Roccamonfina, festa della Castagna


Chiesta la igp, ma per il settore è allarme per colpa della Cina
dall’inviata Antonella Petitti

lavorazione castagne

Il comparto castanicolo italiano dal 2002 è alle prese con un insetto, particolarmente dannoso per il castagno, proveniente dalla Cina. Uno spettro che si aggira anche negli splendidi castagneti di Roccamonfina, comunità nata all’interno del cratere del vulcano spento da cui prende nome, situata nel Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano.
Ed è ancora una volta la Cina a far tremare le radicate fondamenta del settore agro-alimentare italiano. E’ da lì che arriva il Cinipide Galligeno, un parassita con una popolazione solo femminile in grado di deporre 100/150 uova senza accoppiarsi, che fortunatamente chiude il suo ciclo con una sola generazione l’anno.
Quando il castagno è attaccato dal Cinipide Galligeno comincia a morire, a quel punto non resta che abbattere l’albero e dargli fuoco. Il primo allarme italiano è partito da Cuneo, ma ben presto molti altri sono giunti dal Nord al Sud del Bel Paese.
I tecnici e gli esperti cercano di studiare le possibili soluzioni, l’ipotesi più accreditata e seguita consiste nel diffondere un insetto nemico che possa dunque distruggere la popolazione del Cinipide G.
Fortunatamente il territorio di Roccamonfina sembra essere stato quasi completamente risparmiato da questo ospite indesiderato tanto che anche quest’anno, per il 32^ anno, è stata celebrata la tradizionale Sagra della Castagna con grande soddisfazione della giovane amministrazione capeggiata da Letizia Tari e che ha visto particolarmente impegnato l’assessore alle attività produttive, nonché imprenditore castanicolo, Giuseppe Amore.
Qui la castagna con le sue tinte scure ed intense, con il suo profumo di sottobosco, evoca sempre un senso di casa e di calore che fa sì che resti il frutto simbolo dell’autunno. Per secoli la castagna è nata sull’albero del pane, rappresentando una fondamentale forma di sostentamento della popolazione contadina, ricca di amidi è più similare alle patate e ai cereali che ad altri frutti.
A livello mondiale il primato nella produzione spetta alla Cina, al terzo posto ritroviamo l’Italia. All’interno del Bel Paese è proprio la regione Campania, invece, a detenere questo primato grazie all’alto casertano, ma anche alla produzione di Montella e di parte dei Picentini.
Un momento di festa ma anche di approfondimento, difatti centrale il convegno dedicato a: “Turismo ed enogastronomia per lo sviluppo compatibile del territorio e la valorizzazione della castagna”. All’appuntamento hanno partecipato, oltre ai rappresentanti istituzionali del territorio, anche numerosi esperti tra cui il giornalista gastronomico Luigi Cremona.
Tra gli argomenti principali i nuovi PSR, le indicazioni dell’Unione Europea, la preoccupazione relativa all’arrivo dell’insetto cinese ed anche la volontà politica ed imprenditoriale di riavviare la documentazione relativa al riconoscimento IGP, abbandonata ben 14 anni fa, per la Castagna Tempestiva del Vulcano di Roccamonfina.
“Sono gli uomini che fanno i territori”, ha sottolineato Cremona, “l’Italia è piena di prodotti eccellenti, dunque la vera differenza sta negli uomini e nella loro capacità di accoglienza. Dobbiamo cominciare a guardarci intorno comportandoci come se ogni dove fosse casa nostra, non possiamo continuare a credere che basti pulire le nostre stanze e il nostro piccolo mondo. Nella storia dello sviluppo del turismo gastronomico non si può non pensare alle Langhe. Il punto è che lì c’è un profondo amore per il territorio e lo si deduce dal merletto sistemato alle finestre fino alla pulizia che viene fatta in vigna, dall’ordine nelle strade al modo in cui il tabaccaio da indicazioni. Il mio appello si rivolge a tutti, non aspettiamo sempre che siano le istituzioni a fare qualcosa, cominciamo con l’accoglienza e la cura dei luoghi. E poi ricordiamoci che il successo di un prodotto viene dall’unione della quantità alla qualità. Non dobbiamo pensare che tutti i prodotti possano andare a conquistare il mondo”.
Molto divertente lo spettacolo culinario firmato da Andy Luotto, attore e conduttore tv italo-americano che oggi esercita la professione di chef in un ristorante della provincia di Viterbo, precisamente a Sutri.
“Possiamo senz’altro dire che sono stato prestato al mondo dello spettacolo, ma è la cucina il mio vero mondo”, ribadisce Andy Luotto. “Quando dissi a mio padre che volevo studiare per diventare chef, lui mi rispose che avevamo già una cuoca a casa. Ma non potevo fare diversamente, così ho studiato tra la Puglia e la Toscana e dopo la parentesi televisiva ora faccio lo chef a tempo pieno”.
Con il supporto di quattro signore del paese, Luotto ha presentato una serie di dolci da poter realizzare con le castagne: il tradizionale castagnaccio, il tronco, i tartufini e la classica Mont Blanc.