Le Fossette 2008 Puglia igt


ALBERTO LONGO
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Gino Veronelli diceva spesso che il successo di un vino lo banalizza. Per i rossi italiani la vera banalizzazione è stata la rincorsa al modello gustativo di Bordeaux che in qualche modo ha presentato un ventaglio che andava dalla imitazione dichiarata, anche attraverso la scelta dei vitigni, un po’ come hanno fatto i giapponesi con le auto, a quella subliminale, segnata dall’uso di vitigni autoctoni corretti dalla barrique e dal cabernet sauvignon. Per i bianchi il discorso è stato un po’ diverso perché molti avevano, e hanno, precisi descrittori varietali di riferimento e, sopratttutto, una maggiore tradizione alle spalle. Alcuni bianchi di successo, come il Soave e la Falanghina, hanno a lungo inseguito il modello del bicchiere facile, profumato, tendenzialmente morbido, bananizzato dalla scelta dei lieviti, ma per fortuna la reazione a questo processo c’è stata in modo significativo.
La 2008 di Alberto è sicuramente superiore alla 2007 perché non ha il problema dell’eccesso di frutta tipico dei bianchi di questo millesimo. Abbiamo così un bianco importante, dalla spalla larga e complessa grazie alla permanenza sulle fecce, dai sentori intensi e persistenti sia al naso che in bocca in uno spettro che varia dal fieno appena falciato alle erbe da campo sino alla pera bianca appena spaccata non surmatura. La trama della freschezza, già salvaguardata dalle precedenti edizioni, viene mantenuta integra e con grande coraggio visto che siamo fuori dalla Campania dove invece questa caratterista resta ormai per fortuna un must in tutte le versioni di questo vitigno. L’alcol viaggia intorno ai13 gradi.
Alberto, buon produttore di Cacc e Mmitt, ha puntato su questo vitigno con decisione in alternativa allo Chardonnay che piantò, come tanti altri, in Puglia negli anni 90 finendo per fare i conti con la concorrenza mondiale. Qui invece non solo ha una concorrenza, se così si può dire, solo campana e in parte molisana, ma ha anche la possibilità di importsi sul mercato della ristorazione costiera pugliese con decisione.
Scelte commerciali a parte, questa Falanghina è un bianco moto interessante, secondo noi destinato anche ad una buona evoluzione nei prossimi due o tre anni. La decisione di pensare l’etichetta finale, non sedersi sulla banalità di esecuzione ma cercare comunque di dare una personalità precisa a questo vino, ne fanno una chiave del suo successo di critica e di pubblico. Il vigneto non è alto, sial massimo poco sotto i 200 metri, ma godeidi buone escursioni termiche, il suolo è calcareo e la vendemia in genere si fa all’inizio di ottobre.
Un vino da abbinamento, vi assicuro da non perdere, che si iscrive alla linea Beneventana più che Flegrea.r
Sede a Lucera, strada provinciale per Pietramontervino km 4. Tel. 0881.539057. Fax 0881.539200. www.albertolongo.it. Enologo: Graziana Grassini. Ettari: 35 di proprietà. Bottiglie prodotte: 350.000. Vitigni: falanghina, bombino bianco, montepulciano, nero di troia, merlot, cabernet franc.