Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone


Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone

Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone

di Enrico Malgi

Ebbene sì, lo posso affermare con vero orgoglio: anche nel Cilento si possono produrre vini straordinari segnati da un lungo e solidale percorso temporale. Negli ultimi anni questo bellissimo ed ampio territorio salernitano, collocato a sud della Campania ed a ridosso della Basilicata e della Calabria, è riuscito a farsi notare per l’elaborazione di eccellenti bottiglie, frutto di un capillare e certosino lavoro da parte di aziende locali e della disponibilità soprattutto di due vitigni stanziali come l’Aglianico ed il Fiano, specie che danno vita a vini immortali.

Controetichetta Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone

Controetichetta Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone

A suffragio di quanto dichiarato, in questi giorni ho cavato fuori dalla mia cantina una bottiglia di Aglianico vecchia di circa quindici anni: Paestum Aglianico Igp 2008 Verrone, che ha confermato in pieno le mie aspettative.

Maturazione in barriques di secondo e terzo passaggio per due anni e poi affinamento in vetro per tre anni prima della commercializzazione. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale attuale intorno ai 30,00 euro.

Giova sottolineare che si tratta di un Aglianico diverso rispetto a quello coltivato negli areali di Avellino e di Benevento in alta collina, perché nel Cilento questa varietà è allevata quasi esclusivamente in prossimità del mare, come nel caso presente, in condizioni pedoclimatiche quindi molto differenti.

Nel bicchiere fa capolino un sontuoso colore rosso granato carico e luccicante di gioia. Dall’affascinante e goliardico bouquet si espandono voluttuosi e compositi profumi, in cui la parte principale è appannaggio di un distillato purissimo di frutta che ricorda la ciliegia, la prugna, i fichi cilentani, la mandorla, la carruba, il ribes, i mirtilli e le more. Di seguito risaltano poi effusioni floreali di violetta e di petali di rosa, punteggiature vegetali di macchia mediterranea, afflati speziati di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e zenzero, sbuffi balsamici di corteccia di eucalipto e captazioni terziarie di incenso, china, tabacco, cuoio, liquirizia, resina, anice, caffè torrefatto, cioccolato fondente e goudron. L’impatto del sorso sulla lingua di rivela subito penetrante, avvolgente, maestoso, infiltrato, voluminoso, verticale, strutturato, complesso, indomito, rampante, incisivo, trascinante, vigoroso, vibrante, corposo e salato. Tutto questo però è sublimato da una percezione tattile tagliente, aristocratica, raffinata, ammaliante, affascinante, morbida, schietta, rotonda e dinamica e connotata poi da un’allure superba e di alta classe, così sensuale e seducente. Tannini ottimamente cesellati e talentuosi. Legno perfettamente digerito. Non è stato raggiunto ancora lo zenit, per cui questo vino non mostra alcun cedimento e quindi potrà durare per altri anni ancora integro. Il finale è stupefacente, edonistico e persistente. Grande vino davvero, da abbinare su tutti i piatti della terragna cucina cilentana.

 

Report del 24.05.2016

Nel bicchiere scruto un vivido colore rosso granato. Appeal aromatico austero, etereo, empireumatico, tostato, balsamico, mentolato e speziato, accompagnato da umori di piccoli frutti del sottobosco e da effusioni di goudron, di cassis e di erbe officinali. L’impatto del sorso sulla lingua è morbido, fresco e croccante. Aristocratica e cesellata la finezza tannica. Respiro salino e minerale. Carattere affascinante, frutto di un’ispirata interpretazione. Energia scalpitante per un palato vigoroso e strutturato, ma anche nitido, seducente e scattante. Allure sensuale che infittisce il gusto, anticipando il progressivo finale a lunga gittata.

 

Report del 28.05.2017

Rosso granato brillante, percorso sui bordi da sfumature aranciate. All’olfatto il vino si svela austero, empireumatico, balsamico, mentolato e dotato di una folta speziatura. Effusioni di piccoli frutti del sottobosco e di drupe rosse. Grip boisé. Sulla lingua atterra un sorso ampio, croccante, rotondo, strutturato, fresco, terroso, carnoso, corposo e ricco di una fierezza aromatica. Trama tannica ancora infittita e viva. Allure nobile ed aristocratica. Finale intenso e persistente. Da bere adesso, oppure aspettare ancora qualche anno. Da spendere su piatti a base di carne e formaggi stagionati.

 

Sede ad Agropoli (Sa) – Località Cannetiello

Tel. e Fax 089 236306

[email protected] – www.verroneviticoltori.it

Enologo: Alfonso Rotolo

Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 30.000

Vitigni: Aglianico, Primitivo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Fiano e Falanghina.