I migliori vini campani di Luca Maroni a Paestum


La premiazione di Luca Maroni a Paestum

 

di Diodato Buonora

Al Mec Hotel di Paestum, in occasione del Paestum Wine Festival, sono stati premiati i migliori vini della Campania secondo Luca Maroni. L’evento chiamato, “I migliori vini Campania-Paestum Wine Festival”, è nato dalla collaborazione tra Luca Maroni, ideatore de “I migliori vini Italia”, e Angelo Zarra, già ideatore della manifestazione “Paestum Wine Festival”. Durante la premiazione, i numerosi presenti hanno potuto ammirare le notevoli doti di Luca Maroni nell’arte di presentatore, infatti, aveva la stessa scioltezza e la stessa sicurezza dei più bravi presentatori che siamo abituati a vedere nelle televisioni nazionali. Dopo un inizio scintillante con musica di Pino Daniele e luci da grande spettacolo, dove il bravo Maroni ha presentato ed illustrato i pregi che possiede la nostra Campania Felix e l’interessante diversità e la qualità dei nostri vini, si è passati alla premiazione. Ad essere premiati, con l’ordine che segue, sono stati:

 

  • La Falanghina 2012 di Rocca dei Sanniti, con il punteggio di 92, come terzo miglior bianco Campania.
  • La Falanghina Taburno del Sannio 2012 di La Fortezza, con il

punteggio di 95 come miglior bianco Campania.

  • Il Rodeon 2012 di Nugnes, con il punteggio di 93 come miglior rosato.
  • Il Kapnios 2011 Aglianico di Masseria Frattasi.
  • Il Taurasi Radici Riserva 2007 di Mastroberardino con il punteggio di 98 come miglior vino rosso Campania.
  • L’Eleusi 2009 di Villa Matilde con il punteggio di 89 come secondo miglior dolce.
  • Il Privilegio 2011 dei Feudi di San Gregorio con il punteggio di 90, come miglior dolce.
  • La Falanghina Brut Ardeisa di Torre Varano, con il punteggio di 87, come miglior spumante.
  • La Falanghina Beneventano 2012 di Vesevo, con il punteggio di 90, come miglior vino Acquistabilità.
  • Il Fiorduva 2012 di Marisa Cuomo, con il punteggio di 90, come miglior vino della Costiera Amalfitana.
  • Il Gragnano Penisola Sorrentina 2012 delle Cantine Federiciane come miglior vino di Napoli.
  • Il Montevetrano 2011 dell’Az. Agr. Montevetrano come miglior vino della provincia di Salerno
  • L’Aglianico Omaggio a Gillo Dorfles 2010 di San Salvatore e il Mimì Rosso Paestum 2012 dei Vini del Cavaliere, entrambi con il punteggio di 90, come migliori vini del Cilento-Paestum.

 

Poi , sono stati premiati la Nativ di Mario Ercolino come miglior produttore assoluto 92,8/99 su circa 250.000 bottiglie riuscendo fra l’altro a produrre con L’Eremo di San Quirico Aglianico Campi Taurasini del 2010 un vino da 99/99; la Santacosta per il miglior packaging e Viviana Fumarola della “Creative Passion” per la miglior grafica di etichette di vino particolari.

 

La manifestazione è stata patrocinata dalla Regione Campania, la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio-Paestum. Tra gli ospiti segnaliamo la presenza di Antonio Valiante (Vice Presidente della Regione Campania), Mario Miano (Assessore all’Agricoltura Provincia di Salerno), Vincenzo Di Lucia e Eustacchio Voza (entrambi assessori al Comune di Capaccio-Paestum).

 

Dopo le premiazioni si sono aperti i banchi di assaggio dove erano presenti le seguenti aziende vinicole: Albamarina, Calafè, Cantine Federiciane Monteleone, Casa Vinicola Cuomo “I Vini del Cavaliere”, Feudo Apiano, Feudi di San Gregorio, La Fortezza, Marisa Cuomo, Mastroberardino, Mièr Vini, Montevetrano, Nativ, Nugnes, Polito Viticoltori, Rocca dei Sanniti, San Salvatore 1988, Santacosta, Tenuta Cavalier Pepe, Terre dei Vuttari, Torre Varano, Vesevo e Feudi di San Marzano. Per gli assaggi gastronomici c’era Italcatering.

 


3 Commenti

  1. Secondo il signor Maroni, che non ho il piacere di conoscere, la falanghina de “La Fortezza” è il miglior bianco campano ed è migliore del Fourduva di Marisa Cuomo?

  2. sono senza parole, io quello che non capisco e come mai le persone si divertono a rovinare il prodotto Italiano, se un turista, oppure un broker che si occupa di mercati esteri propone un vino da 95 come questo in preso in esame (secondo me 82 su 100) e lo propone come eccellenza, come possiamo mai crescere?Vive la France, abbiamo ancora da imparare

    1. A proposito dei vot…oni di Maroni, assegnati con una certa frequenza a vini base, mi permetto di citare quello che ho scritto in un commento su questo sito qualche settimana fa:
      “In Italia il caso di Maroni fa storia a sé. Intanto ha una visione tutta sua di quelle che sono le migliori denominazioni (tanto per dire, Barolo e Brunello non sono tra queste), che lo pone fuori dai principi condivisi dalla maggior parte della critica italiana e internazionale. Poi condivide la tendenza americana a sfruttare tutta la parte superiore della scala centesimale, con l’unica esclusione dell’apice: nel suo caso, contrariamente alla maggior parte dei critici italiani, valutazioni pari o superiori a 95/100 non sono rare.
      L’effetto combinato di questi due aspetti è quello di dare con una certa frequenza voti altissimi a vini/tipologie che per il resto della critica possono anche essere buoni e in alcuni casi ottimi, ma che è fuorviante collocare ai vertici della nostra enologia. Credo che sia sbagliato e al limite controproducente prendere come modello questo tipo di valutazioni”.

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