Il Vino del Tuffatore a Paestum


Da sx Alfonso Rotolo, Luigi Maffini e Paolo Verrone

Da sx Alfonso Rotolo, Luigi Maffini e Paolo Verrone

di Enrico Malgi

Il Vino del Tuffatore è un evento fortemente voluto dal Direttore del Museo pestano Gabriel Zuchtriegel (che ha sottolineato lo stretto legame che accomuna archeologia, enologia e medicina a tutta la storia del territorio cilentano), in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier. E’ stato ribadito poi che il premio del Tuffatore si propone come un’iniziativa sinergica per combinare l’archeologia, la Dieta Mediterranea e le tradizioni del territorio.  Lo stesso giovane dirigente tedesco ha poi affermato: “Quest’anno c’è anche il Tuffatore, che è ritornato dalla mostra Mito e Natura. Le pareti della tomba mostrano un banchetto greco: il vino e Dioniso c’entrano con la scena del tuffo e con la Dieta Mediterranea, che non significa solo cibo, ma anche uno stile di vita”.

Bottiglie di Aglianicone degustate a Paestum per il Vino del Tuffatore

Bottiglie di Aglianicone degustate a Paestum per il Vino del Tuffatore

Al convegno dei due giorni hanno partecipato amministratori, docenti universitari, esperti enologici, critici settoriali, produttori vitivinicoli ed enoappassionati.

Quindici le aziende vinicole presenti, provenienti dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Toscana e dalla Puglia, che hanno messo in mostra i loro vini attraverso banchi di assaggio posizionati nei suggestivi corridori museali e concorrendo poi al premio Il Vino del Tuffatore. La giuria preposta alla degustazione dei vini in concorso alla fine ha assegnato il premio all’Aglianico Paestum Igp 2013 Omaggio a Gillo Dorfles dell’azienda cilentana San Salvatore 1988 di Giungano insieme al Serpico Aglianico Irpinia Doc 2011 dei Feudi di San Gregorio di Sorbo Serpico.

I Vini del Tuffatore Assaggio dell'Aglianicone

I Vini del Tuffatore Assaggio dell’Aglianicone

Degustazione dell'Aglianicone

Degustazione dell’Aglianicone

Nel corso del convegno si è sviluppato poi un interessante dibattito sul vitigno cilentano aglianicone, che ha visto come relatori i professori Vitale Nuzzo e Giuseppe Celano, insieme all’enologo e produttore Giuseppe Capo. Alla fine ne è scaturita una tesi affascinante, perché dopo accurate ricerche sembra che l’aglianicone di Castel San Lorenzo ed il cannamela ischitano siano i probabili genitori dell’aglianico!

Museo archeologico di Paestum

Museo archeologico di Paestum

E proprio l’aglianicone è stato poi protagonista di una degustazione tenuta dalla Sommelier Maria Sarnataro alla presenza di un folto gruppo d’intenditori. Sei le etichette presentate: un campione di studio dell’Associazione Terre dell’Aglianicone; Quercus 2015 della Tenuta Macellaro di Postiglione; Prodigo 2015 dell’azienda Scariato di Castel San Lorenzo; Buxento 2014 dell’azienda Silvaplantarium di Torre Orsaia; Alburno 2013 di Tenute del Fasanella di Sant’Angelo a Fasanella; Monteforte 2010 dei Viticoltori De Conciliis di Prignano Cilento.