Steak House Vomero 1970, buona la carne e pure il companatico

francesco de biase

di Luca Matarazzo

A Napoli è a dir poco bulimica e nel mondo steak house tanti sono i protagonisti, non sempre all’altezza della situazione. L’idea stessa di steak house all’italiana è variegata, dalla braceria classica a chi cerca di offrire diverse pietanze, senza per forza concentrarsi sulla carne.

Francesco De Biase ama il proprio mestiere e la famiglia in egual misura, con la moglie Barbara e i figli Gennaro e Luca a dar man forte nel loro locale Steak House Vomero 1970. Il padre Gennaro aveva aperto proprio in quell’anno, quando ancora il food a Napoli era ricco di retaggi tradizionali a livello di buone trattoria di città.

L’accoglienza è cordiale, il cibo genuino, avendo conservato dal passato il concetto di “benvenuto della casa”, fatto di polpette al sugo, frittatine morbide, focaccia farcita e altri piccoli morsi dal gusto originale. Per chi vuole si prosegue con salumi di alto profilo, affettati al momento anche a coltello, grazie all’esperienza da contado del personale qualificato.

entrée

focaccia

E poi, ovviamente, la ciccia in ogni versione, dalla Fassona Piemontese, alla Marchigiana per andare poi all’estero sulle preziose Tomahawk e Kobe asiatiche. Parte della frollatura prosegue nelle celle frigo a vista del cliente, predisposte per l’ulteriore evoluzione dei sentori della carne.

la carne

polpettine

Buona la scelta vini, in prevalenza bollicine e rossi, tra le tante etichette regionali per una pausa rilassante con i profumi e i colori tenui dell’osteria di una volta. Originale la presentazione della selezione alla brace su pietra riscaldante accompagnata da patatine e verdure di stagione.

il vino

Rapporto qualità prezzo decisamente confortante per essere in uno dei quartieri storici dello “struscio” tra i negozi, dove i turisti si mescolano con gli abitanti del luogo in un unico abbraccio tra culture e usanze locali.

Piazzetta Aniello Falcone, 2, 80127 Napoli