Sila, 24 luglio-26 settembre. Fattorie aperte: alla scoperta dei formaggi calabresi


Fattorie Aperte, il logo

di Giovanni Gagliardi 

È questa la provocazione della quinta edizione di Fattorie Aperte in Sila, l’evento che dal 2006 mette in rete i produttori di formaggio dell’altopiano calabrese. Un patrimonio agroalimentare importantissimo, snobbato dalla grande distribuzione che favorisce i prodotti di altri territori ma che ora, grazie alla manifestazione, è possibile conoscere direttamente.

L’altopiano silano, da territorio ricco e produttivo è andato via via impoverendosi, con la chiusura del grande caseificio che assorbiva e trasformava il latte dei tanti conferitori e con un turismo che non ha saputo rinnovarsi, fermo agli anni ’70, quando divenne “stazione climatica” della borghesia cosentina.

I formaggi silani

Sino ad oggi, tranne qualche eccezione (Pietro Lecce e la sua Tavernetta), l’iniziativa pubblica e privata era completamente atrofizzata, finché Mario Grillo non è tornato a casa.

Mario aveva un posto in banca al nord ma ha deciso di abbandonare giacche, cravatte e flussi finanziari per tornare a gestire insieme ai fratelli la grande azienda di famiglia. Vacche, maiali, bufale, agriturismo, macellerie tra la Sila, Cosenza e Rossano e, oggi, una manifestazione che ha cambiato l’umore degli stanchi allevatori della montagna silana, famosa per le produzioni del Caciocavallo Silano DOP, di mozzarelle, butirri, caciotte, pecorini, ricotte, ma anche per la produzione della patata a marchio IGP e dei salumi della norcineria calabrese.

Sila, si prepara il formaggio

Fattorie Aperte oltre ad aumentare il valore di queste produzioni, genera un indotto positivo per tutti gli attori del comparto turistico e soprattutto ha l’indubbio merito di consentire alle aziende agri-zootecniche in particolare ed alle famiglie più in generale, di continuare a vivere sull’altopiano, favorendo il mantenimento della tanto ricercata ruralità, intesa come il presidio dell’uomo sul territorio.

www.fattorieaperte.it