Salerno, Dedicato a mio padre: perché la trattoria di Raimondo Piombino è la più amata dai salernitani


16/10/2017 17.2 MILA LETTURE
Raimondo Piombino con le figlie Maria e Emanuela
Raimondo Piombino con le figlie Maria e Emanuela

Dedicato a mio Padre
Vicolo Giudaica, 8

Tel. 089.231555
Aperto tutti i giorni solo la sera; la domenica solo a pranzo

Raimondo Piombino, una vita trascorsa tra ristorazione e gestione di locali a Salerno, ha deciso una quindicina di anni fa, come molti animatori della notte, di aprire un piccolo ristorante, scegliendo una impostazione ben definita: la cucina di tradizione.
«Dedicato a mio padre», nome evocativo che è tutto un programma, è soprattutto un’osteria di mare a gestione familiare. Il locale è piccolo e confortevole e si trova nel centro storico della città;  l’accesso è da Vicolo Giudaica, dove risiedeva nel Medioevo la comunità ebraica, e che vede ancora oggi bravi artigiani all’opera. Aiutato dalle tre figlie, Maria, Emanuela e Ludovica, Raimondo gestisce una sala con i fornelli a vista in un ambiente molto semplice ed essenziale.

Dedicato a mio padre, pescato del giorno
Dedicato a mio padre, pescato del giorno

Qui trovate innanzitutto il pescato del giorno, mostrato a tavola con orgoglio, e ovviamente i classici della cucina di mare salernitana ma anche i piatti che una volta aiutavano a scandire il calendario delle cucine casalinghe: gnocchi, minestra maritata, pasta e fagioli, scarpariello, pasta e patate con provola, parmigiana. Davvero una summa delle ricette storiche che sono i fondamenti della cucina povera campana ma che ormai difficilmente si ha il tempo di replicare a casa e che dunque agli habitué, così come ai turisti di passaggio, fa piacere oggi trovare in osteria.

Dedicato a mio padre, paccheri al baccala
Dedicato a mio padre, paccheri al baccala’

Varie e tutte molto valide le proposte di pesce che di fatto costituiscono il grosso del menu: dagli antipasti crudi e cotti di mare, alla tartare di tonno, a seppie e calamari imbottiti o polpo e patate, per cominciare.
I primi piatti vanno dagli spaghetti alle vongole – sempre molto richiesti – alle linguine agli scampi, dai paccheri o scialatielli ai frutti di mare agli spaghetti con i ricci o al nero di seppia.
Saporiti e amalgamati i paccheri al baccalà; ben eseguita la genovese di tonno mentre restano sempre un piatto imbattibile i tubetti con le cozze.

Dedicato a mio padre, genovese di tonno
Dedicato a mio padre, genovese di tonno
Dedicato a mio padre, tubetti con le cozze
Dedicato a mio padre, tubetti con le cozze

Tra i secondi piatti, il consiglio è di far riferimento al pescato del giorno, a partire da alici, triglie, dentici, pesce stella e così via e poi farsi consigliare la cottura più adatta, al forno o alla griglia. Molto buona anche la frittura, leggera e senza eccesso di olio. Semplici ma sfiziosi gli spiedini di pesce misto assemblati al momento.

Dedicato a mio padre, spiedino di pesce
Dedicato a mio padre, spiedino di pesce
Dedicato a mio padre, verdure grigliate
Dedicato a mio padre, verdure grigliate

Infine, gli irriducibili della carne potranno comunque contare su una buona entrecote e i vegetariani su un ricco piatto di verdure grigliate.
Si chiude in dolcezza con dessert preparati in proprio, come la crema catalana o il babà scomposto, oppure con i classici della storica pasticceria Pantaleone, come la ‘scarzetta’ il mont blanc.

Dedicato a mio padre, il mont blanc di Pantaleone
Dedicato a mio padre, il mont blanc di Pantaleone

Il tutto accompagnato da una discreta scelta di vini non solo campani (ma che si apre con la sezione dedicata a Cilento ed Irpinia) e con ricarico onesto.
L’esperienza pesa e si vede nella impostazione semplice,  immediata, ma anche molto efficace: se capitate  a pranzo in una domenica affollata avrete modo di vedere all’opera una vera e propria macchina da guerra, guidata con passione ma anche con grande capacità organizzativa.  Il nostro amico Raimondo è stato uno dei personaggi innovativi in città negli anni ’70 e ’80, quando non esisteva ancora un pubblico notturno. Per stare sulla piazza ha scelto lo stile di quelle osterie veraci  – proprio come il Tramp Pub del fratello Tonino, altro posto di riferimento a Salerno – dove la sostanza di una cucina tradizionale, sempre espressa, cioè con tutti i piatti preparati al momento, è veicolata da un servizio familiare, informale e molto partecipato. Se cercate nei piatti la suggestione – ma anche la solidità – degli archetipi che vi facevano la mamma e la nonna, o se siete visitatori digiuni dei sapori della gastronomia campana, questo è il posto che fa per voi.
Conto sui 35 euro.

Dedicato a mio padre, l'insegna
Dedicato a mio padre, l’insegna

Dedicato a mio Padre, Salerno

Una risposta

I commenti sono chiusi.