Rosati d'Italia 2013 a Firenze: gran bella iniziativa


da sinistra: Rosato Langhe doc Ororosa 2012 di San Marco, Vino Rosato di Calabretta e Rosato igt 2012 di La Porta di Vertine

di Fabio Panci

Un buon successo per l'interessante manifestazione “Rosati d'Italia” svoltasi a Firenze domenica 13 Ottobre, all'interno delle splendide sale del ristorante “I Cinque Sensi”. Un particolare plauso va a Davide Bonucci, presidente dell'Enoclub Siena, grande esperto ed appassionato dell'universo vino organizzatore di eventi sempre ben confezionati, all'interno dei quali si degusta ma soprattutto si va ad approfondire stili e territori vitivinicoli toscani e non solo.

Ritornando all'appuntamento fiorentino a farla da padrone sono stati propri i “rosati”, vini che negli ultimi anni stanno facendo breccia nei gusti dei consumatori, grazie ad un trittico di caratteristiche fondamentali a mio avviso: facilità di beva, ottima abbinabilità con il cibo e, last but not least, il prezzo spesso molto conveniente. Tutto questo va sottolineato anche grazie alla maggiore attenzione dei produttori, nella modifica di status da vino di “ricaduta” a prodotto spesso addirittura di punta di molte aziende.


Passando ai banchi di degustazione, con il solo piccolo neo della ridotta presenza in sala di produttori e/o sommelier per poter avere qualche notizia/impressione in più sui vari vini, questi ci hanno consegnato una bella panoramica di rosati partendo dall'Alto Adige e scendendo per lo stivale fino alla Sicilia. Senza dimenticare territori dove il “color rosa” è di casa come la zona del Garda, presente infatti lo stand del Consorzio tutela  Vino Bardolino, la Franciacorta con l'ottima azienda Castello Bonomi ed infine l'immancabile Salento (con la presenza tra le altre aziende di due certezze come Cantina Due Palme e Severino Garofano).
Eccoci finalmente ad indicare i vini che personalmente ho maggiormente apprezzato, mettendo per una volta da parte la “scuola salentina”. Nel mio block notes, oltre che nello smart phone per la parte fotografica, ho riportato tre esempi di rosato provenienti esattamente, rispettando una sorta di par condicio geografica, dal Nord, dal Centro e dal Sud dell'Italia.
Partendo per sole ragioni di latitudine dal Nord, ho apprezzato moltissimo l'Ororosa  2012 Langhe Rosato Doc dell'azienda Sanmarco. Prodotto con uve nebbiolo, provenienti dalla zona del Roero, sprigiona al naso ipnotizzanti note di piccola frutta rossa ed un bel floreale di rosa. In bocca sembra quasi di masticare una caramella ripiena di fragola, seguita da una bellissima acidità ed una struttura che rendono il vino davvero “lunghissimo”.

Passando al Centro, viene fuori il mio orgoglio toscano nel premiare  la Porta di Vertine 2012 Rosato IGT dell'omonima azienda. Ammetto di essere rimasto ammaliato da profumi fruttati in primis, lampone sopra tutti, seguiti poi da un leggero floreale, e da nette note spezziate  sul finale. In bocca le sorprese continuano con un ingresso caldo, ben bilanciato da un'ottima freschezza  e da un'incredibile lunghezza che lo rendono un vino quasi carnoso, polposo estremamente godibile.

Arrivando al Sud voglio premiare il Rosato 2012 dell'azienda siciliana, per la precisione etnea, Calabretta. Colore abbastanza scarico, rispetto agli altri contendenti, dovuto al metodo ” pista e mutta” (consistente in una pigiatura e successivo travaso  del mosto in assenza di vinacce), naso che vira su toni di frutti di bosco ed inconfondibile scia minerale. Vino di ottima acidità, bilanciata da un alcol che non sovrasta nonostante i 14 gradi, e facilità di beva tale da renderlo perfetto come compagno dei pasti giornalieri.