Poderi Colla: tre decenni di storia del Barolo raccontati nella verticale al Museo dell’arte, del vino e della vite di Portici ( NA)


Poderi Colla - Dardi Le Rose Barolo DOCG

Poderi Colla – Dardi Le Rose Barolo DOCG

di Antonella Amodio

In questi tempi sempre più anonimi e frettolosi, per gli uomini oltre che per il vino la più grande virtù è la pazienza” cit. Pietro Colla

Con questa frase del fondatore della cantina Poderi Colla si viene introdotti in una degustazione di vini che segna un momento di cultura vitivinicola, parte integrante di storia dell’Italia.

La cronistoria del vino della famiglia Colla inizia nel ‘700 sulle colline di Alba, dove comincia  a scrivere il percorso dell’enologia piemontese, con la sua partecipazione alla stesura dei disciplinari di produzione dei vini di Alba. Nel 1994 Poderi Colla riunisce sotto lo stesso marchio tutte le proprietà di famiglia, e continua la produzione di vini la cui parola chiave ricorrente è “classicità”, abbinata all’integrità e all’inequivocabilità delle denominazioni, che garantiscono vini integri e riconoscibili.

Vini emozionanti e longevi prodotti nei 28 ettari vitati, distribuiti in quattro aziende che fanno capo a Poderi Colla: Bricco Bompè a Madonna di Como, Alba; Tenuta Roncaglia a Roncaglie, Barbaresco; Cascine Drago a San Rocco Seno d’Elvio, Alba e Dardi Le Rose a Bussia, Monforte d’Alba.

Degustazione Poderi Colla

Degustazione Poderi Colla

E’ dall’azienda di Dardi Le Rose, considerata uno dei grandi cru del Barolo, dagli 8 ettari – di cui 6 vitati a nebbiolo – che arrivano le bottiglie degustate per la serata, che hanno dimostrato l’eleganza che appare ad ogni annata insieme con l’austerità. La degustazione, presentata da Adele Elisabetta Granieri e Alessandro Marra, Slow Food Campania, è stata condotta dalla proprietà di Poderi Colla, che ha scelto di raccontare il Barolo DOCG Dardi Le Rose nelle annate 1996 – 1999 – 2001 – 2009 – 2014 e 2016.  

Degustazione Poderi Colla - Adele Elisabetta Granieri - Alessandro Marra e famiglia Colla

Degustazione Poderi Colla – Adele Elisabetta Granieri – Alessandro Marra e famiglia Colla

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG 1996

Straordinariamente integro e ancora giovane. Il bellissimo colore granato trasparente non mostra cedimenti. Olfatto di china, cuoio, prugna secca, tabacco e lacca si alternano in una giostra di profumi, mentre al gusto mostra complessità nel corpo importante supportato dalla freschezza. Un vino armonico e di grande finezza.

 

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG 1999

Grande annata. Ancora chiuso nelle sensazioni olfattive, ma la bellezza del millesimo è percepibile nel corpo austero e nei profumi dal timbro cupo, dove risalta la prugna, la confettura di ciliegia, il pepe nero e la liquirizia. Il sorso è segnato dalla freschezza e da una nuance di tartufo.

 

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG 2001

Un vino straordinario, ancora giovane, che mostra un legame incredibile con il territorio. Le note olfattive richiamano il pepe verde, l’anice, la liquirizia e, solo in un secondo momento, piccoli frutti rossi integri. Sorso agile, fresco, con evidente vena acida che invoglia la beva e una struttura importante che si intreccia con l’ampio buquet.

 

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG 2009

Cupo nei profumi eterei di frutti rossi, liquirizia e spezie. L’assaggio evidenzia la gioventù del vino, con i tannini appena percepibili e con la calzante acidità che accompagna il sorso lungo e molto persistente.

 

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG 2014

L’eleganza segna un punto di partenza in questa annata, palesata anche dai profumi di fiori appassiti, ciliegie sotto spirito e un fondo balsamico che recano alte aspettative al gusto, che di fatto si dimostra coerente con l’olfatto e in grande equilibrio. Un vino sottile, che personalmente aspetterei ancora qualche anno prima di bere.

 

Dardi Le Rose, Bussia Barolo DOCG2016

L’incanto del colore granato trasparente e luminoso lascia presagire la bellezza del vino. Profumi di foglie secche, terra, tartufo, marasca e resina si ritrovano all’assaggio, dove l’acidità fa da fil rouge al sorso. I tannini fini e fitti raccontano del lavoro di qualità della famiglia Colla. Giovane e con un grande futuro davanti.