I Santi Osteria a Mercogliano, la roccaforte della tradizione irpina di Emilio Grieco


I Santi Osteria, Emilio Grieco

I Santi Osteria a Mercogliano
Via san Francesco, 17  (frazione Capocastello)
Tel. 0825 788776
Aperto: a pranzo e a cena
Chiuso: domenica sera e lunedì
(conto medio sui 40-45 euro)

di Virginia Di Falco
Baffo bizzarro alla Salvador Dalì, Emilio Grieco è l’oste talentuoso che gestisce da quasi 25 anni questa sorta di rifugio irpino nel borgo di Capocastello, centro storico di Mercogliano.

I Santi Osteria, l’ingresso

La sua è una famiglia di ristoratori da 4 generazioni, conosciuti soprattutto perchè da loro ci si rifocillava dopo il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Montevergine.
Emilio apre la sua osteria, con la collaborazione del fratello e della moglie, nel 2001, un piccolo locale con una cinquantina di coperti, tutto in pietra di tufo, con diverse opere di artigiani locali dedicate ai tre santi del nome: i martiri Modestino, Fiorentino e Flaviano, patroni di Mercogliano. L’ambiente è molto raccolto e ben arredato, l’atmosfera calorosa, sia per l’accoglienza del servizio che per la presenza in sala del padrone di casa che si affaccia dalla cucina per raccontare di volta in volta prodotti e ricette oltre che per suggerire cosa pescare da una carta dei vini identitaria e vivace.

I Santi Osteria, scorcio sala

Il menu è una fotografia fedele del territorio irpino, a partire dal benvenuto, con il brindisi di Greco di Tufo e una quenelle di ricotta prodotta proprio a Capocastello.

Molto robusti gli antipasti, dalla selezione accurata di salumi e formaggi locali, con diversi Presidi Slow Food (Chiocciola confermata anche nella nuova edizione della Guida Osterie) alla composizione prevalentemente vegetale di tortini e sformati con verdura e ortaggi di stagione: zucca, verza, funghi, scarola; broccoli; le ultime melanzane, grigliate, compongono un cofanetto in agrodolce; i peperoni arrostiti sono l’ingrediente principale di una sorta di panzanella irpina; le castagne rinforzano la zuppa di fagioli e porcini e una farcia di salame e formaggio compone un sandwich di mela annurca. Grande semplicità e immediatezza nelle preparazioni che mantengono completamente intatti i sapori.

I Santi Osteria, il benvenuto con greco e ricotta di Capocastello

I Santi Osteria, il pane

I Santi Osteria, crostone con cicerchie e patata farcita

I Santi Osteria, antipasto di stagione

I Santi Osteria, dall’antipasto- mela annurca farcita

I Santi Osteria, zuppetta di porcini, castagne e fagioli

La vera specialità della casa è però la pasta fatta in casa. Non tanto – o non solo – quella farcita di ricotta, come i ravioli, o più comune come tagliatelle, fusilli e cavatelli. Il vero tesoro gastronomico qui è la varietà di antichi formati come i cecatielli (cavatelli molto più piccoli, che spesso in passato si accompagnavano ai legumi), le cannazze, la maccaronara, le coccetelle. Con ricchi sughi di funghi o di carne la cucina di Emilio rende il giusto tributo alle mani sapienti delle donne di un tempo che con solo acqua e farina compivano il miracolo quotidiano della nutrizione.

Medesima cura e meticolosità troverete nella selezione delle carni, anche queste locali.
Si chiude con dolci al cucchiaio (bonus per la mousse di ricotta) e un conto dal buon rapporto qualità prezzo per una cucina solida e schietta.

I Santi Osteria, cavatelli con castagne funghì e guanciale

I Santi Osteria, i cecatielli con porcini e tartufo

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