Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe


Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe

Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe

di Enrico Malgi

Ecco qui un’altra ottima bottiglia di vino datata assaggiata a casa di Luciano Pignataro a Vallo della Lucania per l’incontro tra amici.

Si tratta dell’etichetta Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe. Vino prodotto con uve Chiavennasca, vale a dire il Nebbiolo di montagna della Valtellina. Il Grumello rappresenta una delle cinque sottozone valtellinesi, laddove la viticoltura si sviluppa in condizioni pedoclimatiche molto risicate.

Controetichetta Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe

Controetichetta Grumello Buon Consiglio Valtellina Superiore Riserva Docg 1999 Arpepe

Alla vista risalta il tipico ed abbagliante colore rosso granato-aranciato leggermente più chiaro rispetto al Nebbiolo piemontese. Dall’ampio e poliedrico bouquet il naso attinge un caleidoscopio di delicati ed essenziali profumi, con in prima linea un sensitivo fruttato, che rilascia percezioni di ciliegia, prugna, fichi, mandorla, lamponi, more, ribes e mirtilli. Subito dappresso si evidenziano sospiri di violetta, funghi, rosa appassita, genziana, aghi di pino e salvia. Un’impronta speziata di noce moscata, zenzero e cannella, seguita da reminiscenze terziarie di ottima caratura vanno poi a completare tutto l’ottimo registro olfattivo. In bocca penetra un sorso scorrevole, tagliente di freschezza, intrigante, centrato, intenso, tonico, complesso, corposo, roccioso, balsamico, raffinato, voluttuoso, ferroso, minerale, reattivo, dinamico e corredato di una struttura di grande respiro. Trama tannica setosa e gioiosamente affusolata. Anche qui rispetto al Nebbiolo classico la Chiavennasca possiede più acidità, e quindi maggiore freschezza, perché il suolo più salino, l’altitudine e l’escursione termica, con rocce che si impregnano di calore durante il giorno e lo rilasciano durante la notte, giocano un ruolo fondamentale. Sempre a confronto col Nebbiolo delle Langhe, del Roero e dell’Alto Piemonte, la Chiavennasca è dotata di minore tannicità.  Un’espressiva finezza palatale viene alimentata poi da una beva ariosa, carezzevole, arrotondata, ammansita, morbida, garbata, elegante, equilibrata, goliardica e leggiadra. Un vino questo così ammaliante e strepitoso, che non staccheresti mai le labbra dal calice, per puro esercizio edonistico. Potrà durare integro ancora per alcuni anni. Superbo e persistente il finale e che finale! Abbinamento a ruota libera.

 

Azienda Vinicola Arpepe

Via Buon Consiglio, 4 – Sondrio

Tel. 0342 214120 – Fax 0342 1890925

[email protected]www.arpepe.com