Lago d’Averno e Grotta del Sole, il respiro della Sibilla Cumana


La sommelier Ais Caserta Tonia Credentino

di Tonia Credentino

 

Grotta del Sole… luogo di produzione del vino. Una antica leggenda orientale narra di un uomo che dopo aver prodotto il suo vino nell’antro di una grotta, avesse necessità di allontanarsi. Dovendo cercare un guardiano alla Grotta per impedire che qualcun altro potesse bere il prezioso nettare, scelse il Sole, che mai sarebbe potuto entrare a sua volta nella grotta.

La visita del Gruppo di Servizi Ais di Caserta ha inizio in un luogo incantato…

L’incontro con Francesco Martusciello nel luogo più panoramico della costa cumana
Qui incontriamo il nosto “cicerone” Francesco Martusciello che riunisce in se i tre ruoli: è esperto di vigna e di cantina, appartiene a una famiglia interamente dedicata al vino da tre generazioni, promuove attraverso Grotta del Sole non solo l’azienda di famiglia ma anche il culto dei luoghi di origine dei suoi vini.
Mentre continuo a scattare foto ammaliata dal chiarore del cielo, dalla dolcezza del sole, dalla bellezza della costa cumana e dei suoi vigneti, Francesco ci racconta della sua azienda che conta su aree di produzione in cinque tra le zone più apprezzate della viticoltura campana: Campi Flegrei, Irpinia, Penisola Sorrentina, Vesuvio e Agro Aversano; ci mostra i vigneti di piede franco ( il vitigno non subisce il portainnesto, quindi non si formano cicatrici sulla pianta e la linfa scorre lungo un ponte diretto tra il terreno e il grappolo) Piede franco…quindi caratteri organolettici tipici, dalla terra al vino. Da una vite autoctona di origine etrusca di rara vigoria ancora oggi molti vignaioli flegrei vantano ceppi in grado di dare 30 kg di uva ciascuno con l’esclamazione compiaciuta “guarda come è bella, aveta e gruossa” (alta e sviluppata). Francesco ci indica la tappa successiva…un casolare sulla sommità della montagna…
Vi giungiamo increduli e incuriositi: è la nuova proprietà della famiglia Martusciello da quest’anno entrata in produzione da cui si gode il panorama mozzafiato del Lago d’Averno. Sì, dove si narra che ci fosse l’ingresso dell’Inferi.
Circa 5000 ceppi/ettaro nella vigna su lago d’Averno.
Nella suggestiva cornice del Lago d’Averno, il vigneto Foglie di Amaltea è stato piantato nel maggio 2006. Il vigneto situato in media collina e coltivato con il sistema puteolano o spalatrone..è disposto con uve bianche al centro e rosse alle estremità che crea durante il periodo di agostamento un’effetto raggi favorito dall’estensione dei filari verso un agrumeto posto in maniera circolare che dall’alto ci riporta all’immagine di un sole.
Saliamo fin sulla collina ad amminare un panorama “da urlo”
Mariagrazia, Salvatore, Tonia, Antonio responsabile del Gruppo di Servizi, Francesco Martusciello, Alessandro, Michele, Massimo, Lella e Giuliana.
Prossima tappa…l’azienda, ci mettiamo in macchina e carichi di mevaviglia ci allontaniamo in direzione Quarto.
In origine c’erano una casa vinicola senza terre e una fabbrica di aceto; la cantina era del nonno e vinificava raccogliendo da conferenti di fiducia; l’acetificio sorgeva accanto e un giorno fu messo in vendita. Figli e nipoti, animati da coraggio imprenditoriale, partono da premesse lontane dalla vinificazione di qualità ma tracciano un percorso di evoluzione che vi si attesta con risultati lusinghieri. Quando nel 1994 i Martusciello acquistano la vigna nei pressi della cantina, inizia un processo evolutivo basato sul confronto tra caratteri storici del vitigno e tecniche di cultivar moderne: impianto denso 3.500 ceppi/ettaro.
