze Alimentari? Se fai da te!


Eccellenze Agroalimentari Italiane, area esterna per i pic nic

di Stefano Tesi

L’architettura non è il loro forte, ma è la qualità intrinseca dei prodotti e non l’estetica del contenitore quella a cui punta la coop di agricoltori che a Sutri, mezz’ora da Roma, hanno creato un’evoluzione 2.0 del famoso “dal produttore al consumatore”.
Visto che, tra gli IGP, il Macchi dà un po’ fa invasioni di campo pizzaiole nei confronti del pur paziente Pignataro, vediamo se la pazienza del Giuliani è altrettanta.

Ho infatti intenzione di violare la sua riserva di caccia prediletta, il Lazio, per parlare di un’iniziativa non solo assai coraggiosa, ma benemerita. E che ha il pregio di mettere alla portata di un consumatore goloso, come quello romano e dell’area circonvicina, specialità italiane di alto livello, non sempre però facili da reperire sul mercato, a prezzi abbordabilissimi. Le “eccellenze agroalimentari”, per l’appunto. Come il nome della cooperativa recita:  uno spaccio che dispone anche di una macelleria propria con carni locali e/o certificate, di tavoli per picnic ove consumare l’acquistato e, udite udite, un bel bracere sempre acceso e pronto (gratis) all’uso.

Il tutto si trova a Sutri, mezz’ora di macchina dalla capitale.

E l’ha messo in piedi un gruppo di agricoltori molto agguerriti, che dovendo scegliere tra quinte fintorustiche e sostanza mangereccia hanno deciso senza incertezze per la seconda.

Non aspettatevi quindi bicocche, mattoni e travi a vista, legni anticati e il consueto armamentario da campagna immaginaria. Al km 46,5 della Cassia, appena fuori il paese, troverete invece un dignitoso capannone industriale, con grande e comodo parcheggio, la detta area esterna con tavolini e 1400 mq di spazio coperto pieni zeppi di bontà mangerecce provenienti da ogni parte d’Italia. Non solo acquistabili, ma assaggiabili, con un fitto calendario di degustazioni gratuite (le date le trovate sul sito o sulle pagine FB dei nostri): olii extravergini, conserve, marmellate, formaggi, vini doc e docg, salumi, paste. C’è di tutto, perfino le verdure. Garantito e fresco.

Eccellenze Agroalimentari Italiane

Esempi? Eccone alcuni: dal Chianti Classico e gli altri vini del Castello di Cacchiano all’olio biologico del Barone Macrì, dal parmigiano Reggiano Dop della Coop. Traversetolese ai Pecorino dop e ai caci caprini della Organizzazione Produttori Ovini e Caprini della Calabria, dalla pasta, i cereali e i legumi, i prodotti da forno, i condimenti e la birra, tutto bio, della Coop. marchigiana La terra e il cielo alle bistecche di frisona da latte di Filippo e Andrea Palombini da Nepi.

Che l’iniziativa abbia centrato il bersaglio già lo dimostrano gli effetti collaterali che ha provocato. Ad esempio, il fatto che il comune abbia cercato, con cavilli di dubbia legalità, di far abbattere la rampa per i disabili (quella verde nella foto) che i titolari avevano fatto costruire per consentire a chiunque l’accesso allo spaccio (chi si volesse godere questa storia di surreale trasversalità all’italiana, può leggere qui).

