Le patate ‘mpacchiuse, il piatto della felicità
Di Carmen Autuori
Le patate ‘mpacchiuse sono la madeleine dei cosentini, si tratta di un piatto povero ma prezioso, grazie al quale hanno sempre trovato sostentamento ma anche conforto. Si chiamano così perché a fine cottura le patate risultano appiccicate una all’altra, ‘mpacchiuse in dialetto calabrese. Pochi ingredienti: patate, olio buono, un po’ di aglio e peperoncino.
Questo semplice e magnifico piatto, volendo, si può realizzare anche all’uso antico, usando al posto dell’olio dello strutto di maiale. Inoltre, si può arricchire aggiungendo a metà cottura, cipolle rosse di Tropea, funghi porcini silani o anche listarelle di peperoni della piana lametina. In sostanza, è il territorio ed i suoi prodotti che detta le varianti alla ricetta originale.
Le patate ‘mpacchiuse sono estremamente facili da fare, ma richiedono un ingrediente da cui non si può prescindere: la patata della Sila.
Abbiamo chiesto all’ostessa Catia Corbelli di Osteria del Vicolo a Mormanno perché questo tipo di patata è quella più adatta alla realizzazione del piatto:
<<La patata silana, per consistenza, si presta ad innumerevoli metodi di cottura. Il suo colore può variare dalla pasta bianca a quella gialla ed è molto nota nell’ area della Sila e nel cosentino proprio per la ricetta delle tradizionalissime “patate ‘mbacchiuse”, grazie alla sua capacità di doratura esterna mentre all’ interno resta morbida e soda (non assorbe e dunque non s’impregna d’olio).
Questo tipo di patata, oltre che per le patate ‘mbacchiuse, si presta ad innumerevoli usi. In osteria la utilizziamo per diverse ricette, essendo oltre che un elemento di pregio anche rappresentativo dell’agroalimentare regionale. Preferiamo quella a pasta gialla, sia per il gusto unico che per il colore che ricorda il sole del nostro Sud. La utilizziamo, infatti, per il ripieno dei nostri ravioli al baccalà con coriandoli di peperoni cruschi, per una deliziosa crema che ben lega col tartufo del Pollino e funge da base e ripieno per piatti come le vellutate al pane dorato o la trota salmonata ma anche per accompagnare il Maialino Nero e altre carni più o meno pregiate.
La patate silane hanno anche il vantaggio di poter essere conservate a lungo a temperatura ambiente per otto mesi ed oltre, basta avere l’accortezza di riporle in un luogo fresco ed asciutto>>.
Tra le tante proprietà, la patata della Sila è anche ricca di triptofano, un aminoacido essenziale che è responsabile del processo di produzione della serotonina, ormone che migliora l’umore, fa dormire di più e fa sopportare meglio il dolore fisico. Insomma, mangiare patate ‘mpacchiuse è il primo passo verso la felicità!
Ricetta di Osteria del Vicolo - Mormanno raccolta da Carmen Autuori
- Tempo di preparazione 10 minuti
- Tempo di cottura 19 minuti
Ingredienti per 4 persone
- 4 grosse patate silane
- Olio evo
- 1 spicchio di aglio
- Sale
- Peperoncino (facoltativo)
Preparazione
Lavate le patate della Sila, sbucciatele e tagliatele a rondelle non troppo sottili, circa mezzo centimetro. In una padella capiente versate un filo d’olio extravergine di d’oliva e fatevi dorare lo spicchio d’aglio.
Eliminate l’aglio ed aggiungete le patate, aggiustate di sale mescolate e coprite la padella col coperchio.
Mescolatele ancora una volta in modo da amalgamarle e dopo pochi minuti giratele dal lato non cotto, ricoprite e fate cuocere ancora.
Le patate ‘mpacchiuse saranno pronte quando risulteranno appiccicate tra di loro e ben dorate su tutti i lati. A questo punto aggiungete il peperoncino. È importante, per la buona riuscita del piatto, controllare di tanto in tanto la cottura e girarle non troppo spesso per evitare che si rompano.
Scolate le patate dall’olio sollevandole con una schiumarola e servitele ben calde, accompagnandole con un bel calice di Magliocco.
Vini abbinati: Magliocco