Già nel corso dell’anno 2006 è stato rinnovato l’impianto di vinificazione dei vini rossi con l’acquisizione di 16 nuovi fermentatori per un totale di hl 1.300, il raddoppio della linea di pigiatura e l’adozione dei nastri di cernita che consentiranno una ulteriore selezione delle uve. Nel frattempo, è allo studio il progetto di ristrutturazione del nuovo stabilimento entro il quale sarà effettuato l’intero ciclo di lavorazione, mentre nell’area attualmente occupata dall’azienda, che insiste su una superficie di circa 5.000 mq, sarà organizzata tutta la logistica. IL percorso prosegue nel laboratorio… in bottaia dove ci anima un dibattito sul passaggio in botte dei vini bianchi…che differentemente da altre aziende viene effettuato in botti di secondo passaggio e anticipandone anche all’interno la fermentazione per permettere alle fecce di creare un strato protettivo tra il legno e il vino.
MOLTO INTERESSANTE!! Continua il nostro tour attraverso l’area d’imbottigliamento e confezionamento per poi giungere nell”area spumantizzazione dove Francesco ci racconta dello zio… “l’idea di uno spumante metodo classico nasce quando Gennaro, mio zio, frequenta negli anni Sessanta la scuola enologica di Conegliano Veneto, area fortemente vocata per lo spumante non appena finisce l’università nel ’73 comincia ad effettuare delle prove di spumantizzazione di vari vini, finché l’attenzione non si concentra sull’Asprinio d’Aversa, ritenuto un vitigno che ben si prestava al metodo classico. Dopo diversi anni di sperimentazione, matura la convinzione di produrre solo spumanti con una maturazione minima di 36 mesi, necessari a smussare il carattere spigoloso dell’asprinio.Le prime annate prodotte non erano commercializzate e facevano parte della riserva personale della famiglia, omaggiate o degustate insieme ad esperti o amici”. Quando nascono le Cantine Grotta del Sole, la famiglia decide di mettere a disposizione della nuova azienda la sua riserva personale del spumante metodo classico da uve Asprinio e nasce il Grotta del Sole Spumante. Si continua sulla strada del millesimato maturato almeno quattro anni sui lieviti. WAU!!
Tappi nel sacco
Stappatura meccanica
L’ospitalità, la professionalità, la generosità di Francesco Martusciello si elevano all’ennesima potenza nell’ultima tappa della nostra visita. Entriamo in una sala dove ad attenderci…. un tavolo per la degustazione…. CHE VINI…CHE SCOPERTA…
Degustiamo… la Falanghina Campi Flegrei DOC. Le Riserve COSTE DI CUMA falanghina, QUARTO DI LUNA Greco di Tufo, MONTEGAURO piedirosso dei Campi Flegrei…. TRAGUARDI raggiunti grazie alla collaborazione di due consulenti d’eccezione: Attilio Pagli e Federico Curtaz. MONTEGAURO una scoperta emozionante… Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia e lampone seguite da aromi di mirtillo, mora, prugna, violetta, ciclamino e vaniglia…in bocca buona corrispondenza con il naso, equilibrato dall’alcol, buon corpo, sapori intensi..il finale persistente con ricordi di ciliegia, prugna e mirtillo.
Il saluto finale mi commuove con l’omaggio di Francesco… una bottiglia di Coste, anche autografata a gentile richiesta.

Con la promessa e la speranmza di poter prendere parte alla eroica vendemmia di Gragnano.

Grotta del Sole
Sede a Quarto, Via Spinelli, 1
Tel. 081.8762566
www.grottadelsole.it

Su questo sito un articolo sul Mattino del 1999

Enologo: Gennaro e Francesco Martusciello jr con la consulenza di Attilio Pagli
Ettari: 13 di proprietà e 29 in conduzione
Bottiglie:850.000
Vitigni: falanghina, asprinio, fiano, greco, coda di colpe, piedirosso, aglianico, sciascinoso

Un commento

  1. Foglie è uno spettacolo sotto il cielo, molti dovranno sgranare gli occhi quando si inizierà a fare accoglienza lì, e soprattutto “pulirsi la bocca” quando cominceranno a bere i vini di questo piccolo cru dei Campi Flegrei…

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