Le Ceppelliate, il dolce molisano dedicato alla dea Diana


Di Carmen Autuori

Oggi andiamo in Molise, anzi sarebbe più corretto dire che il Molise è venuto da noi, alla scoperta delle Ceppelliate, biscotti di pasta frolla ripieni di confettura all’amarena a forma di mezzaluna, dolci di tradizione che dalle ricorrenze maggiori si sono diffusi nell’arco dell’intero anno.

Ceppelliate, interno

Sono tipici di Trivento, in provincia di Campobasso, delizioso borgo che domina la Valle del Trigno, noto per la sua lunga scalinata formata da 365 gradini (uno per ogni giorno dell’anno) e per la cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore che vanta una cripta sorta su un antico tempio di Diana.

Ceppelliate, Trivento, la scala dei 365 gradini

Come spesso accade, anche su questi dolci aleggiano leggende e racconti, e pare che in questo caso ad ispirarne la creazione sia stata la nascita di Diana in persona.

La leggenda, infatti, si collega al parto di Latona, madre di Diana e Apollo, figli di Zeus.

L’evento suscitò le ire di Era, moglie legittima di Zeus, che ostacolò in tutti i modi la rivale nel trovare un luogo dove partorire. Le doglie durarono nove notti e nove giorni, allora le dee che l’assistevano chiesero l’intercessione di Ilizia, dea delle nascite, il cui intervento miracoloso fu fondamentale per la nascita di Diana e Apollo.

Per questo il biscotto ha la forma a mezzaluna che richiama il ventre materno, inoltre si caratterizza per l’asprezza della confettura di amarene a simboleggiare i dolori del parto, mentre l’involucro dolce rappresenta le gioie della maternità.

Ceppelliate molisane

Questa la leggenda. Poi c’è un bellissimo racconto che ci è stato donato, insieme alle squisite ceppelliate, da una gentile signora di Campobasso, Luciana Lustrato.

Attorno a questi biscotti ruota una nobildonna con la veletta ed i guanti di pizzo, Donna Maria Chiavaro, originaria di Acquaviva Collecroce, nel Basso Molise, una tata fedelissima, la signora Antoniani e pure signorine meno fortunate, “le signorine di Acquaviva”, adottate dalla famiglia ed espertissime nella realizzazione della confettura di amarene che in giugno riempivano la dispensa ed enormi pentoloni.

Ceppelliate, confettura di amarene

E poi ci sono due bambine in abiti di pizzo di Sangallo e grembiulini a tema che osservavano stupefatte il rito della preparazione dei biscotti avvolte dagli odori di buccia di limone e di sciroppo di amarena, in attesa di poterli gustare appena usciti dal forno, non senza aver contribuito alla loro preparazione.

Come tutta la pasticceria molisana, anche le ceppelliate si pongono nella categoria dei dolci “poveri” perché a base d’ingredienti facilmente reperibili, nel caso specifico uova, farina, sugna e confettura, spesso realizzata con la frutta del proprio giardino o quantomeno di prossimità.

La ricetta che segue è tratta da La Cucina Molisana, testo del 1986 ormai introvabile. Una delle poche copie è in possesso del giornalista enogastronomico Fabio Riccio che gentilmente ne ha permesso la consultazione.

Ceppelliate, La Cucina Molisana

Ingredienti

Per la frolla

1 kg di farina

18 tuorli d’uovo

500 g di zucchero

400 g di sugna

2 limoni biologici

5 g di ammoniaca per dolci

Per il ripieno

500 g di marmellata di amarene

Zucchero a velo per decorare

Procedimento

Disporre la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungere al centro lo zucchero, le uova, la sugna, l’ammoniaca e la buccia dei limoni grattugiata. Lavorare tutti gli ingredienti e lasciar riposare la pasta per cica 15 minuti. Stenderla con il mattarello e dalla sfoglia, con l’aiuto di un coppapasta, ricavare dei cerchi. Riempire con una cucchiaiata di marmellata di confettura di amarene e chiudere a mezzaluna, avendo l’accortezza di sigillare bene i bordi. Infornare a 180° forno statico fino a doratura. Una volta raffreddate, cospargere di abbondante zucchero a velo. Le Ceppelliate, se conservate in una scatola di latta, mantengono la loro fragranza anche per due settimane.

4 Commenti

  1. 1 kg di farina e 18 tuorli?
    400 gr strutto?
    Zucchero 500 g.
    Ma che pasta frolla è?

    1. Gentile Virgil, come specificato nell’articolo, la ricetta delle ceppelliate è tratta da La Cucina Molisana, una sorta di “Bibbia” della cucina molisana, dunque è sicuramente una ricetta più che sperimentata.

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