Napoli, Agriturismo Masseria Cortile Grande a Chiaiano. Il miracolo di San Gennaro


Generazioni a riposo dopo tanti anni di lavoro

Il fascino di Napoli è nei contrasti, orrido cemento e splendidi palazzi, mare e vulcano, traffico e panorami mozzafiato. E anche quello dell’agricoltura nel cuore della città, come abbiamo più volte sottolineato, ad esempio in questo articolo su Cucina e Vini del 2004 centrato sulla viticoltura di città, caso unico in Italia.

Pecore e animali da cortile

Eccoci dunque a Chiaiano, periferia collinare della città, tra l’altro facilmente raggiungibile con il metrò collinare uscendo all’omonima fermata, in una delle più antiche masserie della campagna napoletana le cui origini documentate risalgono al ‘700, quando era già di proprietà della famiglia Imbriano, antenati di Francesco che adesso gestisce questo piccolo Paradiso rurale.

L'orto

Una famiglia dedita da sempre all’agricoltura e all’allevamento. I cugini di Francesco hanno la bellissima struttura Due Torri a Presenzano. Sono passate le guerre, le alluvioni, i terremoti e le eruzioni, ma l’aggressione più seria a questo polmone verde è venuto dall”uomo. Prima, negli anni ’70, con una cifra blu offerta per vendere terreno e fare palazzi, simili a quelli orridi fuori la masseria. La seconda volta ci ha provato la giunta Bassolino che voleva espropriare e costruire una scuola. Incredibile ma vero, di fronte al cemento destra e sinistra pari sono, in Italia l’agricoltura non ha mai avuto rappresentanza e dignità culturale prima di Slow Food.

Le vacche

Ancora l'orto

L’Azienda, oltre tre ettari, è segnata dalla coltivazione di frutta (loti, ciliege, agrumi), ortaggi e verdure (scarole lisce e ricce, torzelle, broccoli, friarielli, puntarelle, verza). Adesso si trova all’interno del Parco delle colline di Napoli quartiere Chiaiano a circa 150 metri su suolo sabbioso vulcanico

Il suolo

I loti

Il pane

Il grano tipo Autonomo

Francesco Imbriano

La struttura ha un forno all’aperto dove si cuociono pane e pizze al ruotino e la cucina con sala per buoni pranzi campagnoli oltre ad essere inserita nel circuito delle Fattorie didattiche. Qui alcuni esempi di menu tipici. Tra le attività di formazione ai bambini: Il percorso nei campi tra le colture e i frutti di stagione; le tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale; la coltivazione degli ortaggi; gli animali della fattoria: alimentazione e cure; il laboratorio “Dal chicco al pane”; la pigiatura dell’uva; prepariamo insieme il pane.

Le mele annurche

Torzelle, scarole e altre verdure

Le mele annurche da cui si ricavano dolci e marmellate

'e cachiss'

Ancora prodotti dell'orto

La Masseria Cortile Grande

La raccolta

La struttura è nell’antico casale di Polvica, all’altezza del trivio detto “della Croce” (dove esiste l’edicola seicentesca della Deposizione di Cristo), all’interno dell’area del palazzo Cuomo (lo stemma nobiliare risale all’anno 1764). Ai tempi della Repubblica Partenopea del 1799 l’ampia corte centrale accolse anche le truppe cittadine per le esercitazioni militari.

L'insegna in ceramica

L’azienda non è artificio per visitatori, ha tradizione e solidità produttiva. Merita una giornata con amici e famiglia, magari dopo aver visitato la vicina Capodimonte, per entrare dritti negli impareggiabili sapori dell’orto napoletano che ancora oggi fanno la differenza a tavola.

La nascita della minestra maritata

La minestra maritata