Dieci grandi vini rossi “supercampani” da non perdere e conservare tutta la vita anche se avete 20 anni


Taverna del Capitano, Mariella Caputo e Claudio Napoli con Giovanni Ascione

Taverna del Capitano, Mariella Caputo e Claudio Napoli con Giovanni Ascione

SuperCampani è una terminologia “rubata” alla Toscana e indica quei vini, sostanzialmente fuori denominazione classica, che sono conosciuti e che hanno tenuto botta in questi anni.

1-Montevetrano 2016
Montevetrano
Compie un quarto di secolo la straordinaria avventura culturale e colturale di Silvia Imparato. Un traguardo tagliato con un grande rosso d’annata, di quelli che avranno molto da dire nel corso delle evoluzione come i precedenti. Un grandisismo vino, ampio e ricco.
www.montevetrano.it

2-Sabbie di Sopra il Bosco 2016
Nanni Copè
Arriva il gran finale, o almeno la premessa per rallentare il ritmo. Giovanni Ascione si presenta con il miglior rosso di sempre, un blend sapientemente e abilmente trattato nel giusto rapporto tra legno e frutta. Freschissimo, sapido. Da conservare.
www.nannicope.it

3-Terra di lavoro 2016
Galardi
Sempre difficile dire quale di questi tre preferire. Rispetto ai primi due il rosso di Roccamonfina, blend di aglianico e piedirosso, sconta forse uno scatto iniziale un po’ più lento, amal’equilibrio che si crea solo dopo un po’ di anni, quando poi diventa insuperabile.
www.terradilavoro.com

4-Patrimo 2015
Feudi di San Gregorio
Come non considerare tra i supercampani questo rosso che ha fatto epoca quando fu pensato all’inizio degli anni ’90? Passato in secondo piano, una recente verticale ha comunque riportato in luce le ragioni di una etichetta ben ripensata, più snella e assolutamente piacevole.
www.feudi.it

5-Costa d’Amalfi Ragis 2015
Vigne di Raito
Bellissimo rosso, vivo, ricco di energia, che nasce da uve aglianico e piedirosso coltivate all’ingresso della Costiera Amalfitana da Patrizia Malanga da vigneti aggrappati alla roccia. Un progetto robusto, basato sulla viticoltura biologia. Imperdibile rosso.
www.levignediraito.com

6-Borgo di Gete 2014
Reale
Nessuno in verità conosce la longevità del Tintore: sempre fresco, ricco di colore alla vista e di frutta al naso, praticamente un rosso eterno che non manifesta segni di cedimento. Bellissima versione, sempre con la supervisione di Fortunato Sebastiano.
www.aziendaagricolareale.it

7-E’ Iss Prefilloxera 2014
Tenuta San Francesco
Un rosso misterioso che nasce da piante centenarie che cammino lungo le calli di Tramonti. Da queste viti antiche nasce il rosso di gaetano Boce, irruente, giovane, freschissimo, impossibile da domare senza un adeguato accompagnamento al cibo.
www.tenutasanfrancesco.it

8 Piancastelli 2014
Terre del Principe
Ha l’etichetta disegnata da Ginny Sykes l’ultimo nato nella cantina di Castel Campagnano di Manuela Piancastelli e Peppe Mancini. Un blend di pallagrello nero  (70%) e casavecchia da uve surmature che esprime energia e voglia di evolvere nel tempo.
www.terredelprincipe.it

9-Costa d’Amalfi ‘A Scippata 2013 doc
Apicella
Stavolta il tintore è appena alleggerita dal piedirosso, vitigno di cui Prisco Apicella è diventato maestro in Costiera. Gran bel vino, anche qui un rosso che non teme il tempo come ha dimostrato la prima verticale storica completa. Da conservare con dedizione.
www.giuseppeapicella.it

10 Casavecchia di Pontelatone Liberi 2015
Sclavia
La nuova azienda immersa nei boschi dell’Alto Casertano piazza questo rosso di Casavecchia in purezza in cui frutta e legno sono molto ben bilanciati. La cantina, curata dal’enologa Anna della Porta, sta ben centrando il progetto di esprimere il territorio in bottiglia.
www.sclavia.com