
Gourmeet
Via Alabardieri, 8/11 – Napoli
tel. 081/400302
www.gourmeet.it
Aperto a pranzo.
La pausa pranzo a Napoli è un vero Paradiso: la tradizione gastronomica familiare e del cibo da strada si intrecciano in mille possibilità, dalle 1400 pizzerie alle gastronomie dove con 5 euro puoi spaziare da una insalata (che ha sapore) al timballo o a una pasta lenticchie mentre quasi centro osterie ti risolvono il problema non andando oltre i 15 euro. Pizze e pizzette, fritattine e panzarotti, paste con legumi o con ortaggi (zucca, cavolo, zucchine, melanzane, broccoli) dal repertorio pressoché infinito, fritture di pesce e carni (polpette, braciole e salsicce), parmigiane, sartù, genovese e ragù, lasagne e spaghetti. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Per il napoletano la pausa pranzo resta un momento importante nel quale ci si deve trattare bene, benissimo. E questo atteggiamento fa la differenza sostenendo l’economia della città e offrendo al tempo stesso mille possibilità ai turisti e ai viaggiatori. Una vera Bengodi.

A vicolo Alabardieri, proprio alle spalle di Piazza dei Martiri e di fronte alla centenaria pizzeria Umberto, si è aperto un nuovo spazio pensato solo per la pausa pranzo perché la sera è chiuso. Nella bella cucina a vista c’è Mario Loina, napoletano della Torretta, ex Cap’Alice ed ex Cieddi. Mano sicura con buoni guizzi di alleggerimento.

Gourmeet, acronimo anglo-gallico è un locale dove, appunto, la pausa pranzo è celebrata al meglio. Volendo, c’è una vineria curata da Massimo Florio molto varia e interessante, che in ogni caso funziona a partire dal tardo pomeriggio.

Goureet è dunque lo spazio ristorazione di un supermercato della catena Conad Sapori&Dintorni davvero molto ben organizzato e che ricorda la catena americana Wegmans in quanto si gioca moltissimo sulla qualità e la tracciabilità dell’offerta.

Il richiamo mediatico, come anticipammo, sono le bombe di Niko Romito, molto buona quella in versione salata con il baccalà.





Gourmeet è diventato un luogo di incontro, il ragno che tesse la tela è Antonio Lucisano, direttore dimissionario del Consorzio della Mozzarella, uomo di grandi relazioni e di visione. Per questo qui non è raro incrociare protagonisti della gastronomia campana che si esibiranno qui nei prossimi mesi e, speriamo, anni


E adesso uno sguardo al piano di sopra, il supermercato.




4 commenti
Romano di Russo
16 febbraio 2015 - 13:12era impensabile trovare un centro cosi a Napoli…bravissimi a chi ha avuto tanto coraggio in bocca al lupo…
ps……veramente da sogno….
Giancarlo
16 febbraio 2015 - 14:27Impensabile non direi visto che il medesimo concept è declinato su tre players.anzi,credo,siamo all’avanguardia non essendoci appiattiti solo sugli Eataly come fatto in altre realtà
monica
16 febbraio 2015 - 16:38Modello Wegmans? Devo farci un giretto…
Sanfedista
16 febbraio 2015 - 18:33Grandissima delusione per la qualità dei prodotti in vendita al supermercato.
Per fortuna mi sono limitato a tre classici: 1) mozzarella. Entrambe scadenti sia quella dei Mazzoni che quella di Battipaglia.
Eppure a Napoli è facilissimo trovare della mozzarella OTTIMA come, ad esempio, quella di Taverna a mare.
2) Carne di maiale. Del tutto insapore. Al gusto indistinguibile dall’annecchia; dal vitello etc. etc. La stessa delusione subita con il maiale acquistato da Gran Gusto (Probabilmente la provenienza è la stessa). Come scusante si può addurre fondatamente che a Napoli una carne di maiale saporita è INTROVABILE.
3) Pane pseudo “cafone”. Perchè non acquistare quello di Rescigno?
Non ho avuto il coraggio di provare il ristorante perchè, se la materia prima proviene dal supermercato (come dovrebbe esser ovvio) e se la qualità è come quella che ho avuto la dabbenaggine di assaggiare, anche il cuoco più bravo non può fare miracoli.
Perciò continuo a rifuggiarmi dalla Nonna!
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