Le giornate del pinot nero in Alto Adige

Premiazione del 24 Concorso Nazionale del Pinot Nero
di Marina Betto
Il Pinot nero al di fuori della Borgogna si esprime in pochi e ben definiti areali da cui questo capriccioso vitigno sa estrapolarne l’essenza aiutato dal gusto del vinificatore. In Alto Adige l’arrivo del Pinot nero si fa risalire a circa due secoli fa grazie all’Arciduca Giovanni D’Asburgo che mise a disposizione venti varietà di vitigni di origine francese nel parco sperimentale di Bolzano. Altra figura di spicco nell’introduzione del Pinot nero in regione è certamente Friedrich Boscarelli che nel 1863 mise a dimora Pinot nero e Riesling nella sua proprietà di Castel Rametz, con risultati che furono definiti subito buoni con uve che venivano diraspate e fermentate in tini con doppio fondo, il vino raggiungeva il suo apice al terzo/ quarto anno.

Castello di Enna Montagna
La maggior parte dei Pinot nero presentati alla Mostra del Vino di Bolzano tra il 1927 e il 1963 riportano in etichetta la dicitura Mazzon, zona che in Alto Adige rimane d’elezione per questo vitigno. Posta ad ovest dove il terreno è asciutto così come il clima, siamo a sinistra dell’Adige a sud di Bolzano in prossimità del paese di Egna tra i 300 e i 450m s.l.m. una zona ventilata con frescure mattutine e bell’irraggiamento solare dove si trovano rocce calcaree, arenarie insieme a marne e dolomia in un mix eterogeneo. La zona di Gleno è anch’essa favorevole grazie al monte Corno che protegge dai venti e dove l’escursione termica è perfetta per scongiurare ogni marciume. Anche la zona di Chiaromonte è considerata idonea per i venti freschi che provengono dalla Mendola anche se qui i vini sono più alcolici. Aldino e la val Venosta sono territori che stanno emergendo.

Il Sentiero del Pinot nero si snoda tra castelli, vigne e boschi lungo il Parco Naturale del Monte Corno
Negli ultimi 10 anni c’è stata una vera e propria rincorsa alla coltivazione di questo vitigno in Alto Adige e gli ettari sono circa 500 distribuiti nella maggior parte nella Bassa Atesina, poco meno in Oltradige poi nella valle Isarco, val D’Adige e val Venosta. L’età delle vigne non è così vecchia e solo a Mazzon troviamo quelle più antiche. Ancora c’è molta differenza nei vini, nella vinificazione e affinamento, nell’uso della botte grande o i tonneaux.

Daniel Pfitscher presenta un Pinot nero del 1994
C’è chi usa uva dei conferitori e chi la propria e dal Trentino in giù si trovano contadini che vogliono produrre di più ma a Gleno e Mazzon questo non avviene. Si sono svolte ai primi di maggio a Montagna le Giornate del Pinot Nero manifestazione specializzata giunta alla 24° edizione, un format di degustazione che coinvolge tutte le regioni italiane, arricchita da verticali di alcuni produttori e visite in cantina lungo il sentiero del Pinot nero. Tutti i mesi dell’anno lungo questo sentiero che si snoda tra i paesi della Bassa Atesina quali Ora, Montagna ed Egna si possono percorrere a piedi le migliori zone del Pinot nero da Mazzon a Gleno e Pinzano, camminare lungo la vecchia Ferrovia della Val di Fiemme, visitare la chiesa di S. Stefano di Pinzano o la chiesa di S. Michele a Mazzon, vedere le rovine di Castel Kaldiff o il Castel d’Enna e il sito archeologico di Castelfeder.

Castelfeder Weingut Tenuta Glen Pinot Nero
Tra tutti i Pinot nero che hanno partecipato al concorso nazionale, circa 87 etichette provenienti da varie regioni italiane dell’annata 2019, sono stati definiti i 10 migliori vini: 1) Kellerei Andrian Blauburgunder Riserva “Anrar” Alto Adige DOC con profumi empireumatici, mentolati e fruttati e sorso lungo, verticale e sapido. 2) Schloss Englar Blauburgunder Riserva “Baltasius” Alto Adige Doc elegante e setoso, snello e sapido. 3) Kellerei St. Michael Eppan Riserva “Sanct Valentin” Alto Adige DOC con particolari sentori di cenere e incenso, di grande finezza anche il sorso. 4) Kellerei Girlan Riserva “Trattmann” Alto Adige DOC un Pinot nero dinamico, equilibrato, molto piacevole.

Kollerhof Mazon Aegis Pinot Noir 2019- Kellerei Terlan Monticol 2019

Kellerei Girlan Blauburgunder Riserva Trattmann
5) Kellerei Bozen Riserva “Thalman” Alto Adige DOC sorso sottile, fresco e fruttato. 6) Kollerhof Mazon Riserva “Aegis” Alto Adige DOC aromatico e intenso. 7) Kellerei Terlan Riserva “Monticol” Alto Adige DOC piacevole e armonico. 8) Malojer- Gummerhof Blauburgunder Riserva Alto Adige DOC empireumatico con richiami di gomma pane e idrocarburi. 9)Bellaveder Riserva “Faedi” Trentino DOC e non ultimi al 10) Conte Vistarino Pinot nero “Pernice” Oltrepò Pavese DOC e Muri Gries Klosterkellerei “Abtei Muri” Alto Adige DOC fine e molto equilibrato. Certamente molte altre sono le cantine e i vini che meritano di essere conosciuti come Manincor Pinot nero “Mason” fruttato, polposo, integrato; Castel Sallegg Pinot Noir” Karal”, Jermann, Kellerei Schreckbichi “Lafòa” avvolgente con la sua dolcezza fruttata; Weingut Tiefenbrunner “Linticlarus” di grande equilibrio e verticalità. Kellerei St. Pauls Riserva “Lehmont” sorso freschissimo; Castelfeder Riserva “Burgum Novum” e Pfitscher Pinot nero Riserva “Matan” Alto Adige DOC.

Malojer Gummerhof Blauburgunder Riserva- Conte Vistarino Pernice Pinot Nero