InvecchiatIGP: Vinchio Vaglio – Barbera d’Asti Superiore DOCG Sei Vigne Insynthesis 2003
di Andrea Petrini
Tra le colline di Vinchio e Vaglio Serra, dove i filari seguono il ritmo ondoso della terra e il vento porta ancora l’odore delle vigne vecchie, la cooperativa Vinchio Vaglio continua a essere un luogo in cui la Barbera cresce come un racconto collettivo. Qui il vino nasce da mani diverse ma da una stessa idea di rispetto: per il suolo, per il tempo, per la comunità. È in questo spirito che prende vita Sei Vigne Insynthesis, frutto di sei vigneti custoditi con attenzione quasi affettiva, raccolti in piccole cassette e accompagnati con gesti misurati fino al lungo riposo in legno. La 2003 porta con sé la memoria di un’estate dura, caldissima, che spingeva l’uva verso la surmaturazione e imponeva scelte severe in vigna; un’annata che regalava vini immediati, morbidi, pronti, spesso incapaci di invecchiare.
Eppure questa bottiglia si è salvata per grazia di equilibrio e per una forza interiore inattesa. Nel calice si muove ancora luminosa, con un colore che non ha perso vivacità, come un tramonto che resiste oltre l’ora prevista. Il profumo si apre lento, con la dolcezza delle prugne mature, il ricordo di un frutto scuro lasciato al sole, e poi spezie leggere, sfumature di legno, un soffio balsamico. In bocca il vino cammina con passo morbido, caldo ma non stanco, avvolgente come una coperta di lana sottile; a sorprendere è quella vena fresca, ancora presente, quasi una scintilla che illumina il sorso e lo tiene vivo. I tannini sono ormai un sussurro, una carezza che accompagna senza dominare, mentre il finale si allunga in ricordi di frutta dolce, succulenta.
La Sei Vigne Insynthesis 2003 non alza la voce, non cerca effetti: parla piano, con la saggezza di un vino che ha attraversato il tempo accettandone le rughe e trovando in esse una nuova grazia. È una Barbera che racconta più di ciò che mostra, un piccolo miracolo di un’annata difficile che oggi, nel bicchiere, sembra ancora respirare.


