Liolà Pizzeria Contemporanea, il teatro della pizza a Catanzaro


Liolà pizzeria a Catanzaro, Emanuele e Luca Longo

Liolà Pizzeria Contemporanea a Catanzaro
Vicolo I Cavour
Tel. 351 770 0642
Sempre aperto la sera

di Alfonso Del Forno

Liolà a Catanzaro, non è solo una pizzeria, ma un vero e proprio palcoscenico teatrale dove la pizza è protagonista. Lo si capisce già prima di sedersi. Il vicolo che porta al locale è a pochi passi dal Teatro Politeama, e quando si apre la porta sembra di entrare nel backstage di uno spettacolo: sulle pareti stampe di opere teatrali e locandine di film, fotogrammi, scene di palco. Tra i tavoli spuntano valigie e bauli, violini, orologi antichi, piccoli oggetti disseminati in ogni angolo che raccontano storie diverse e ricreano un’atmosfera cinematografica calda, quasi domestica.

Liolà pizzeria a Catanzaro, il menu

Il menu arriva in mano proprio come un libretto di sala, e l’accoglienza fa il resto: il personale accompagna al tavolo con quella gentilezza non impostata che mette subito a proprio agio. Liolà nasce così, dal desiderio di quattro amici – Massimiliano Cagliazzo, Enrico e Andrea Brescia, Francesco Scarfone – di costruire un luogo “a misura loro”, il tipo di locale che vorrebbero trovare quando escono a cena: bello, curato, ma soprattutto capace di far star bene le persone. La pizza è il centro della scena, ma lo spettacolo è l’insieme.

Liolà pizzeria a Catanzaro, pizza Angus

Liolà pizzeria a Catanzaro, Pulp Fiction senza glutine

In cucina e al forno c’è il lavoro di squadra di Luca Longo, che ha contribuito a definire impasti e format, dando vita a quattro tipi di pizza: tonda contemporanea, tonda romana al mattarello, padellino e la Pittarella, omaggio al pane tipico catanzarese. Gli impasti sono moderni, idratazioni importanti, farine di tipo 0 e 2, ricerca sulla digeribilità: la promessa dichiarata è quella di una pizza “gustosa, moderna e digeribile”.

La sera in cui sono andato a visitare Liolà, in compagnia dei colleghi Antonella Amodio, Giusy Ferraina e Vincenzo Alvaro, al tavolo, ogni piatto arriva in doppia versione: con glutine e senza glutine. Stesse farciture, stesso impiattamento, stessa cura. Per chi mangia senza glutine è una sensazione potente: non ci sono piatti “a parte”, compromessi, scelte di ripiego. C’è un vero percorso pensato anche per chi ha esigenze particolari, con impasti dedicati per la tonda e per il padellino e diversi dolci naturalmente privi di glutine, offerti tranquillamente a tutta la clientela. L’inclusione, qui, non è uno slogan: è il modo normale di far vivere la tavola.

Liolà pizzeria a Catanzaro, Cosacca a Catanzaro

Il primo atto è affidato ai fritti. La Genovese di tonno arriva al tavolo elegante, profumata: sotto la crosta dorata c’è il trancio di tonno fresco stufato con cipolla bianca, olio extravergine d’oliva, adagiato su una salsa intensa e chiuso dai ciuffi di cipolla rossa in agrodolce. Ogni morso gioca sul contrasto fra la dolcezza delle cipolle e la sapidità del tonno, mentre la crosta rimane asciutta e croccante. La Pulled Ball è comfort food allo stato puro: una sfera di pulled pork di maiale apulo–calabrese, sfilacciato e umido al cuore, avvolto in una panatura sottile che scrocchia tra i denti. La salsa BBQ di casa porta con sé ricordi di brace, mentre l’insalatina di cavolo viola marinato e la maionese alla senape puliscono il palato e invitano al boccone successivo. In abbinamento abbiamo bevuto un calice di Non Sense 2003 di Casa Comeci, un vino frizzante realizzato con Metodo Ancestrale – 100% Magliocco canino, scelto dalla carta che guarda soprattutto alle cantine calabresi senza dimenticare etichette nazionali.

Quando arrivano i padellini all’orzo l’olfatto prende il comando. L’impasto – farina 0 e orzo tostato, idratato all’85% – diffonde profumi di cereale e tostatura; l’esterno è croccante, l’interno soffice, pronto a raccogliere i condimenti. Il Pulp Fiction è un piccolo racconto marinaro: la stracciatella è una colata di freschezza, il polpo rosticciato porta note affumicate e consistenza carnosa, i pomodori secchi concentrano la sapidità del Mediterraneo, la polvere di olive nere e la cipolla croccante chiudono con una tendenza amara elegante e dolcezza caramellata. È una pizza–piatto che potresti tranquillamente immaginare in carta in un ristorante di pesce creativo. L’Angus, invece, parla la lingua del comfort nordico: crema al Parmigiano Reggiano 30 mesi, carpaccio di Black Angus affumicato, crema al peperone rosso, tartufo, erbe acquaponiche. Nel morso la carne resta protagonista, morbida e fragrante di affumicatura, mentre le creme avvolgono e il tartufo aggiunge profondità. È un piatto ricco, ma l’impasto regge senza cedere, confermando leggerezza e masticabilità. In abbinamento un vino di Cantina Bruni, Survia Appassimento IGT Rosso Calabria, con sentori di frutta rossa matura e frutti di bosco al naso, e il sorso corposo, morbido e vellutato.

La Cosacca a Catanzaro, nella forma di una tonda romana al mattarello, è una dichiarazione d’amore al territorio: polpa di pomodoro Migliarese, ‘nduja di Spilinga, pecorino semiduro del Caseificio Buonaparte e basilico. In bocca il pomodoro è dolce e pieno, la ‘nduja spinge sul piccante con personalità ma senza coprire, il pecorino aggiunge sapidità e grassezza.

