L’Amarone delle Famiglie d’Arte: degustazione completa


L’Amarone delle Famiglie d’Arte

L’Amarone delle Famiglie d’Arte

di Antonio Di Spirito
La storia della nascita dell’Amarone è cosa recente e nota a tutti gli appassionati di vino ed è molto simile a tante scoperte, anche importanti  fatte dall’uomo: spesso per errore o frutto di intuizioni estemporanee e bizzarre.

Un paio di millenni fa, per esigenze dettate da viaggi molto lunghi e per la propensione che gli antichi Romani avevano per il vino dolce, nacque il Recioto: vino dolce e con buona gradazione alcolica, ottenuto dalla vinificazione di uve fatte appassire su graticci. Una volta raggiunta la gradazione alcolica desiderata e con una scorta di zuccheri residui a conferire dolcezza al vino, la  fermentazione veniva interrotta.

Negli anni ’30 del secolo scorso un cantiniere dimenticò un fusto con Recioto in fermentazione; il processo non fu interrotto e si arrivò ad una concentrazione alcolica piuttosto elevata, pur mantenendo ancora residui zuccherini importanti. Si ottenne, insomma, un Recioto secco e un po’ amaro, anzi, “amaron”; da qui il nome “Amarone”.

Inizialmente non fu un vino molto amato, ma con l’affinamento delle tecniche di produzione e con l’istituzione di un disciplinare, l’Amarone si è affermato definitivamente sul mercato a partire dal 1985, diventando il terzo vino italiano più conosciuto all’estero, Russi ed Americani in primis.

 

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte

Le Famiglie dell’Amarone d’Arte

Nel giugno del 2009 dieci famiglie, proprietarie di altrettante prestigiose cantine della Valpolicella, si sono associate per fondare “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte”, un’associazione che ha lo scopo di custodire, tramandare e valorizzare l’antica tradizione e le caratteristiche del vino. Oggi le aziende associate sono 13: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato. La filosofia che ispira ed accomuna le famiglie associate è saper aspettare ed affinare il vino il più a lungo possibile in botte.

Le Famiglie controllano duemila ettari di vigneto dei circa ottomila dell’intero territorio; tradotto in numero di bottiglie, il rapporto scende un po’: due milioni e duecentomila bottiglie su un totale di tredici milioni.

I successi vanno festeggiati e, dopo otto anni, le Famiglie hanno deciso di tornare a Roma (che fu proprio la prima tappa di un tour promozionale) nella stessa location del 2009, Palazzo Altieri, con una sontuosa cena ad accompagnare i 13 Amarone. La serata, che prevedeva anche una degustazione in banchi d’assaggio per operatori del settore, è stata perfettamente organizzata dall’Agenzia di Comunicazione MG Logos.

L’Amarone delle Famiglie d’Arte - Cena

L’Amarone delle Famiglie d’Arte – Cena

Il tour iniziato a Roma, prevede tappa in Piemonte, Venezia, Montreal e New York.

Generalmente il vino si presenta in una veste rosso granato con trama molto fitta e poco trasparente: la materia è veramente tanta!

I profumi sono accentuati ed intensi: frutti maturi e, spesso, confettura di amarena e/o di lamponi. Con l’invecchiamento si aggiungono note balsamiche e goudron.

Il sapore è pieno e vellutato, i tannini sono morbidi e la speziatura accompagna la chiusura del sorso. Negli ultimi anni molti produttori hanno privilegiato il “profilo internazionale” (è all’estero che viene consumato il grosso della produzione), ma anche un tasso di freschezza maggiore e, questo, conferisce al vino una maggiore dinamicità nel sorso.

Il titolo alcolometrico varia dal 14% al 17% e gli zuccheri residui vanno da un minimo di 12 g/l.

Durante la cena abbiamo assaggiato tredici Amarone di varie annate; li riporto qui di seguito.

Amarone della Valpolicella DOCG 2014 – Torre d’Orti

E’ armonico, rotondo ed equilibrato; una buona acidità e le spezie fini completano un bel sorso vivo.

Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2013 – Allegrini

All’olfatto presenta intense note vegetali e deboli note fruttate; in bocca tannini ed acidità si confondono nell’abbondante materia, con sapori di frutta rossa e castagne.

Monte Ca’ Bianca – Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2012 – Begali

Molto tipico al naso con profumi di confettura e note balsamiche; in bocca, però, il frutto è croccante, il sorso è morbido ed avvolgente.

L’Amarone delle Famiglie d’Arte - Bottiglie

L’Amarone delle Famiglie d’Arte – Bottiglie

Amarone della Valpolicella DOCG 2012 – Musella

Inizio difficile, è riservato e scontroso; poi si apre ed offre confetture e note iodate; in bocca è asciutto, fresco, vibrante e speziato. Notevole sorpresa della serata!

Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2012 – Zenato

Grandi contrasti in questo vino: fruttini di bosco ancora acerbi e note di caffè; in bocca è gustoso e morbido, rotondo ed ampio; sa di confettura fresca ed una speziatura fine chiude il lungo sorso.

Calcarole – Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2011 – Guerrieri Rizzardi

I profumi di caffè sono accompagnati da intense note erbacee; al palato è fresco ed ampio di sapori ed il ritorno di speziatura lascia un buon ricordo.

Riserva Costasera – Amarone della Valpolicella DOCG Classico 2011 – Masi

Inizialmente è chiuso ed un po’ ridotto, poi si apre e si distende; al palato è nervoso e fruttato, ampio ed armonico.

Amarone della Valpolicella DOC Classico 2009 – Brigaldara

Florealità, confetture e note erbacee al naso; in bocca è morbido e gustoso, ampio e denso, ha una nota di surmaturazione, ma abbastanza fresco.

L’Amarone delle Famiglie d’Arte - Bottiglie

L’Amarone delle Famiglie d’Arte – Bottiglie

Amarone della Valpolicella DOC Classico 2009 – Tommasi

All’olfattiva offre una nota di confettura di ciliegia ed avverte che il passaggio in legno non è del tutto assorbito; il frutto croccante in bocca è accompagnato da sapidità, una buona freschezza e da una speziatura in chiusura di sorso.

Selezione Antonio Castagnedi – Amarone della Valpolicella DOC 2007 – Tenuta Sant’Antonio

Piccoli frutti rossi ed una leggera nota balsamica compongono in massima parte il quadro olfattivo; al palato è succoso, ampio, asciutto e … nervoso.

Capitel Monte Olmi – Amarone della Valpolicella DOC Classico 2005 – Tedeschi

Già al naso si apprezzano delle note minerali insieme a viola e piccola frutta rossa; in bocca è succoso e fresco, avvolgente e speziato: un ottimo vino! Se poi date un’occhiata all’età …

Amarone della Valpolicella DOC Classico Riserva 2005 – Venturini

Frutta in confettura e note balsamiche al naso; al palato è fresco, il frutto è croccante; è un vino che gioca più sulla eleganza che sulla opulenza. Chiude sapido e speziato.

Etichetta Speri

Etichetta Speri

Amarone della Valpolicella DOC Classico 2004 – Speri

L’olfattiva è caratterizzata da piccoli frutti di bosco, pepe e, nonostante l’età, sono ancora evidenti le note di boiserie; è succoso e fresco un bocca; i tannini sono risolti , sapidità e freschezza in perfetto equilibrio con l’abbondante materia lo rendono avvolgente, mentre il sorso chiude in scioltezza con una intensa speziatura. E poi mi ricordo che ha tredici anni!