Sotto l’ombrellone-2 La forma dei sogni
di Fabrizio Scarpato
Lerici: sotto il portico una mostra di Francesco Musante. Mi piace perdermi nel suo mondo fantastico, tra conigli bianchi ed elefanti che volano, poeti e donnine, pesci che danzano sulle nuvole e trenini che sferragliano sul mare tra piccole case colorate, alberi da frutto, le lune, i cuori. Un mondo immaginario che reclama il colore, che spinge per affiorare dal nulla, per esistere, per avere un senso. Solo il disegno porta quiete all’immaginazione, solo il poeta, l’artista riesce a dare una forma ai sogni.
Londra brucia, the guns of Brixton. Automi impazziti saccheggiano e devastano le vie delle città, felpe vuote e cappucci che parlano in un Blackberry. Necessità di possedere, esigenza di apparire, se non possiedi non esisti. Soprattutto non hai nulla da perdere, tantomeno un futuro da inseguire. Esistere cinque minuti, come il vicino di casa, come il compagno di scuola, come quello lì che passa su una fuoriserie. La forbice è troppo larga. Allora prendi tutto, scarpe, vestiti, computer, megatelevisori al plasma, liquori e cibo, di quello “raffinato” di cui immagini solo il gusto. E poi? Poi niente. Torni a casa, ti piazzi il tuo bel plasma e ti spari un film, magari sgranocchiando quelle schifezze che ti sei sognato per mesi. Tutto gratis. Ti riprendi la vita.”
La favola qui non richiede colori, perchè è morta e sepolta da un pezzo, è il bianco e nero di un palazzo bruciato, è la rabbia della disperazione, che dura poco, che brucia anch’essa, come l’illusione che l’ha generata. A Londra i sogni fanno una maledetta fatica a prendere forma, a meno che, per forma e sogni, non si intenda un paio di scarpe di Footlocker.
Lerici. Il fantastico cielo blu notte dei quadri di Musante, è spesso popolato di fiori e palloncini, di pesci e note musicali, tazze volanti e bastimenti carichi di pennelli colorati. Più spesso, sopra gli infiniti, altissimi cappelli a cilindro di musicisti e poeti in redingotes varipinte, volano e galleggiano tanti cuori rossi e tante lune diafane. Oggi, negli ultimi lavori, nel cielo blu ondeggiano decine di bolle che racchiudono i cuori e le lune, i conigli e i pesci, gli aerei e le navi. Che racchiudono i sogni. Sogni senza più forma, divenuti deboli, fragili, labili: pronti ad esplodere. London calling.
Simonetta Agnello Hornby / Daniele Mastrogiacomo – Rivolta in Gran Bretagna – La Repubblica
Francesco Musante, pittore
Un commento
I commenti sono chiusi.
Credo che ti ripeterai in un post simile, autunno 2011 Milano, caldo forse troppo.