La Prosciutto e Funghi 2.0 è il classico che ha studiato e si è rifatto il guardaroba. Fiordilatte affumicato del Caseificio Buonaparte, patate silane a fette, prosciutto cotto di suino nero, funghi porcini freschi saltati e a carpaccio, fonduta di Parmigiano Reggiano, ciuffi di timo e prezzemolo: ogni elemento ha un ruolo, nessuno è decorativo.

Anche qui, al tavolo, le versioni senza glutine tengono il passo: cambiano struttura e sensazione dell’impasto, ma la farcitura resta identica, l’esperienza emozionale è la stessa. Il piacere è condiviso, non “adattato”.

Il capitolo dolci è un sipario morbido che cala lentamente. In cucina c’è una figura dedicata alla pasticceria, Giusy Ciambrone, e si sente: arrivano al tavolo dessert pensati, mai banali, alcuni naturalmente senza glutine e proposti indistintamente a tutti. Il mio preferito è la Foresta Nera, un pan di spagna al cioccolato e farina di mandorle, con mousse al cioccolato fondente, crema diplomatica alla vaniglia e composta di frutti di bosco. L’abbinamento con il Moscato passito al governo di Saracena di Feudo dei Sanseverino accompagna i dolci con eleganza e piacevolezza.

Liolà pizzeria a Catanzaro, Foresta Nera

In sala, Erika, Emanuele e Alessandro conducono il servizio con una regia discreta: tempi giusti, spiegazioni chiare, sorrisi che non sembrano di circostanza. Massimiliano racconta che per loro il locale è come casa, e si percepisce: il cliente è messo al centro, guidato con tranquillità lungo tutta la serata, perché l’esperienza – insiste – non è solo ciò che si mangia, ma anche come lo si vive.

Settanta i coperti, solo servizio serale, nel cuore del centro storico, in Vicolo I Cavour: Liolà è oggi una delle tappe obbligate per chi ama la pizza e vuole capire come la Calabria stia interpretando in chiave contemporanea il suo patrimonio di sapori. Qui il teatro non è solo sulle pareti: è in ogni impasto, in ogni abbinamento, in ogni attenzione al cliente. Atto dopo atto, Liolà costruisce una serata che resta in testa – e nel palato – molto oltre l’ultimo applauso.

Qui di seguito la nostra scheda del 2 dicembre 2022:

 

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liola’ Pizzeria Contemporanea

Continua la rivoluzione della pizza ormai in tutte le regioni italiane. Questo bello spazio gestito da Luca Luongo, che circa un anno fa ha aperto nel centro storico della sua città dopo aver imparato l’arte a Roma con la consulenza di Luca Pezzetta, ne è un esempio. Tutto l’ambiente curato nei dettagli, con richiami alla musica   agli spartiti teatrali, con vecchi oggetti e modernariato che farebbero gola ai collezionisti, il riferimento è al teatro Polimeama che ha aperto nel cuore di Catanzaro una ventina di anni fa.
Il risultato è una accoglienza calda che consente di sentirsi a proprio agio immediatamente.

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liolà Pizzeria Contemporanea

La proposta è molto articolata, proprio sul modello che aveva Pezzatta all’Osteria Birra del Borgo dove ha lavorato anche Luca Longo. Pizza tonda, nel padellino e in teglia, molte buone idee di cucine e soprattutto qualcosa che è difficile da trovare in pizzeria: oltre ai consueti fritti, supplì. frittatine di pasta, anche una proposta di pesce che abbiamo molto apprezzato: in menu ci sono le alici, ma abbiamo acchiappato un ottimo pesce bandiera (spatola) molto buono. Ottima la frittura, asciutta e ben impanata.

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liolà Pizzeria Contemporanea. Il supplì

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liola’ Pizzeria Contemporanea: lo spatola in salsa di yogurt

Molto ampia e ben pensata la proposta di pizza. Per noi la prova del nome è sempre costituita dalla margherita, di stile contemporaneo anche se nel complesso la componente panosa era troppo preponderante, soprattutto per chi è abituato alla sciosglievolezza dello stile napoletano. Ma qui entriamo nel gusto personale. Possiamo dire che era ben cotta, con ottimi prodotti base (fior di latte e pomodoro), cornicione con il crunch e il disco sottil e morbido.
Molto buona quella in teglia, dove funzionano meglio gli impasti integrali e l’applicazione di tecniche di panificazione: tutto molto equilibrato, fresco il gambero crudo appoggiato alla fine vitando però di farlo cuocere.

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liolà Pizzeria Contemporanea: margherita in teglia

Totalmente bocciata quella dei vini priva di una, dico una, referenza calabrese. Segnale di totale incompetenza nel settore, una forma di provincialismo che non si trova ormai più in nessuna regione italiana. Un assurdo visto che ci sono oggi fantastici Cirò, Magliocco, bianchi, rosati, che pure andrebbero bene in una proposta così varia e interessante. Insomma, il bicchiere va adeguato al piatto, birra e amari compresi.

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liolà Pizzeria Contemporanea: margherita tonda

CONCLUSIONI

Un locale che migliora la qualità a Catanzaro con una proposta poliedrica e ben pensata nel piatto. Buono, attento e sorridente il servizio, con cambio delle posate ad ogni pizza. Vale sicuramente la pena di andarci anche più di una volta, eccellente il rapporto fra qualità e prezzo. Un aggiustamento nella cantina, magari rivolgendosi a un sommelier e non a un agente di commercio, lo metterà alla pari con altre importanti pizzerie.

Liola' Pizzeria Contemporanea

Liola’ Pizzeria Contemporanea

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