Rapicano 2003 Falerno del Massico doc


TRABUCCO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

La potenza del Falerno si dispiega nel corso degli anni: il terroir vulcanico e l’altezza dei vigneti all’inizio evidenziano mineralità e talvolta anche note verdi, poi con l’elevamento in bottiglia il discorso cambia notevolmente, il vino si rilassa e prevale la frutta matura, talvolta cotta. Tipicità e riconoscibilità sono sicuramente i due elementi che hanno fatto appassionare Parker al Falerno del Massico. La vendemmia 2003 ha segnato il debutto di Nicola Trabucco, enologo di Masseria Felicia e consulente agronomo di molte aziende campane, con la propria produzione ottenuta da un paio di ettari di vigna. Il Rapicaro è il vino top aziendale, in uscita a 10 euro più Iva, che si presenta dopo oltre due anni in una bellissima fase evolutiva: alle spalle il nervosismo della fermentazione in acciaio, usiamo questa felice espressione di Veronelli, e il legno, l’aglianico si presenta assolutamente in equilibrio tra l’alcol, siamo oltre i 14 gradi, e la freschezza, mentre i tannini morbidi rendono piacevole la beva sin dal primo impatto. Colore rosso rubino, impenetrabile, al naso prevalgono sentori di frutta rossa matura seguiti da un po’ di note balsamiche e mentolato, in bocca si confermano l’intensità e la persistenza, il finale è lungo, asciutto, pulito, tipico dell’aglianico. Il Rapicaro ha un doppio volto: può essere bevuto come vino da meditazione, assoluto, ma anche abbinato ad alcuni piatti forti come i fusilli al ragù di castrato con il peperoncino e la classica tagliata di carne di vitello, no rucola o parmisan please. In questo caso la vivacità dei tannini si sposa con la grassezza del cibo senza però perdere la sua funzione di pulizia papillosa. Un bel prodotto, tra le migliori espressioni della viticoltura meridionale: uno stile a metà fra quello tipico dell’Appenino campano e quello dei vini pugliesi e calabresi tipici del Sud. Parliamo, sia chiaro, di un vino ormai finito commercialmente, Nicola non ha che 40 bottiglie custodite nella bottaia scavata nella roccia: però se avete la fortuna di incrociarlo al ristorante o in enoteca, non lasciatevi sfuggire l’occasione. Ne vale davvero la pena.

Sede a Carinola. Frazione Santa Croce, Via Vittorio Emanuele 1
Sito: http://www.trabucconicola.it
Enologo: Nicola Trabucco
Bottiglie prodotte: 16.000
Ettari: 2 di proprietà
Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina