Presentazione nuovi vini di Palamà a Cutrofiano


Famiglia Palama' al completo

Famiglia Palama’ al completo

di Enrico Malgi

Nell’affollata seicentesca sala di Palazzo Filomarini della bella cittadina salentina di Cutrofiano, famosa per la lavorazione della terracotta e soprattutto per la coltivazione del Negroamaro, si respira un’aria di grande festa ed euforia.

Locandina della presentazione dei nuovi vini di Palama'

Locandina della presentazione dei nuovi vini di Palama’

Parterre ricco di variegate personalità, presenti con autorità, professionisti, giornalisti, ristoratori, sommelier, amici, appassionati o semplici curiosi, che si sono dati appuntamento qui per festeggiare il primo vagito di tre neonati gemelli: Ninì Rosso, Rosato e Bianco 2018.

Ingresso Cantina Palama'

Ingresso Cantina Palama’

Si tratta di nuove etichette presentate per la prima volta in degustazione al pubblico dall’azienda Vinicola Palamà e dedicate al patròn Ninì Palamà da suo figlio Michele, che proprio con questa vendemmia di fatto prende possesso ufficialmente della conduzione aziendale, con l’avallo del compiaciuto genitore. Michele è un giovane che in questi anni ha già ampiamente dimostrato di saperci fare come enologo, interagendo perfettamente con suo padre. Il cambio di consegne, quindi, è avvenuto in modo semplice ed indolore, anche se bisogna sottolineare che qualche lacrimuccia da parte di entrambi c’è scappata durante la manifestazione. Ma questo sta a testimoniare la bontà dei sentimenti che animano i due attori principali e del grande affetto familiare che li unisce insieme con la mamma, il fratello, la moglie ed il piccolo figlio dello stesso Michele. Sintomatico a questo riguardo la composizione che Michele ha voluto dedicare amorevolmente al padre e che si legge nelle controetichette delle nuove bottiglie: “A mio padre, agli schiaffi che ho preso e agli insegnamenti che mi ha dato. A una passione che ho ereditato a suon di rimproveri, tra sorrisi rubati e fatica ripagata dalla soddisfazione. A lui dedico questo vino, il mio primo”.

Nuovi vini di Palama'

Nuovi vini di Palama’

L’azienda Palamà ha iniziato la propria attività nel lontano 1936 con il capostipite Arcangelo ed in tutti questi anni si è sempre distinta per la produzione di ottime bottiglie territoriali, tra cui il Rosato Metiusco che ha fatto incetta di premi. La stampa americana qualche tempo fa lo aveva eletto addirittura come il miglior rosato del mondo.

Vini di Palama' Tavolo dei relatori

Vini di Palama’ Tavolo dei relatori

Moderato da Pino De Luca, prima della degustazione si è acceso un vivace dibattito con la partecipazione tra l’altro del Sindaco di Cutrofiano Oriele Rosario Rolli, di Teo D’Apolito (enologo che collabora con l’azienda Palamà) e naturalmente di Ninì e Michele Palamà.

Ninì Bianco Verdeca Salento Igp 2018. Soltanto Verdeca. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo ancora non pervenuto ma, conoscendo la politica aziendale, sicuramente costa meno di 10,00 euro in enoteca come le altre bottiglie.

La Verdeca è il vitigno autoctono a bacca bianca più diffuso in Puglia e dal quale si ricava un vino molto gradevole, che ultimamente si va sempre più affermando sul mercato. Si alleva soprattutto in Valle d’Itria. Sembra anche che abbia affinità con l’Alvarihno portoghese.

Il colore nel bicchiere è connotato da un giallo paglierino limpido e poco carico, attraversato da giovani schizzi verdolini. Ampia e cadenzata la gamma olfattiva che si presenta al naso. Netti  i profumi fruttati di agrumi, nespola, mela cotogna, pera e pesca, intrecciati poi a gradevoli suadenze di sambuco, biancospino, citronella, rosmarino, menta  e salva. Sentori marini. Sulla lingua un sorso delicato, suggestivo, elegante e freschissimo. Sviluppo palatale focalizzato su toni succosi e seducenti, che anticipano un finale dinamico, gentile ed appagante. Da spendere sulla classica cucina marinara pugliese, oppure da sorseggiare come aperitivo.

Ninì Rosato Negroamaro e Primitivo Salento Igp 2018. Gradazione alcolica di dodici e mezzo.

