Primalaterra Aglianico Cilento doc 2009 | Voto 85/100


Enrico Malgi con Salvatore Magnoni

AZIENDA AGRICOLA SALVATORE MAGNONI

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 12 a 15 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

VISTA: 5/5 – NASO 26/30 – PALATO 26/30 – NON OMOLOGAZIONE 28/35

“Magnoni, qui si fa l’Italia o si muore”. Quindici maggio 1860 a Calatafimi, il generale Giuseppe Garibaldi si rivolge al suo soldato per esortarlo a continuare a combattere e a non indietreggiare, nonostante la schiacciante superiorità numerica schierata in campo dall’esercito Borbone. Ovviamente, la storia vera è diversa perché, come tutti sanno, questa frase fu rivolta a Nino Bixio. Ma resta il fatto che Michele Magnoni, cilentano purosangue, partecipò in prima persona alla famosa spedizione dei mille in Sicilia. A proposito dell’eroe genovese, c’è da sottolineare che egli sposò una nobildonna veronese e che gli attuali discendenti sono proprietari a San Bonifacio di un’azienda vitivinicola, chiamata Bixio Produttori, che sforna ottimi vini territoriali.

Il vigneto

Per un originale parallelo tra i due compari in sgargiante camicia rossa ed i loro eredi, anche Salvatore Magnoni, pronipote del famoso garibaldino, conduce un’avviata azienda agricola a Rutino, località che detiene un singolare primato: qui, infatti, esiste una forte concentrazione di imprese vitivinicole (perlomeno tre, in una cittadina di meno di mille abitanti) che ne fanno il paese mediamente più vocato del Cilento. Salvatore possiede circa trenta ettari di proprietà, di cui otto destinati ad uliveto ed appena due vitati, per una produzione vinicola minimalista che prevede soltanto due etichette, chiamate entrambe Primalaterra. La priorità che enuncia questo vocabolo è largamente condivisibile, visto che nella Genesi si afferma che: “In principio Dio creò prima la terra e il cielo” e poi tutto il resto. Entro il 2012 è in progetto, comunque, la messa a dimora di 3500 nuove barbatelle e la costruzione di una moderna cantina in pietra ecocompatibile, con pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica ed il riutilizzo di acque piovane. Nel palazzo di famiglia del Settecento poi, situato in pieno centro storico di Rutino e molto ben tenuto, è stato ricavato uno spazio per gli ospiti che vogliono fruire della formula del bed & breakfast.

Paesaggio dal vigneto di Magnoni

Salvatore, ex dj ed appassionato di musica, ha voluto dedicare proprio al suo avo ed ai mille garibaldini il suo vino per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia. Ogni bottiglia di Aglianico del 2010, che uscirà a novembre 2011, è numerata progressivamente da 1 a 1162, perché è questa la cifra esatta di cui si ha notizia dei cosiddetti “mille”, e sull’etichetta è stampigliato il nome di ogni partecipante alla spedizione tratto dall’elenco ufficiale. Mille, quindi, perché è un numero tondo e magico insieme; mille e una sono le notti dei racconti; mille significa, a seconda degli eventi, tanti e pochi ed è un numero che ha segnato e segna ancora mille storie ed è infinito.

Il busto di Michele Magnoni

Per la mia degustazione ho assaggiato l’ultima annata in commercio del Primalaterra Aglianico, cioè il millesimo 2009.
La vigna è denominata “Ciglio di Rutino” ed è posizionata sui fianchi della collina a 230 metri s.l.m, sul classico flysch cilentano, argilloso e calcareo di medio impasto. Sono stato proprio sul posto, insieme con Salvatore, in una radiosa e soleggiata mattinata primaverile, mentre rapito ascoltavo in sottofondo lo zirlìo dei grilli, il cinguettìo degli uccelli e il frinire delle cicale. Il profilo increspato delle montagne tutto intorno contribuiva a creare uno straordinario scenario di incomparabile bellezza, insieme al verde acceso dei filari e alle pennellate multicolori dei minuscoli paesi, aggrappati ai dolci pendii.

Il vigneto

Il sistema di allevamento è quello tipico della zona, cioè a guyot. L’uva viene raccolta a metà ottobre, bella sana e matura. La vinificazione avviene in vasche d’acciaio termocondizionate. La macerazione dura 13 giorni e l’affinamento prevede 12 mesi in barriques di rovere francese di terzo passaggio e altri due mesi ancora per l’elevazione in bottiglia. La gradazione alcolica è alta:14,5 C.

Ritratto di Michele Magnoni e Garibaldi

Il risultato finale si evidenzia nel bicchiere con un bel colore rubino intenso e lampi purpurei. Al naso salgono profumi di frutti rossi e maturi, ciliegia e amarena sotto spirito in particolare e note leggermente speziate e balsamiche. La prima cosa che si coglie in bocca è un tannino ancora in parte astringente, che deve darsi una limatina alle unghie per poter accarezzare il palato alla perfezione.

Paesi vicini visti dal vigneto di Magnoni

E’ come un giovanotto di buona famiglia ancora in fase di apprendistato, che progredirà col tempo. Si avverte anche una sensazione molta calda sul palato, per via dell’elevata alcolicità, che non disturba più di tanto, però. E’ un vino nel complesso strutturato, corposo, persistente e dotato di una buona acidità, che lo rende piacevole da gustare adesso e perlomeno per i prossimi cinque-sei anni. Lo vedo bene in abbinamento a carni arrosto o alla griglia, a formaggi stagionati, come il Castelmagno, il Ragusano o un pecorino di fossa. Da servire alla temperatura di 18-20 gradi. Prosit!

Enrico Malgi

Sede a Rutino (SA) – Via Fratelli Magnoni, 11 – Tel. +39 0974/830018
+39 0974/830018
Mobile: +39 329 8125129

+39 329 8125129
 [email protected]www.primalaterra.it
Ettari di proprietà: 30, di cui 2 vitati.
Bottiglie prodotte: 3.500 – Enologo: Salvatore Magnoni, con i consigli di Bruno De Conciliis – Vitigno: Aglianico.

Un commento

  1. Mi complimento con Salvatore, umile e schietto facitore di uve cilentane. Questo vino, Primalaterra Aglianico 2009,, da quel che leggo è piaciuto ai degustatori della giuria internazionale di Radici. Ad majora.

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