Bollicine a Capodanno 2020, ultima chiamata


Pizzolato Spumante Rose' Violette- Cinquantenario Janari, Cincinnato Kori, Ca' Di Rajo Prosecco Rose'

Pizzolato Spumante Rose’ Violette- Cinquantenario Janari, Cincinnato Kori, Ca’ Di Rajo Prosecco Rose’

di Marina Betto

Che si festeggi in pochissimi, in due o che si passi la sera di Capodanno addirittura da soli la fine e l’inizio di un nuovo anno merita di essere celebrato. ” Lo Champagne lo bevo quando sono contenta” diceva Lilly Bollinger ” e quando sono triste, talvolta quando sono sola. Se ho compagnia è da considerarsi obbligatorio. Lo sorseggio quando non ho fame e lo bevo quando ne ho altrimenti non lo tocco a meno che non abbia sete”. Le bollicine, direi, sono essenziali per brindare l’ultimo dell’anno siano esse Champagne o quelle  degli Spumanti di casa nostra scelti tra la Franciacorta, Oltrepò Pavese, Trento DOC, Prosecco, Alta Langa ma non solo, stanno prendendo sempre più piede la Falanghina spumantizzata, gli avvolgenti Spumanti di Puglia e quelli d’Abruzzo e non ultimi quelli siciliani o quelli laziali tratti da uve tradizionali come il Nerello e il Bellone.

Sgarzella di Podere San Biagio Passerina in purezza

Sgarzella di Podere San Biagio Passerina in purezza

Se a Natale ogni regione sfoggia i suoi menù e piatti della tradizione da portare in tavola l’ultimo dell’anno ha un menù senza vincoli che però, fateci caso, si orienta sul pesce dalle tartine al salmone ai frutti di mare, le ostriche, l’aragosta trionfante in una bella catalana o tra delle fumanti linguine, risotto agli scampi, fatta eccezione per il cotechino con le lenticchie che non può mancare per augurarsi fortuna per il futuro. Si parte con il Prosecco per il suo corpo leggero e floreale, un sorso delicato e fragrante. Quest’anno è nato il Prosecco Rosé DOC e non ci si può esimere dall’assaggiarlo. Nel suo uvaggio insieme alla Glera c’è il Pinot Nero che lo rende una bollicina adatta a piatti un po’ più strutturati degli antipasti. Nella scelta della bollicina migliore per Capodanno gettate sempre un occhio all’etichetta dove è espresso il dosaggio. Uno Spumante Brut ( residuo zuccherino tra i 6 – 12 g/l) va bene a tutto pasto come anche un Pas Dosè ( meno di 3 g/l), uno Spumante Extra Dry ( residuo zuccherino tra i 12-17 g/l) va scelto per l’aperitivo e perché no anche per il dessert che di norma vuole un Demì Sec ( residuo zuccherino tra 32-50 g/l) o uno spumante Dolce.

Pizzolato Spumante Rose' Violette Extra Dry

Pizzolato Spumante Rose’ Violette Extra Dry

L’Asti Spumante DOCG è il vino spumante dolce più conosciuto, si fa con le uve Moscato aromatiche che danno al vino quei sentori inconfondibili di rosa e fiori d’acacia. Una coppa di Asti Spumante è un sorso che parla d’italianità al mondo, che ci ricorda i fasti e il brio di aziende che hanno fatto la storia dell’enologia italiana dai F.lli Cora a Francesco Cinzano a Martini e Rossi, Contratto, Riccadonna. Federico Martinotti brevettò insieme ad Alfredo Marone il sistema di spumantizzazione rapida in grandi recipienti d’acciaio dando vita a spumanti innovativi che nacquero agli albori del XX sec.

Asti moscato Acquesi

Asti moscato Acquesi

Molti oramai bevono lo Spumante o lo Champagne Brut su tutto perfino sui dolci ma è da considerarsi un errore. La carica zuccherina di un dessert rischia di far apparire anche il migliore dei Brut teso, chiuso poco armonico e talvolta anche amarognolo. Note acerbe e allappanti si trovano spesso nei Pet Nat che sta per petillant naturel spumanti naturali con rifermentazione in bottiglia senza dosaggio. I Pas dosè sono sempre più apprezzati in Italia e nel mondo così come il Satén una particolare tipologia di Franciacorta DOCG caratterizzata da una minore pressione in bottiglia quindi meno effervescenza e spuma più cremosa, questa è una bolla che si ottiene solo da uve bianche come un Blanc de Blancs.

Ricci Curbastro Franciacorta

Ricci Curbastro Franciacorta

Gli spumanti rossi non li abbiamo dimenticati, Brachetto e Lambrusco vanno serviti l’uno con il dolce come una crostata di frutta, dei biscotti ripieni di marmellata o una torta al cioccolato l’altro il Lambrusco secco è perfetto con i salumi e se vogliamo tornare al nostro menù di Capodanno da abbinare a zampone e cotechino. Tornando in dietro riavvolgendo la nostra sparkling -list ricordiamoci che il Pinot Nero è l’uva rossa più importante per uno Champagne o Spumante di corpo, avvolgente e ricco di sfaccettature e se il cotechino viene servito verso la mezzanotte non potete che festeggiare col botto l’inizio del nuovo anno.  In fine per la scelta del bicchiere il migliore per le bollicine è il Ballon Flute un calice con fondo a punta e corpo più ampio rispetto ad una semplice Flute che è più adatta ad un Prosecco. Questo bicchiere favorisce lo svilupparsi del perlage al suo interno e la bocca stretta concentra gli aromi. La temperatura a cui servire le bollicine è 8/10 gradi ma qualche grado in meno non fa male visto che il vino una volta versato nel bicchiere si scalda in fretta e ricordatevi che lo Champagne è il solo vino che rende una donna bella dopo aver bevuto ( Marchesa De Pompadour).

Un commento

  1. Da ricordare per quanto riguarda gli spumanti rossi ottimi Aglianico del Vulture abbastanza abboccato ideali con crostate di frutta, macedonie o come aperitivo.
    Da menzionare Paternoster, D’Angelo, Martino, Cantina di Venosa.
    Carpe Diem

I commenti sono chiusi.