Piedirosso 2006 Campi Flegrei doc


CANTINE DEL MARE

Uva: Piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Monte di Procida nell’immaginario collettivo è sempre stata terra di partenza, qualche volta luogo di ritorno. Gli annali sono pieni zeppi di riferimenti che raccontano di intere famiglie che hanno lasciato questo piccolo comune dei Campi Flegrei per raggiungere mete lontane, gli Stati Uniti, il Canada, il Sud America, facendovi ritorno solo dopo lunghi anni trascorsi in terra straniera, qualificando ed ampliando l’offerta gastronomica di questi paesi aprendo  pizzerie, pub e ristoranti più o meno di cucina tradizionale. Monte di Procida, va ricordato a chi non lo sapesse, annovera anche il merito di contribuire alla formazione della marineria più esperta in forza nelle compagnie multinazionali di shipping che solcano i mari di tutto il mondo, che qui sanno di poter trovare mano d’opera esperta ed impavida che porta nel proprio dna un legame fortissimo con il mare. Perchè questa premessa? Semplicemente perchè è fondamentale partire da questi elementi per dare l’idea a chi si approccia ai vini di Pasquale Massa e Gennaro Schiano, giovani titolari di Cantine del Mare, del valore aggiunto unico e poco riscontrabile di questo brillante gioiello montese, tra le più piccole realtà dei Campi Flegrei letteralmente strappata all’atavico provincialismo del vino "di battaglia" di basso profilo ed a poco prezzo. Un merito questo che deve accompagnare ogni sorso di questo vino che nasce da pochi ettari strappati letteralmente al mare lungo i pendii scoscesi del piccolo comune flegreo, con una resa bassissima in uva, intorno ai 50 quintali per ettaro, che Gianluca Tommaselli, il giovane enologo aziendale, riesce a condurre con scrupolo e giusta interpretazione varietale per tutto il percorso produttivo, dalla vigna alla vinificazione, alla bottiglia. Il vino si presenta con un bel colore rosso rubino, con una piccola sfumatura tendente al granato sull’unghia, di media consistenza nel bicchiere. Il piedirosso è uno dei vitigni autoctoni campani tra i più difficili da lavorare in vigna e soprattutto in cantina, per la sua particolare sensibilità alle malattie ma anche per la sua tendenza a sviluppare in fase di lavorazione notevole acidità volatile che se non ben monitorata può addirittura pregiudicare la buona riuscita del vino senza rimedio alcuno. Il primo naso è essenzialmente varietale su note floreali, geranio e bocca di Leone, poi su piccoli frutti rossi macerati chiudendo su di una leggera nota speziata molto elegante. Il breve passaggio in legno gli conferisce al gusto una certa personalità che però non ne stravolge l’imprinting: è secco, caldo ed abbastanza morbido, chiude con una discreta profondità gustativa sorretta da un buon rapporto acidità-sapidità. Questo Piedirosso è da servire ad una temperatura intorno ai 14 gradi in calici mediamente ampi, lasciandolo possibilmente respirare dopo l’apertura (mezzora è più che sufficiente). Da abbinare a diversi piatti, accostamento tradizionale con un buon coniglio da fossa e perchè no sul "Carere", la zuppa di pesci ‘zucati, versione "ricca" con il pomodoro concentrato cotta in acqua di mare, piatto principe della cultura marinara flegrea tanto amato dai pescatori quanto assolutamente dimenticato dagli interpreti della cosiddetta tradizione culinaria. 

Questa scheda è di Angelo Di Costanzo

 
Sede a Monte di Procida, Via Cappella IV trav. N. 5. Tel. e fax 081.523 30 40 [email protected]
www.cantinedelmare.it Enologo: Gianluca Tommaselli Ettari: 1 di proprietà e 6 in affitto. Bottiglie prodotte: 35.000 Vitigni: falanghina e piedirosso