Nuovi Vini Apollonio 1870


Vini Apollonio

Vini Apollonio

di Enrico Malgi

Storica e radicata da tantissimo tempo sul territorio salentino la Casa Vinicola Apollonio 1870 dei fratelli Massimiliano e Marcello, tanto che quest’anno festeggia i 150 anni di attività. Nel corso di tutti questi anni si è sempre distinta per un’eccellente e premiata produzione. E non solo per questo, perché l’azienda di Monteroni non si è mai adagiata sugli allori, ma ha cercato sempre di evolversi nel tempo proponendo costantemente un articolato ventaglio di nuove ed ottime etichette.

Come nel caso specifico con le nuove annate di sei bottiglie.

Controetichette vini Apollonio

Controetichette vini Apollonio

Elfo Bianco d’Alessano Salento Igp 2019. Bianco d’Alessano in purezza, lavorato in acciaio e vetro per alcuni mesi. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 7,50 euro.

Colore giallo paglierino tenue e riflessi verdolini. Bouquet gentile e delicato, che propone profumi fruttati e floreali di pesca, pera, mela, lime, bergamotto, mandorla, mimosa, glicine e gelsomino. Intrecci odorosi di finocchietto selvatico, di anice e di erbe officinali. In bocca arriva un sorso asciutto, suadente, vellutato, agile, tenero, elegante, morbido e fresco. Scia sapida e minerale. Chiusura deliziosamente appagante. Da preferire su aperitivo e latticini.

Verdeca Bianco Salento Igp 2019. Verdeca al 100%. Solo acciaio e boccia per la maturazione ed affinamento del vino per alcuni mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,50 euro.

Giovane  colore giallo paglierino sfumato di verde. Il timbro olfattivo si segnala subito per essenze fruttate di agrumi, nespola, pesca bianca, mela verde, ananas e litchi, rimandi  di fiori di campo, di sambuco e di erbe aromatiche. In bocca  sorso caratteristico che dona immediatamente freschezza, unita a proposizioni morbide, cristalline, eleganti, soavi e particolarmente delicate. Palato sapido, raffinato, aggraziato ed intrigante. Finale godurioso. Su piatti di mare e verdure.

Fiano Bianco Salento Igp 2019. Soltanto Fiano lavorato in acciaio per tre mesi e poi il vino transita i bottiglia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,50 euro.

Giallo paglierino scarico. Al naso frutta fresca come l’albicocca, il mandarino, la susina, il melone e la tipica nocciola. Calibrati i vezzi di muschio, mentuccia, tiglio, acacia e gelsomino. Composite le fragranze sapide. Bocca ritmata, morbida e bene equilibrata, per un tratto gustativo puro, profondo e cristallino e sostenuto poi da un’ottima freschezza. Palato scattante e dinamico. Sequenza finale lunga  epiacevolmente amara. Da consumare su un piatto ai ricci di mare e grigliata di pesce.

IL Mamaà Spumante Brut Verdeca Salento Igp. Metodo Martinotti. Verdeca in purezza che ha sostato in autoclave per la presa di spuma. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 9,50 euro.

Colore giallo paglierino brillante e giovane. Vivace, vaporosa, elegante, ma soprattutto una compatta ed alta corona di spuma sormonta il prezioso liquido. Perlage delicato. Il naso esplora un gradevole bouquet profumato di agrumi, sottobosco, mela verde, pera, glicine, acacia ed erbe mediterranee. Sorso secco, brioso, agile, sapido, morbido, setoso, fruttato ed aggraziato. Percezione palatale armonica, suadente e godibile. Chiusura rinfrescante, piacevole e carezzevole. Spumante perfetto per l’aperitivo e anche su un risotto ai frutti di mare e su una bella mozzarella di bufala.

Susumaniello Rosato Igp 2019. Susumaniello in purezza lavorato per tre mesi in acciaio e poi è transitato in bottiglia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,50 euro.

Bello il colore rosa provenzale nel bicchiere. Profumi di sottobosco, melagrana, chinotto, rosa canina e lavanda. Sorso genuino, scorrevole, morbido, intrigante e reattivo. Vibrazioni sapide, eleganti e polpose.  Ottima acidità. Finale fruttato e dissetante, tanto da lasciare la bocca del tutto soddisfatta. Da provare su un risotto ai funghi porcini, tagliere di salumi salentini e carne bianca.

Negroamaro Rosso Igp 2019. Soltanto Negroamaro, lavorato in acciaio e boccia per qualche mese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro.

Rubineggiante il colore nel bicchiere, scalfito soltanto ai lati da violacei lampi di gioventù. Spettro aromatico di buona stoffa, affastellato da intensi profumi fruttati di ciliegia, prugna, mirtilli e ribes. Ricami floreali di sambuco e di viola e vegetali di macchia mediterranea. Sorso schietto, affusolato, arioso, morbido e bello teso. Frutto fresco e ben calibrato. Tannini dolci. Sensazione tattile dinamica, fine, gentile e godibile. Retroaroma ottimamente impostato. Migliorerà col tempo sicuramente. Da preferire su un piatto di pasta al sugo e zuppa di pesce alla gallipolina.

Sede a Monteroni di Lecce (Le) – Via San Pietro in Lama, 7
Tel. 0832 327182 – Fax 0832 420051
[email protected]www.apolloniovino.it
Enologo: Massimiliano Apollonio
Ettari vitati di proprietà: 20, più conferitori di fiducia
Bottiglie prodotte: 1.500.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Aleatico, Montepulciano, Sangiovese, Malvasia nera, Susumaniello, Bianco d’Alessano, Verdeca, Fiano, Chardonnay e Sauvignon blanc. 

2 Commenti

  1. Il Negroamaro è stato amore al primo sorso:addolcisce il corpo e l’anima .Per me il vitigno principe della regione come traspare anche dalla scheda del nostro inviato speciale in Apulia.PS.Per quel tanto o poco che ho imparato in anni di frequentazioni del mondo vino mi permetto sempre di consigliare le cantine storiche per due buone ragioni :l’esperienza nel campo e la capacità di rinnovarsi secondo i cambiamenti dei tempi come inevitabilmente dovranno fare tutti quelli che da questo attuale disastro si vorranno salvare.FM

  2. Ciao Francesco è sempre un piacere leggere le tue giuste e competenti riflessioni. Il Negramaro è il vitigno simbolo del Salento come sai, ma per fortuna possiede altri validi fratelli come il Primitivo nella sua terza parte territoriale (gli altri due come si sa è quello di Gioia del Colle nelle Murge Baresi e quello di Manduria nel Tarantino, che poi sconfina comunque nello stesso Salento), oltre che il Susumaniello brindisino, la Malvasia Nera, l’Aleatico e qualche altra specie minore. In ogni caso si tratta sempre di varietà che danno vini eccellenti.

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