Eccellenze Agroalimentari Italiane, macelleria iscritta al Consorzio del Vitellone Bianco dell’Appenino Centrale

Ma sono le parole dei diretti interessati a spiegare meglio il senso dell’operazione. “Siamo tutti agricoltori. Conosciamo bene il valore di quello che produciamo, la sua qualità e la necessità di venderlo a prezzi remunerativi per far sopravvivere le nostre aziende e quelli di chi è come noi, che sono tanti. Il bello è che ciò è possibile. Basta scegliere la formula giusta”, spiega il presidente della coop, Furio Venarucci, titolare di una fattoria nel viterbese. “Aggreghiamo, direttamente o attraverso cooperative e reti di impresa, oltre 500 aziende agricole, alcune delle quali conosciute a livello mondiale. E ovviamente ne cerchiamo ancora. L’idea è semplice: dare ai buongustai prodotti di qualità elevata e sostenibile. La sostenibilità è infatti il principio ispiratore del progetto, pensato per offrire, a prezzi veri, produzioni artigianali di piccole aziende, che noi siamo riusciti a radunare in una unica sede. Allargare la loro diffusione per raggiungere il massimo numero di consumatori è lo scopo principale del nostro progetto. Un progetto che è diverso da tutti gli altri, anche di quelli che magari appaiono simili”.

Perchè?, gli chiediamo. “Saltando tutti i costosi passaggi intermedi e riducendo le spese di marketing e comunicazione, mettiamo il produttore agricolo, cioè noi stessi, direttamente in contatto con il consumatore. Tanta buona roba a prezzi accessibili”. La conoscenza alimentare, insiste Venarucci, è secondo loro il primo presupposto: prodotti controllati dalle materie prime fino ai processi produttivi, garanzia di trasparenza e affidabilità di tutta la filiera, con l’obiettivo di promuovere la cultura alimentare. Per divulgare le nostre tradizioni agricole ed enogastronomiche difendendo la biodiversità, contrastando l’omologazione dei nostri prodotti all’estero, l’agricoltura massiva e la manipolazione genetica dei prodotti. “Non abbiamo -aggiunge – imprenditori milionari che, nati in altri settori, sfruttano il nostro lavoro imponendoci il proprio denaro. Non abbiamo apparati sindacali che ci comandano in casa nostra lasciandoci nulla del nostro lavoro. Non abbiamo presidenti o direttori padroni del nostro prodotto che decidono al di sopra delle nostre teste. Lavoriamo da soli per supportare le nostre aziende nella vendita e nell’esportazione di quanto produciamo, coinvolgendo il più ampio pubblico in un percorso culturale organizzato, dando le informazioni di base circa le caratteristiche, la provenienza, le certificazioni di prodotto presenti nella comunicazione di packaging, completandole in un quadro conoscitivo generale della cultura del nostro popolo, delle tradizioni delle nostre cucine e della storia del nostro Paese”.
idee chiare, caspiterina.

Poi vai dentro al capannone e scopri che è tutto vero. Con Venarucci e il suo vice, Jacopo Becherini, produttore vinicolo maremmano, che se è necessario guidano i visitatori, tagliano scaglie di parmigiano, alimentano la brace per le bistecche.

Scendi di sotto e trovi il macellaio che ti spiega personalmente come prepara il ciauscolo e gli altri insaccati, il taglio delle carni e la loro origine: “Siamo certificati come punto vendita del consorzio del vitellone bianco dell’appenino centrale, cioè di razza romagnola, chianina e marchigiana, anche se al momento abbiamo solo la marchigiana igp della cooperativa San Giorgio Carni di San Giorgio La Molara, nell’alto beneventano. I maiali sono dell’azienda Copponi e Spuri di Camerino. Polli e tacchini sono bio: i secondi di collina, tipici viterbesi”.

Tutto molto semplice e confortante.

Eccellenze Agroalimentari Italiane, degustare in negozio

Naturalmente non ci siamo limitati a guardare, ma abbiamo degustato. Anzi, macchè degustato: lautamente mangiato molte delle cose buone trovate alle “Eccellenze Agroalimentari Italiane”.
E se si fosse aperta una nuova strada del “fai da te” agricolo?

Eccellenze Agroalimentari Italiane
Strada Statale Cassia km 46,500, Sutri (VT)
Tel. 0761.600780
E-mail [email protected]
www.cooperativa-eccellenze.it
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 9 alle 19.

 

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