Pozzuoli, Dal Tarantino


Via Maria Puteolana, 20
Tel. 081.5266290
www.trattoriadaltarantino.it
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Pozzuoli ha una grande tradizione di pesca, qui c’è il più importante mercato della Campania, uno dei principali del Tirreno. Nei vicini laghi vulcanici flegrei di Lucrino, Averno e Fusaro i romani coltivavano ostriche e molluschi rinomati di cui Tiberio era ghiotto mentre la terra sbuffava e la Sibilla prediceva il futuro. Un terroir poco conosciuto fuori dalla Campania, dove nascono la Falanghina e il Piedirosso, ma molto amato dai napoletani che lo considerano il loro fuoriporta per eccellenza, un po’ come i Castelli a Roma o i Laghi a Milano. Proprio questa circostanza ha purtroppo drasticamente banalizzato la ristorazione riminilizzandola per cui in questa zona è davvero difficile avere degli indirizzi affidabili: uno è il localino aperto nel 1994 da Gennaro Bisci, detto o’ Tarantino per il padre originario di questa città, un posto prediletto da Antonio Corbo che ha il merito di averlo messo sotto i fari della critica. Diciamo subito che la prima garanzia è il conto: 60euro a testa significa infatti poter mangiare aragostine di Ischia,
granchi e scampi di Procida, pezzogne e alici del Golfo pescate dalle due paranze di fiducia o da subacquei allenati. Impossibile avere un prodotto significativo con meno di questa cifra, ma l’indirizzo è sicuro non solo per chi ama il pesce, ma anche per chi vuole davvero mangiare il pescato del Golfo. La filofosia è quella tipica dei cuochi del Tirreno partenopeo, come ama dire Antonino Canavacciuolo, <possiamo solo rovinare questa materia prima>, dunque il pesce va cotto poco e accompagnato in maniera discreta. Il piatto di crudo ha uno stile francese nella presentazione, con ostriche e taratufi, cannolicchi dei miei dieci anni quando mi tuffavo nel mare di Vietri per prenderne a decine sul fondale basso e mangiarli crudi, scampetti e gamberi. Abbiamo provato ziti spezzati in zuppa di crostacei, ma qui si cucina il pesce da taglio al forno o all’acqua pazza, le fritture di paranza, il baccalà mentre le torte e le crostate sono fatte in casa. Piccola scelta di vini campani con escursione tra nazionali e francesi per gli stranieri che non fanno tanta distinzione tra Campania, Piemonte e Toscana. Il servizio è familiare, l’ambiente raccolto e intimo, mentre d’estate si mangia nel vicolo. Una vera trattoria di mare. Bravo Gennaro.

Come arrivare. Sulla tangenziale di Napoli l’uscita è via Campana. Seguire le indicazioni per Pozzuoli e gli imbarchi. Il locale è in una traversa.