
di Virginia Di Falco
E’ la seconda dritta di mio cugino Mauro che, nel giro di poche settimane mi fa arrivare al posto giusto. Questa volta la pizzeria l’hanno aperta proprio sotto casa sua nel quartiere Appio-Latino, di fronte al parco di Villa Lazzaroni.

L’ha appena inaugurata quel furbacchione di Giancarlo Casa, patron della Gatta Mangiona e apripista, a Roma, della pizza di scuola napoletana a lievitazione e farcitura di altissima qualità, insieme al socio ed amico Massimiliano Ceccarelli.
Una sala ampia, arredata in maniera abbastanza spartana, tovagliette in carta paglia, servizio veloce, cortese e attento.
La pizza è sottile ma morbida, cornicione importante anche se non invadente. Il test semplice semplice della pizza rossa, per testare il pomodoro, è superato a pieni voti: una salsa molto buona, con l’olio giusto.

Gustosa anche la parmigiana, con rondelle di melanzana, mozzarella e formaggio, che fa parte della lista dedicata alle rosse. Poi in carta ci sono ovviamente anche le bianche. Noi abbiamo provato la verde fumo, con zucchine, provola affumicata e speck. Gusto deciso ma ammorbidito, e con freschezza, dalle zucchine. Tutte le pizze qui dai Lazzaroni sono caratterizzate da una notevole leggerezza, il vero segreto di impasto e cottura .



L’impressione generale è che qui siamo di fronte ad un’offerta semplificata, molto più vicina al formato famiglia della pizzeria di quartiere, rispetto alla sorella maggiore, più sofisticata — anche se Giancarlo ci tiene a precisare che si tratta, per scelta, di due cose diverse: «non era mia intenzione duplicare banalmente quello che facciamo alla Gatta» ci spiega, «io non mi diverto a fare sempre le stesse cose. Qui non c’è cucina ma solo rosticceria e pizzeria con forno al legna. Persino il processo di lievitazione è diverso, anche se sempre lungo e naturale».

I fritti sono molto gustosi, la birra alla spina è discreta, l’acqua micro-filtrata e il chinotto è quello vero di Savona (presidio Slow Food) prodotto da Lurisia. La margherita costa 7.50, le altre in media otto-nove euro.
Via Tommaso Fortifiocca, 68/70
Tel. 06.7811772
Aperto solo la sera
Chiuso il lunedi

