Ladaltempo Ruggeri


Ladaltempo 2017 Ruggeri

Ladaltempo 2017 Ruggeri

di Marina Betto

Suggerito un rituale di degustazione, fatto di musica, scelta del luogo ideale dove fermarsi e raccogliersi con la giusta predisposizione d’animo, seguire le istruzioni per assaporare Ladaltempo, un vino che è un progetto enologico che va oltre l’ordine cronologico delle vendemmie e sarà pronto solo quando gli enologi lo riterranno tale. Siamo in presenza di un’altissima espressione di Valdobbiadene DOCG, il vino sosta 60 mesi in autoclave in questa prima versione del 2017 che viene imbottigliata nel 2023. Non sarà sempre così la prossima versione potrebbe essere fatta con vino del 2020 o del 2015 si vedrà, sarà appunto il tempo a dirlo. La storica cantina Ruggeri da vita a questo progetto enologico sottolineando il valore del tempo, il valore di qualità che sa donare al prodotto. Paolo Bisol, figlio del fondatore di una delle cantine più vecchie di Valdobbiadene risalente agli anni “50 racconta come in questa zona collinare tra Santo Stefano, San Pietro di Barbozza e Saccol la vocazione enologica sia antichissima e di come la Glera non sia nata di pari passo con essa ma sia un’acquisizione più recente che comunque porta sulle spalle circa 300 anni di storia per poi affermarsi sempre di più sugl’altri vitigni da una settantina di anni.

L'erbario creato da Ruggeri raccoglie le specie botaniche proprie del territorio di Valdobbiadene

L’erbario creato da Ruggeri raccoglie le specie botaniche proprie del territorio di Valdobbiadene

I limiti di questo territorio vanno ricercati nella storia, alla base c’è la prima guerra mondiale che influì sugli inizi dell’avventura di Valdobbiadene, limitando i mezzi a disposizione, mancanza di acciaio, di frigoriferi e di tempo il vino andava fatto in fretta, senza indugiare. Ora che si hanno i mezzi e la conoscenza appropriata è forse stata una conseguenza logica aspettare, lasciare a lungo il vino sui lieviti e vedere come questo sia capace di evolvere. E’ proprio in funzione del tempo che nasce Ladaltempo Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Sulle colline ripide di Valdobbiadene  con pendenze elevatissime a Santo Stefano crescono e fioriscono 116 varietà diverse di erbe e fiori che Ruggeri ha raccolto in un erbario a testimonianza di una flora locale ricca e variegata i cui sentori si possono facilmente ritrovare anche nel vino che qui nasce e viene prodotto con pazienza e rispetto, secondo questo metodo che prolunga la sosta del vino in autoclave sui lieviti per 60 mesi per portare il Prosecco ben oltre la sua definizione di vino giovane e leggero. L’aspetto rimane quello di un vino giovane, nessuna doratura o riflesso ambrato nel bicchiere ma al contrario riverberi verdi quelli propri di un Prosecco giovane.

L'elegante bottiglia di Ladaltempo 2017 porta in etichetta una meridiana a ricordo delle tante sparse sul territorio di Valdobbiadene

L’elegante bottiglia di Ladaltempo 2017 porta in etichetta una meridiana a ricordo delle tante sparse sul territorio di Valdobbiadene

Il perlage è finissimo, continuo e persistente che diventa cremosità all’assaggio. Profumo di frutta fresca, pera in particolare poi frutta secca come fichi e albicocca disidratata, note che poi virano nella pesca e sull’agrume, gelsomino e tè verde, camomilla. Molto morbido, 6 gr litro il residuo zuccherino, fresco e salino con finale agrumato Ladaltempo è un Prosecco strutturato. La beva è piacevole con sapore delicato e cipriato.

Particolare del perlage di Ladaltempo

Particolare del perlage di Ladaltempo

La pesante bottiglia champagnotta riporta un’etichetta con rilievi bronzei ispirata alle meridiane che sono delle vere e proprie icone nel paesaggio rurale di Valdobbiadene; se ne contano più di 50 sparse in tutto il territorio la più grande si trova sul campanile della piazza di Valdobbiadene e risale al 1862. Simbolo di un tempo antico perché scandito dal sole la meridiana rappresenta il tempo della natura capace di riconnetterci con essa magari insieme ad un sorso di questo superbo Prosecco Superiore DOCG Brut 2017 che vuole essere un po’ l’essenza di questo fortunato e particolare territorio veneto.

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