Il rosso mediterraneo di Salvatore Geraci


Salvatore Geraci

Salvatore Geraci

di Antonella Amodio

Faro Palari 2014
€ 35,00
Palari
Contrada Barna – Frazione S. Stefano Briga
Tel. 090 630194
[email protected]  www.palari.it

Galeotta fu l’amicizia con Luigi Veronelli, perché in forza di quella Salvatore Geraci decise di abbandonare il mestiere di architetto, per intraprendere quello di “vignaiolo”. Veronelli quasi lo costrinse a produrre vino dalle vigne del casato, vedendo le potenzialità del territorio. Ed è dal 1990 che la cantina Palari – con sede nella villa settecentesca di famiglia – ricava capolavori dai sette ettari non lontano dal mare di Messina, su una lingua di terra collinare, compresa tra il Mar Tirreno e il Mar Ionio.

Faro Palari 2014

Faro Palari 2014

Uve autoctone di nerello mascalese, nerello cappuccio e nocera, nonché qualche grappolo di acitana, galatena, jacchè e core‘e palumba (biotipi locali), provenienti da vigne centenarie allevate ad alberello, che crescono su terreni sabbiosi molto scoscesi (superano anche l’80% di pendenza) e danno origine al Faro Palari, un gioiello enologico di raro equilibrio. Determinante per il risultato anche l’escursione termica della quale godono le viti, che usufruiscono del vento che soffia dallo stretto di Messina, concorrendo a raffreddare in modo incisivo e di parecchi gradi la temperatura notturna. Salvatore Geraci ha avuto anche il merito di far rinascere la piccola DOC (Denominazione di Origine Controllata) Faro, che rischiava di sparire, dopo l’abbandono – per anni – di un vino con secoli di storia, esportato anche in Francia e utilizzato come vino da taglio per i vini con denominazioni di prestigio.

Il Faro Palari di Salvatore Geraci sosta due anni in barrique prima di essere messo in commercio. Già dal colore rubino intenso e luminoso, con qualche sfumatura tendente al granato, lascia presagire qualcosa di bello. L’olfatto è caratterizzato da note di marasca, melagrana e cardamomo. In seconda battuta emergono nuance di sottobosco e terra bagnata, mentre all’assaggio avvolge il palato con ottimo equilibrio, con spiccata freschezza e una personale nota salmastra. Un rosso mediterraneo incredibile, di classe e manifestamente italiano.