Napoli, all’Archivio Storico tra drink, piatti e un’atmosfera d’altri tempi
di Emanuela Sorrentino
La porta d’ingresso è un quadro scorrevole che ti fa ripercorrere un viaggio all’indietro nel tempo. Arredi barocchi, carte da parati fiorate, luci soffuse, cornici dorate, candelabri, stampe e dipinti che raccontano i primati del Regno delle Due Sicilie e della Napoli Capitale attraverso immagini ed iconografie. Tutto è ricerca e tutto è ricercato, voluto.
Le sale armoniche conducono all’elegante bancone, un’area con sedute in pelle fa da privè, il personale disponibile e competente è il valore aggiunto del particolare locale creato 12 anni fa dall’imprenditore Luca Iannuzzi e diretto dal manager Pasquale Compagnone.
E ovviamente il menu food & drink non può che essere perfettamente calato nel contesto, a partire dall’essere cartaceo, con font elegante, immagini d’epoca e nomi dei piatti a tema e ancora tanti richiami alla tradizione. In cucina c’è Emanuele Esposito che dallo studio delle ricette della più autentica cucina napoletana – fatta di cultura, lente preparazioni e rispetto della stagionalità – ha dato vita a proposte inaspettate che conquistano per gli accostamenti particolati, per il gioco di consistenze, per le contaminazioni e le “incursioni” di sapori dovute all’uso di salse e basi.
Tra le proposte del bistrot particolare il “Mare a corte”, polpettine di alici in umido con capperi, limone, olive, pinoli, uva sultanina con bruschette di pane raffermo il tutto servito in una terrina in coccio con ristretto di pomodoro, la “Regina parmigiana” è fatta da involtini di melanzana acqua di pomodoro, basilico greco e teriyaki, la “Zuppa del Re” è un mix di sapori autunnali: dalla avvolgente crema di castagne al tartufo, alla zucca candita, al ravanello in agro, al porro piastrato al finocchio alla brace o ai ravanelli.
La “Patata del Grand Tour” è cotta sotto cenere con hummus di ceci e salsa chimicurry. In carta anche la Mescafrancesca con totani e patate, la candela spezzata al ragù, il porcellino nobile o il polpo con pomodorini.
Non possono mancare i dolci improntati stavolta sulla tradizione, tra cui la Nera di Capri, caprese servita con variegato al cioccolato fondente e Il Capriccio del Re, un éclair con crema pasticciera al limone, pinoli e amarena.
I drink sono numerosissimi, preparati dal barman Antonio La Pietra e dalla sua squadra, come l’after dinner Cerere Ferdinandea abbinato ai dessert a base di rum, burro alla gardenia, italicus e orangebitter. Carta dei vini molto interessante, con tante proposte al calice.
Archivio Storico Cocktail Bar & Wonderfood
Via Scarlatti, 30 – Napoli
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì
dalle ore 19