23 commenti
Angelina Ballerina
27 Febbraio 2012 - 09:28Buona. MA . . . distante dai sapori della Gatta Mangiona!
Lupo76
27 Febbraio 2012 - 15:21Infatti l’idea era proprio di fare 2 cose diverse e nn un clone esatto della Gatta altrimenti l’avrebbero chiamata allo stesso modo.
Angelina Ballerina
27 Febbraio 2012 - 17:04E’ che il primo amore non si scorda e . . . ancora ricordo la “scoperta” della pizza alla Gatta mangiona…. ero in pace con il mondo! Una pizza superfantasticamentegolosa! E…. se ci ripenso ancora un pò questa sera vado….
Lello Tornatore
27 Febbraio 2012 - 09:46…la rossa, per esempio, la vedo troppo ‘nguacchiata!!!
monica
27 Febbraio 2012 - 11:09Confermo…non ha proprio la faccia di una pizza napoletana!
luciano pignataro
27 Febbraio 2012 - 11:26Vero, la rossa non è napoletana: mancano l’origano, l’olio non si vede e soprattutto il pomodoro non deve essere passato. Però l’hardware (la pizza vera e propria) mi pare giusto
L’altro giorno mi sono arricreato con quella dei fratelli Salvo: è la pizza più difficile da fare perché tutto deve essere di alta qualità
virginia
27 Febbraio 2012 - 12:55e ti pareva che non partiva l’insurrezione napoletana :) la rossa è solo rossa, si chiama così perchè c’è solo olio e pomodoro. e – confermo – l’hardware è ok
antonio
27 Febbraio 2012 - 14:54Mah, io piuttosto trovo di cattivo gusto l’ennesima “marchetta” per il Sig. Farinetti, era necessaria la foto del Chinotto Lurisia? (presidio Slow Food?)
“Che c’azzecca” ?
Lupo76
27 Febbraio 2012 - 15:22quella si chiama Marinara comunque.. :-)
lupo76
29 Febbraio 2012 - 03:43Per avere chiaro di cosa stiamo parlando…ossia di una vera pizza napoletana a Roma andate a vedervi l’articolo e le foto sopratutto, di erica battelani (via dei gourmet) poi dopo magari andate a mangiarvela piuttosto di sparare c….a vanvera.
Lupo76
27 Febbraio 2012 - 15:28Quale sarebbe la faccia di una pizza Napoletana ? No perche’ a Napoli ci sono pizzerie napoletane anche rinomate che fanno una pizza immangiabile quasi turistica direi..pero’ hanno il cornicione alto e sono cotte in un forno napoletano e sopratutto sono fatte a Napoli quindi sarebbero quelle delle pizze DOP ?? !! ma se abbiamo deciso a priori di boicottare questo articolo e questa nuova pizzeria be allora va bene cosi’ :-)
Elsa
27 Febbraio 2012 - 17:07Scusate ma COMUNQUE stiamo parlando di ottimi prodotti e di una ottima pizza…. mi sono persa qualcosa?
lupo76
29 Febbraio 2012 - 03:39Vai a vederti le foto sull ‘ articolo di Erica Battelani (via dei Gourmet) e poi me lo dici se ha proprio la faccia di una pizza Napoletana !!!
Lupo76
27 Febbraio 2012 - 15:23E’ vero …evidentemente e’ stata cotta ad una temperatura piu’ bassa del solito
virginia
27 Febbraio 2012 - 16:28@ antonio: che c’azzecca parlare di marchette? vado in una pizzeria dove dichiaratamente si usano prodotti di qualità. Da bere, tra le altre cose, trovo un chinotto artigianale che non si vende ovunque e non è una bevanda gassata qualunque ma viene fuori da un presidio slow food: perchè non dare al lettore questa informazione?
Luciano Pignataro
27 Febbraio 2012 - 16:45Purtroppo c’è sempre confusione su queste cose. La distinzione tra giornalismo e marchette-pubblicità è molto semplice. se si scrive senza essere pagati e senza aver ricevuto favori si rientra nella prima, in caso opposto nella seconda.
In questo sito tutto quello che si pubblica è una scelta di chi scrive, la pubblicità è di VinoClic, non esistono gli sponsor post, neologismo da marchettari del web.
Possiamo dirlo che stimiamo Farinetti?
Elsa
27 Febbraio 2012 - 17:12Grazie Farinetti che ci fai mangiare e bere delle cose buone! Conosco il chinotto e lo trovo eccellente ed è positivo riuscire a trovarlo al posto delle solite bibite!
andrea petrini
28 Febbraio 2012 - 10:00E poi cosa c’entra Farinetti con Slow Food?
antonio
2 Marzo 2012 - 18:01Come direbbe Montalbano: “ma stai babbiando”? O mi pigghi p’o culo!
Francesco Mondelli
28 Febbraio 2012 - 16:12Da Cilentano acculturato a Napoli e cittadino romano da piu’ di vent’anni permettetemi di ribadire che l’amico Giancarlo per l’equilibrio degli ottimi prodotti della farcitura ,per creatività ,per la cantina e in particolare per la selezione di introvabili birre può sostenere alla pari un confronto con le migliori pizzerie Campane.
Rita
28 Febbraio 2012 - 19:49Mmmmm…… ricordi d’infanzia…. Il chinotto era la mia bibita preferita!
Vorrei proprio provarlo questo Lurisia, oltre che la pizza naturalmente. :-)
Monica Piscitelli
1 Marzo 2012 - 19:27GRAZIE GRAZIE GRAZIE, VIRGINIA! NON ME LA PERDO. M.
giuseppe
22 Marzo 2012 - 11:27salve mi chiamo biganini giuseppe, pizzaiolo/ rosticcere napoletano..con ampia esperienza anche per pizza a metro e teglia,,,,ho acqusito nel corso di un ventennio di esperienza tutte le tecniche possibbi dalle pizzerie storiche napoletatane….non conosco il vostro sistema lavorativo e quindi non mi lascio andare a giudizzi tratti da semplici foto….vorrei comunque poter avere la possibilita di entrare a far parte del vostro staff per poter contribuire insieme a voi ad arrichire il ns bagaglio culturale e professionale… visto che mi occupo anche di cucina napoletana che sesso associo alla pizzeria……non a caso mi ritengo piu uno chef di pizzeria…. per contatti il mio numero di casa e : 081/02/02869……..cell: 3458465980 …grazie spero in un vostro contatto grazie sig: giancarlo casa
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