Masterclass Verticale Troy Chardonnay Riserva Doc Alto Adige Doc. Cantina Tramin


Sigrid Pickler, Luciano Pignataro e Luca Gardini

Sigrid Pichler, Luciano Pignataro e Luca Gardini

di Enrico Malgi

Secondo giorno di degustazioni guidate di vini al Paestum Wine Fest. Si è trattato di un percorso molto nutrito ed affascinante, che ha previsto ben cinque masterclass.

Ed allora entriamo subito nel vivo della prima masterclass, che ha riguardato una verticale di Troy Chardonnay Riserva Alto Adige Doc della Cantina Tramin di Termeno, condotta con la solita perizia, competenza e giocosità da Luca Gardini, affiancato per l’occasione da Sigrid Pichler – brand ambassador aziendale.

Enrico Malgi, Luca Gardini e Luciano Pignataro

Enrico Malgi, Luca Gardini e Luciano Pignataro

L’azienda altoatesina è sorta nel 1898 come Cooperativa di piccoli viticoltori ed al giorno d’oggi raggruppa 160 famiglie locali, che si dedicano ad una viticoltura spericolata di alta montagna. Il nome Troy di questo Chardonnay in dialetto locale significa “sentiero”, una scelta che vuole rappresentare il lungo percorso di ricerca e di sperimentazione di questo nobile vitigno che proprio qui, patria del Gewurztraminer, ha trovato il suo ideale habitat.

Bottiglie di Troy Chardonnay Cantina Tramin

Bottiglie di Troy Chardonnay Cantina Tramin

Soltanto Chardonnay, il vitigno a bacca bianca più famoso e diffuso al mondo, allevato ad oltre 500 metri di altezza. Fermentazione alcolica e malolattica in barriques. Dopo undici mesi di sosta sui lieviti il vino transita in contenitori di acciaio per ventidue mesi e poi si affina in vetro per altri quattro mesi.

Degustazione in verticale di Troy Chardonnay CantinaTramin

Degustazione in verticale di Troy Chardonnay CantinaTramin

Annata 2015.

Alla vista si presenta un solare ed intenso colore giallo oro. Sontuoso ed affabulatore il bouquet, dal quale si sprigionano elegiaci profumi di agrumi, mela verde, cantalupo, nocciola, mandorla tostata, mango e banana, suffragati subito dopo da eterogenee e conniventi percezioni olfattive di ginestra, acacia, camomilla, menta, burro fuso e pepe nero. In bocca penetra un sorso fresco, minerale, morbido, balsamico, sapido, soave, affascinante e succoso. Nelle pieghe il vino elabora poi connotazioni tattili che sanno coniugare finezza e temperamento in modo elegante e seducente. Longevità senza limiti. Scatto finale lungo e persistente.

Annata 2016.

Colore giallo paglierino smagliante. Al naso si approccia una lunga ed ordinata fila di voluttuose nuances di frutta indigena ed esotica, anche in versione essiccata. In appresso si appalesano goliardiche e variegate costumanze di lavanda, glicine, eucalipto, zucchero filato, miele di acacia, zafferano, noce moscata, chiodi di garofano, cannella ed agrumi canditi. Sulla lingua plana un sorso acido, glicerico, iodato, agrumato, tensitivo e dolce-amaro. Palato setoso, aggraziato, pulito, rotondo ed armonicamente equilibrato. Chiusura su toni espansivi, evolutivi e deliberatamente appaganti.

Annata 2017.

Cromatismo sempre affastellato da un colore giallo paglierino carico e splendente. Cristallina purezza del tratto aromatico, ricco com’è di variopinti profumi in cui spiccano coreografici umori fruttati e floreali di albicocca, pesca, mela, nespola, noci, ananas, papaya, gelsomino e giglio. In appresso si registrano poi delicate incursioni di erbe aromatiche e/o sostanziosi creptii speziati e di confetto rosa. Parvenze fumé in sottofondo. Approccio palatale performante, voluminoso, fresco, fruttato ed ottimamente bilanciato. Convincente il modulato registro gustativo, che esprime una potenzialità di beva a lunga scadenza. Retroaroma edonistico.

Annata 2018.

Una tonalità di giallo paglierino lucente va a lustrare gli occhi. L’input rivela un sontuoso ventaglio olfattivo, depositario di complessi ed avvolgenti profumi fruttati di marca esotica, come il frutto della passione, il litchi, il mango e la papaya, intrecciati ad essenze aromatiche floreali e di erbe officinali. Perfetta poi l’integrazione tra le speziate evocazioni di un rovere gentile e la trasversalità di una mineralità permeante. Impatto del sorso sulla lingua languido, fresco, morbido, sapido, elegante e gioioso. Appeal ben ritmato, infiltrante, reattivo e fascinoso. Silhouette slanciata, affusolata, vellutata, aggraziata, seducente e rotonda. Finale estremamente intrigante.

 

Cantina Tramin

Termeno (Bz) – Strada del Vino, 144

Tel. 0471 – 096633

[email protected]www.cantinatramin.it

Enologo: Willi Stürz

2 Commenti

  1. EPOKALE 2010 Uno dei migliori Bianchi italiani mai bevuti.Cantina in forte crescita qualitativa anche e sopratutto grazie a Willi Stürz un grandissimo enologo che come tutti i grandi da il meglio di se nei blend come ad esempio Stoan che a me fa letteralmente impazzire.PS Per chi si trovasse da quelle parti il giorno di Carnevale ne approfitti per immergersi nel più bel carnevale ancestrale che io conosca tenendo però presente che si tiene ad anni alterni FM

  2. Si è vero caro Francesco. Ti assicuro comunque che anche questo Chardonnay non ha nulla da invidiare agli altri vini da te citati. Sappiamo benissimo che gli altoatesini sono bravi davvero nel confezionare vini bianchi, insieme al Pinot nero naturalmente.

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