Meraviglie vesuviane: Villa Bifulco e Vigna Pironti


di Marina Alaimo

La facciata neoclassica della villa

In occasione della conferenza stampa organizzata da Luciano Pignataro per presentare Vesuvinum, ho visitato Villa Bifulco, scelta sapientemente come sede per questa occasione.
La villa è un vero e proprio gioiello di architettura ed arte, è stata costruita nel 700 ed è di scuola vanvitelliana, si trova a Terzigno in viale Vanvitelli 131, per chi non la conoscesse vale assolutamente la pena visitarla. Fu costruita da Vincenzo Bifulco con l’intento di produrre vino sui fertili suoli vesuviani, infatti è dotata di una grossa cantina molto funzionale nella quale si può ammirare un enorme torchio di legno di olivo, testimone di una fiorente e cospicua attività vitivinicola.
Nel 1993 fu acquistata da Salvatore Carillo, imprenditore tessile, che dopo anni di attento restauro l’ha riportata al suo splendore, regalando alla sua famiglia un sogno, quello di vivere quotidianamente in una favola. La villa è circondata da un magnifico giardino, nel quale si può ammirare il boschetto delle camelie, ve ne sono almeno una trentina di esemplari, vi sono magnifici alberi secolari ed una deliziosa fontana coeva nella quale galleggiano leggiadre le ninfee. Una favola come dicevo. Salvatore è molto legato al territorio vesuviano, dalla terrazza della sua villa si gode una superba vista sul Vesuvio e sul Monte Somma, influenzato dalle origini vitivinicole della famiglia Bifulco, decide di diventare a sua volta produttore di vino e acquista la Tenuta dei conti Pironti. storici vignaioli.

Lo storico torchio

Il vigneto si trova tra i 300 ed i 400 metri, l’allevamento è interamente a spalliera, si coltivano i vitigni tipici della doc Vesuvio e Lacrima Christi, coda di volpe, falanghina, piedirosso ed aglianico e le piante sono quasi tutte a piede franco. Il terreno in superficie è composto da un notevole strato di lapilli che lo rendono particolarmente drenante, al di sotto il terreno sabbioso si alterna alla roccia lavica con alta concentrazione di sostanze minerali. Un terreno così tipico rende unici e ben riconoscibili i vini che vi si producono, sottili, con marcati sentori minerali e notevole sapidità. La tenuta è dotata di un bel frutteto con alberi di loto e di ciliegio oltre ad un piccolo uliveto delle cultivar leccina, ascolana,carolea, frantoiana e coratina.
L’enologo della cantina Vigna Pironti è Alessandro Mancini, ormai una garanzia da queste parti, che in totale sinergia con la passione per il territorio e le capacità imprenditoriali di Salvatore Carillo, è riuscito ad ottenere degli ottimi risultati in breve tempo, prefiggendosi l’obbiettivo di perseguire la tipicità e la qualità.

Il cratere del Vesuvio

Le bottiglie prodotte annualmente sono 50.000, due Lacryma Christi base, ottima espressione del territorio, il bianco 2007 prodotto con l’80% di coda di volpe ed il 20% di falangina, è di un giallo paglierino brillante, con piacevoli sentori di ginestra, nespola e pesca gialla su una sottile scia minerale, dalla decisa sapidità su continui ritorni minerali, da abbinare a piatti di mare o zuppe di legumi e verdure; il rosso 2007 è prodotto con 75% di piedirosso e 25% di aglianico, rubino con riflessi violacei, al naso toni fruttati di marasca e frutti di bosco, dai tannini delicati e di medio corpo, il tipico rosso che può accompagnare anche piatti di mare della vicina costa del golfo di Napoli, come la zuppa di pesce od il baccalà in umido con pomodorini del piennolo.
Vigna Pironti produce anche una Falanghina igt Pompeiano, il bianco Cinereo con leggero passaggio in barrique di secondo passaggio ed il rosso Carpino elevato in barrique per 18 mesi.

Via Cortile Ammirati n° 10, San Giuseppe Vesuviano. Tel. 081 8271972
www.vignapironti.it