Veste cromatica segnata da un colore rosato melogranato brillante. Il bouquet esprime compiutamente un’ampia armonia di eccellenti profumi che toccano le corde dell’olfatto. Pregevoli i toni fruttati di amarena, di sottobosco, di prugna secca e di clementina. Suggestive le  fragranze di ricami floreali, come il geranio e la violetta, che si alleano ad ottime cadenze vegetali. Sorso scorrevole, languido, acido, morbido, sapido e sensuale, tanto che per certi versi ricorda proprio il fratello maggiore Metiusco. La chiusura è oltremodo piacevole e sensoriale. Su pizza margherita, tagliere di salumi e pesce in guazzetto.

Ninì Rosso Negroamaro e Primitivo Salento Igp 2018. Tasso alcolico di quattordici gradi.

Colore rosso purpureo. Il ventaglio olfattivo dispiega generosamente i suoi interessanti profumi, facendo le fusa al naso. In primis si materializzano sensazioni odorose di frutta del sottobosco come il ribes, la fragola ed il mirtillo, insieme con quelle di drupe più grandi. Note di terriccio e di salmastro. Godibili i sentori di erbe officinali. La bocca accoglie  un sorso sontuoso, fresco, dinamico, rotondo. Delicata e suadente la trama tannica,. Sviluppo palatale iarmonico e bene equilibrato. Retroaroma calibrato ed abbastanza lungo. Migliorerà ancora tra qualche tempo. Da preferire su piatti di minestre, formaggi poco stagionati ed una bella zuppa di pesce alla Gallipolina.

Insieme a questa tre bottiglie è stata presentata sempre in anteprima anche l’etichetta Bianco Evoluto Collezione Privata 2017. Un blend di Verdeca e Malvasia Bianca. Tredici i gradi alcolici.

Scintillante il bel colore giallo paglierino. Al naso salgono intensi profumi fruttati, che rimembrano le nocciole, le mandorle, le albicocche e le pesche. Preziose le modulate sensazioni olfattive floreali e vegetali di buona sostanza. Attacco in bocca sensitivo, morbido, aromatico, secco, elegante e minerale. Verve sapidamente pregevole. Tensione gustativa intrigante ed affascinante per scioltezza, vivacità e gradevolezza. Finale ben ritmato da una chiosa gentile ed affusolata. Da abbinare ad un bel piatto di linguine ai ricci di mare, carne bianca e formaggi freschi.

In definitiva si è trattata di una splendida serata, che poi è proseguita in cantina con ulteriore degustazione dei vini, serviti insieme ad ottimo cibo locale e con accompagnamento di musica e canti. Tutto è filato liscio e bene organizzato, in un rendez-vous che ha visto i Palamà meritatamente al centro dell’attenzione generale. Personalmente sono rimasto davvero soddisfatto.

Presentazione nuovi vini di Palama' Pubblico presente in sala

Presentazione nuovi vini di Palama’ Pubblico presente in sala

Presentazione nuovi vini di Palama' degustazione

Presentazione nuovi vini di Palama’ degustazione

Vinicola Palamà
Cutrofiano (Le) – Via Armando Diaz, 6
Tel e Fax 0836 542865
[email protected]www.vinicolapalama.com
Enologo: Michele Palamà con i consigli di Ninì Palamà e la collaborazione
di Teo D’Apolito.
Ettari vitati: 12 – Bottiglie prodotte: 20.000
Vitigni: Negroamaro, Primitivo, Malvasia Nera e Bianca, Aleatico, Verdeca e Bianco d’Alessano.

 

2 Commenti

  1. Mazze e panelle fanne ‘e figlie belle.Una parte della deriva della nostra società come già ampiamente analizzato a suo tempo anche da Giovenale con le sue satire è dovuta anche alla mancanza di severità dei genitori nell’educazione dei figli.Per ciò che riguarda i vini (messaggio subliminale)è risaputa la mia passione per il negramaro:sarebbe interessante capire cosa succede in blend col primitivo sia in versione rossa che rosata.PS.Quando il gatto non c’è il baffetto balla:a buon intenditor non far capire quella ostentata serietà che è tutto dire.FM.

  2. Propedeutico ed emblematico il messaggio che questa vicenda vuole fare passare. Conosco i palama’ da alcuni anni e posso tranquillamente affermare che sono persone vere e che fanno parte di una famiglia molto unita. Ci sta pure che in fase di crescita ci possa essere un contrasto generazionale. Ma tutto è limitato ad un rapporto semplice e lineare. Nini’ ha grande stima di Michele, che naturalmente ricambia. Il fatto stesso che la nuova linea delle etichette sia stata dedicata al padre e’ significativa. Scherzando nini ‘ diceva al figlio: ma non porta male che tu metta il mio nome sulle bottiglie quando sono ancora vivo?… Per quanto riguarda il blend di negramaro e primitivo la penso come te: meglio bottiglie da monovitigno. Ma a volte prevalgono altre ragioni che non sta a noi giudicare.

I commenti sono chiusi.