I miei migliori morsi in ordine di apparizione: 045 Pierino Penati is back, la perdita della stella ha ridato linfa vitale, motivazioni ed energie
di Marco Galetti
Sulle colline brianzole, a meno di un’ora di auto da Milano, c’è un ristorante che appartiene alla stessa famiglia dal 1940, oggi alla guida c’è lo Chef Theo Penati, terza generazione di ristoratori.
Il locale ha un bel giardino che consente di cenare all’aperto nella bella stagione, una grande veranda, una bella sala dotata di luminose vetrate, ampi tavoli tondi ben distanziati ed elegantemente apparecchiati e, ultimo ma non ultimo, un comodo parcheggio privato.
Il personale è preciso, disponibile ed efficiente, il servizio è attento, quello di un locale classico abituato a dover gestire pranzi e cene con numerosi commensali, come in occasione di battesimi, matrimoni o più semplicemente cene a tema che periodicamente vengono proposte e apprezzate per l’ottimo rapporto qualità prezzo che la Famiglia Penati riesce ad offrire si suoi ospiti.
Notevole l’offerta diversificata dei lievitati che arrivano al tavolo tiepidi e invitano all’assaggio, indubbiamente un buon inizio stuzzicante e beneaugurante
La proposta pranzo di sabato che comprende acqua, coperto, caffè, un calice di benvenuto e un altro calice di discrete bollicine stappate al tavolo selezione Pierino Penati
Il benvenuto della cucina, sformato di porri e patate con fonduta e l’immancabile assaggio di pane e salame secondo la tradizione di Pierino
Le tagliatelle di pasta fresca con ragù bianco di vitello, piatto che conforta per quantità e soddisfa per la qualità e la consistenza della tagliatella e per l’estrema delicatezza del ragù, porzione indubbiamente abbondante ma le forchettate si sono susseguite Istintivamente e con estremo piacere
Calamari alla piastra con verdure e pesto di basilico, in realtà sono calamaretti, meglio ancora, piatto delicato, leggero e gustoso
Risotto alla milanese con stimmi di zafferano, qui, secondo tradizione, il risotto non manca mai, Theo Penati, terza generazione, pur portando inevitabilmente e giustamente un po’ d’innovazione mantiene in carta la tradizione con i mondeghili, la costoletta e il risotto che, fortunatamente, viene proposto anche in pausa pranzo
Ossobuco in gremolada, è stato servito col purè, poi ho giocato il jolly e, come da tradizione, ho affiancato l’ossobuco col risotto che era stato tenuto coperto a riposare nella zuppiera per un eventuale bis o come nel mio caso per l’accoppiata vincente targata: piatto simbolo della tradizione milanese, un piatto unico che fa da primo e da secondo dunque, ma anche nell’accezione che non ha uguali
Il servizio del risotto, porzione più che generosa, mi sono servito più volte, la quantità è stata più che sufficiente sia per un doveroso assaggio alla mia ospite che per poter accompagnare l’ottimo ossobuco.
Qualche ulteriore considerazione prima dell’indirizzo di questo luogo che, dopo anni al vertice e un momento di fisiologico declino in concomitanza con la perdita della stella Michelin, è tornato al top, luogo da tenere in considerazione per eventuali ricorrenze, per le cene nello splendido giardino, per le “ricche” serate a tema ma anche per la proposta business lunch che, considerato contesto, servizio e qualità dell’offerta, credo si possa considerare, anche per la generosità delle porzioni, di gran lunga sopra media quantomeno per gli standard lombardi.
Ristorante Pierino Penati
Via XXIV Maggio 36 – Viganò LC
039 956020
Visitato sabato 25 Ottobre









