
di Tommaso Esposito
In riva al mare che fatica questi seminari di Slow Food sulla Pizza.
Oggi c’è Vito Trotta, esperto Slow Food, e Attilio Bachetti Pizzaiolo alla Pignasecca.

Si parte dalla farina.
Le sue varietà e le sue qualità.

Poi si passa all’impasto.


L’acqua, il sale, il lievito.
Le ore della crescita e del riposo.
Le differenze.
Il tatto.
L’olfatto.
Il gusto.
Attilio è bravo.
Gioca con il piccolo Mario.

E mentre Vito racconta le sue conoscenza.
C’è l’ansia dell’assagggio.
A mala pena trattenuta.
Il ripieno.


E poi la Margherita.



Con l’impasto a ventiquattro ore.
E quello a dodici.
Vince il primo e non poteva essere diversamente.
3 commenti
Sergio Cima
5 luglio 2012 - 14:37Che capolavoro, ragazzi! Avvisate Bonilli, che nella sua classifica non lo menziona neanche, Attilio! (A dire il vero, nei commenti, Cortese gliel’ha fatto notare)…
Romualdo Scotto di Carlo
6 luglio 2012 - 10:41Perfettamente d’accordo, la pizza di Attilio Bachetti è, a mio avviso, paradigmatica: per questo mi sono imposto di gustarla almeno una volta a settimana!! ;-)
Sergio Cima
6 luglio 2012 - 11:46Beato lei, io da Bergamo faccio un po’ più di fatica, ma quando torno a Napoli non manco…
I commenti sono chiusi.