La Pergola di Gesualdo e la cucina di Franca De Filippis

Di ritorno dal Vulture, stanchi ed affamati, essendo riusciti a sopravvivere ai morsi della fame solo grazie alla pietà misericordiosa della pianta di albicocche che abbiamo incocciato nei vigneti di Elena Fucci, ci siamo fermati a “La Pergola” di Gesualdo in Irpinia. Perchè La Pergola? Le motivazioni della scelta sono molteplici, ma tutte tendenziose e riconducibili al solito spirito ottimizzatore che ormai ossessiona il Pigna. Primo, fermandoci a Gesualdo ci avviciniamo e di molto al “campo base”(Forino) e quindi il ritorno, anche in presumibili condizioni stravaccate, sicuramente ci riuscirà più agevole.



Secondo, la voglia di ortaggi e verdure è forte e quindi perchè non assaggiare i freschi sapori vegetali della generosa terra dell’irpinia alta? Terzo, è già un bel pò che non recensiamo questo ristorante. Ci accoglie l’affabile Antonio Ferrante, che risulta immediatamente simpaticissimo a tutti, ma in particolare a Giancarlo Gariglio, da noi sorpreso più volte a passarsi la mano nei capelli, gongolante per aver finalmente trovato in una sola giornata, oltre a Pierpaolo Sirch, un’altra persona che ne possiede meno di lui…;-))

In cucina Franca De Filippis, che si divide tra la passione per l’architettura e la ricerca nella cucina di territorio, moglie di Antonio e sorella di Roberto, che insieme ad Antonio si occupa della sala. La Pergola nasce circa quindici anni fa, allora in cucina aiutava anche la mamma di Franca e Roberto, ora si dedica con grande esperienza e maestria, solo all’orto che rifornisce il ristorante.

Oltre alla produzione propria, qui ci si avvale della interazione con il territorio circostante ed i suoi prodotti. Il legame con la terra ed il contadini del posto è forte, la ricerca e la valorizzazione delle migliori materie prime, lo sono ancora di più. Lo spirito dei nostri è quello di collaborazione con altre strutture ristorative dell’Irpinia per fare sistema insieme. Ed è per questo che La Pergola, sin dalla fondazione dell’associazione, è affiliata ai “Mesali”. Dopo aver dato un’occhiata veloce alla bella sala interna (si nota la mano di Franca nell’arredo), ci sediamo sotto il pergolato e al grido “Antonio fai tu”, finalmente ci rilassiamo dopo una giornata da almeno trecentocinquanta chilometri. Una sola richiesta : il famosissimo sedano di Gesualdo a pinzimonio!!! E subito dopo ci arriva una lunga serie di antipasti :





Pane fichi , capicollo e ricottina di Carmasciano



Gli orti di Gesualdo : sformato di melanzane e ricotta salata

Parmigiana di borragine, peperone ripieno.Fresella con ortaggi arista di maiale e mosto cotto;insalata di farro.

Poi è la volta della tradizionale “Zuppa di sedano di Gesualdo con frittelle di baccalà”, il piatto della vigilia di Natale in tutta l’Irpinia.

Per primo piatto, pasta della Baronia e verdure a gò-gò…
Chitarra di Grano Armando (De Matteis) con talli,patate, zucchine e fiori di zucca.

Siamo a due passi dall’areale del Carmasciano, come possiamo fare a meno dell’agnello omonimo? Ma soprattutto, e chi lo dice al Pigna che notoriamente è agnello-dipendente??? E quindi …
Agnello in due cotture: Cosciotto di Agnello cotto nel fieno, costolette alla brace.

Chiudiamo con gelato d’antan stile mitici anni ’60, ai pistacchi con banana e cioccolato…

Dolci: sfogliatella di mele annurche, torta al cioccolato fondente e confettura di visciole (mt zero, da paradiso), semifreddo al cioccolato bianco, tutto su crema alla vaniglia.

Cosa abbiamo bevuto? Sicuramente non vino…siamo in degustazione permanente la mattina, permettete che di sera ci possiamo prendere una pausa con una buonissima birra artigianale fatta in Irpinia?




Ristorante La Pergola
Via Freda, 35 83040 Gesualdo (Av)
0825 401435
https://www.facebook.com/
2 risposte
I commenti sono chiusi.
meraviglioso tutto
pane e fichi,pane e pummarolini re saccagno,
gli sformatini, il pep ripieno, l’agnello cotto nel fieno …….
ma un pensiero speciale per la zuppa di sedano con frittelle di baccalà
e la birra ambrata Serro della Croce
WOW ! beato O’Pignataro che si è fatto fuori tutto ‘sto ben didio !
Non è un ristorante è un luogo di condivisione dei piaceri.
Unico nel suo modello.
Se non lo conoscete, scopritelo : date un senso al concetto di slow food