Pisciotta, Sacchi
PISCIOTTA
Via Noce, 8
Tel e fax 0974 976177
Brutale bellezza e atmosfere distillate si liberano al fresco di questi ulivi, con le radici bagnate dal mare, disegnando morbidissime suggestioni meditative. Poi di notte, si alloggia in guesthouse spartane senza distrazioni tecnologiche e rannicchiati ai piedi di una pianta millenaria si guarda l’incarnato plumbeo della luna. E’ l’unico luogo di questo straordinario tour tra le aziende olearie in cui una visita completa richiede più di tre giorni. Vi accompagnerà il marchese Carlo Sacchi, discendente dell’antica famiglia dei Lancellotti di Lauro e proprietario di cinquemila ulivi, di un castello, e quasi dell’intero abitato di Pisciotta.
Non sorprendetevi se di tanto in tanto un pony salta la staccionata per intromettersi nelle vostre conversazioni. Non è l’unica delizia di questo posto. Qui si sperimenta un programma di musicoterapia con il supporto di un carretto che amplifica Battiato. Con l’estro del genio e la passione tipica mediterranea, Sacchi propone piccole anfore in ceramica dipinta per conservare e regalare l’olio di sua produzione della varietà pisciottana, colore ambrato e gusto dolce.
Lo stabilimento moderno inglobato in fresca muratura di arenaria, evita l’effetto contrasto con la natura circostante. L’azienda produce anche miele, marmellate e tonno sott’olio extravergine.
Un destino eccentrico, ormai lontani gli anni di Roma mondana, la vita di Carlo Sacchi, medico chirurgo specializzato in oncologia e produttore di musica e spettacolo, è concentrata da circa dieci anni in questo borgo del ‘600 oggi agriturismo San Carlo. Nella capitale torna solo per affari. Soffitti in castagno, all’interno della casa padronale, adiacente alla zona living, si conserva la struttura ancora funzionante del torchio realizzato in olivo e sorbo, con viti in legno di gelso che con i suoi quattrocento compleanni è la più antica testimonianza della zona. Stile minimal, un porticato in arenaria incornicia il patio, in vecchio lastricato, e anticipa l’ingresso in mattoncini del ‘400 alle due suite e alle quattro camere da letto. La strada separa la masseria dal recinto dove Sacchi ospita per compagnia e diletto alcuni animali: un pony, due maiali (Ginger e Roger) e dei cavalli. Durante tutto l’anno si effettuano visite didattiche, degustazioni, assistenza delle fasi di raccolta, molitura e spremitura.
Costruita nel 1600 dall’avvocato Giuseppe Sacchi, appena un secolo dopo, la tenuta fu travolta da un alluvione che trascinò fino alla spiaggia privata alcuni blocchi in pietra. Sui resti adibiti poco dopo a casa colonica, sorse persino un’officina meccanica, fino ai lavori di restauro. Del complesso fanno parte la cappella privata con la campana in oro dedicata alla Madonna dell’Addolorata e la statua di San Carlo Borromeo.
Ai suoi tavoli si sono seduti ignoti bevitori, artisti e fini studiosi. Rifugio di Lucio Battisti, è frequentato da numerosi vip, amici personali del proprietario. E molto spesso i clienti dopo aver oltrepassato il cancellato d’ingresso, finiscono per firmare sul registro delle prenotazioni, una stanza a tempo indeterminato.