Guida semiseria a come chiedere un consiglio su dove andare a mangiare


Guida semiseria a come leggere le recensioni

Guida semiseria a come leggere le recensioni

di Marco Contursi

Capita, soprattutto in estate, che amici, o anche perfetti sconosciuti, chiedano consigli o leggano i miei articoli (o di altri) su questo blog, per decidere dove andare a pranzo fuori, ma poi, qualche volta, non restino contenti e si vengano a lagnare. Questo è un piccolo vademecum, semiserio, da adottare quando siete in cerca di un consiglio:

  • Una giornata storta capita a, tutti, quindi anche al migliore chef. Dispiace, lo so, e sono d’accordo che non dovrebbe capitare, ma purtroppo capita. Fatevene una ragione. Ma la colpa non è mia.
  • Se la recensione risale a 4 anni fa, può essere che il locale un tempo braceria, oggi faccia pesce fresco, magari senza neanche cambiare l’insegna (vedi foto). Fatevene una ragione.
  • Se andate da “La cucina di zia Geppina” e il locale sta dal 1940, è molto probabile che zia Geppina sia nel regno della luce e che chi è venuto dopo sia un asino in cucina, poiché, strano a dirsi, la maestria ai fornelli non è geneticamente trasmissibile.
  • Se chiedete a me di consigliarvi un posto dove si mangia pollo buono e salumi eccellenti e poi rompete i maroni che il pollo era duro e i salumi, grassi, bè, come direbbe l’ispettore Nico Girarldi (Tomas Milian): ”Ma anvedi un po’ di annartene a f……o”
  • Se ti lagni che hai pagato troppo, mentre io ho scritto prezzo medio 30 euro e poi mi dici che te sei magnato una aragosta, spalmata di caviale, e affogata nel Dom Perignon, bè…Nico Giraldi, come sopra.
  • Se mi chiedi un buon agriturismo e poi ti lamenti che per il vino nella brocca non avevano i calici “da barolo”……ma de che? quello che hai bevuto era barolo?????
  • Se vai a magnà da Nino Er Pescatore e la tua ragazza dice “che non me la può fare una fettina di petto di pollo, sa sono a dieta (leggere con accento settentrionale)…..due sono le cose…..o cambi ristorante o cambi ragazza. Secondo te, io che farei?
  • Se vai a cena da “Vicienz o zuzzus”, e ti lamenti del bicchiere impolverato…..bè….magari, prima, un aperitivo col prozac, è di aiuto.
  • Se vai in un tempio dello stoccafisso e non ti piace lo stoccafisso ma ordini stoccafisso, dicendo al cameriere “mi raccomando però, dite allo chef che non deve sapere di stoccafisso”…. Bè, Vittorino Andreoli ti sta aspettando.
  • Se vai in un ristorante e chiedi cosa c’è per secondo e il cameriere ti dice “costoletta di maiale con papaccelle, una bella bistecca di vitello, pollo e coniglio alla cacciatora, o un po’ di capretto alla brace”, e tu lo sguardi sconsolato e dici “Ma qualche altro tipo di carne non lo avete?”, bè, o sei in un resort in Kenya e volevi giraffa o zebra in salmì o vedi se Vittorino Andreoli ha posto pure per te.
  • Se sei vegano e, senza specificarlo, chiedi a me, porcofilo convinto, un buon ristorante, e poi ti lamenti che l’unica alternativa vegana, al maiale in tutte le salse e alle patate nzogna e pepe, era l’insalata, bè…..caspita, aveva pure l’insalata…
  • Se vai a mangiare in un ristorante “quasi stellato” o (in altri posti altolocati e di grandi ambizioni) e ti portano un olio scaduto due anni fa, o  un piatto di gamberoni il cui colore cadaverico era secondo solo al cadaverico fetore….o una bottiglia di Le Lucciole, col ghiaccio intorno, a dicembre, e ti lamenti, e vieni trattato con sufficienza, e credi pure di avere ragione……bè ragione ce l’hai!!!!  Sentiti autorizzato a prendere una M60 e fare come John (Rambo).

Un consiglio su come chiedere un consiglio (o un coniglio)? Chiedete e poi andate a vedere un po’ di foto del locale e dei piatti, sia sulla loro pagina facebook sia sui siti di recensioni, e fatevi una idea se quei piatti potrebbero fare al caso vostro. Io guardo i salumi e nel 90% passo oltre….voi, vedete quella che è la vostra cartina tornasole. Magari sono i piatti a coppolone….

p.s. ogni riferimento a persone, o cose NON è puramente casuale.

4 Commenti

  1. Riguardo i primi punti dell’articolo,inerenti recensioni datate,sarebbe opportuno ogni tanto dare una rinfrescata alle stesse e solo dopo aver visitato nuovamente un locale magari adocchiato e recensito anni prima, e non limitarsi ad un copia e incolla delle vecchie recensioni.Nella guida alle osterie del Cilento, terra amata da molti, si trovano di queste pecche ed a volte, come è capitato a me in questi giorni, si incappa in bruttissime disavventure culinarie proprio perchè ci si rifà a queste recensioni un pò vecchiotte.Grazie e scusate dello sfogo.

    1. Signor Pasquale i locali sono migliaia ed è impossibile riverificarli tutti. La data della recensione dovrebbe essere un po’ indicativa, se è molto vecchia magari dare uno sguardo alla loro pagina facebook prima di andare. Il 100% di sicurezza purtroppo non si ha mai.

  2. Gentile Porcofilo (sua definizione )nella sua sudata carriera tra “zogna” e scorrazzate nei paesi della “melogna”il maiale lo giudica a “spacca e pesa”quando va a fare la spesa o il verdetto lo da quando è nel piatto?PS Secondo me giocarsi un terzo delle possibilità sottolineando l’accento nordico dell’altra metà del cielo non è appropriato in quanto ,con qualsiasi inflessione dialettale,lei l’avrebbe presa comunque a male perché da buon meridionale non si può passare su un rifiuto della cucina di mare FM

  3. Articolo divertentissimo ma azzeccato. Ci vorrebbe un po’ di buon senso anche quando si sceglie il locale e soprattutto non lamentarsi poi dopo.

I commenti sono chiusi.