Taurasi 1974 di Mastroberardino, un giovane cinquantenne
Che l’Aglianico sia immortale, l’Highlander dei vini, non ci possono essere dubbi e lo diciamo a ragion veduta essendo scesi nella degustazione dei Taurasi di Mastroberardino fino a quasi un secolo fa. La bottiglia di Aglianico sarà sempre vivo. Come questo 1974 che abbiamo avuto bevuto da Riserva Rooftop a Posillipo. Il tappo alla fine ha vacillato un po’ ma la bravura del sommelier ha evitato ogni problema. Dieci minuti nel bicchiere per farlo riprendere e voilà, il grande rosso, appena 12,5 gradi di alcol, ha iniziato ad esprimere note di frutto maturo, carruba, nota fumé, buccia di arancia.
Il colore rosso rubino ancora vivo non ha lasciato dubbie il sorso è apparso appagante, morbido grazie al tempo che ha levigato i tannini come la pialla del falegname, soprattutto leggero, aereo, terribilmente moderno. Una bevuta affascinante e indimenticabile di una annata grande: nel 1974 l’Italia scelse per il diritto della donna al divorzio con il referendum.
Altri tempi, altri vini. Ma sempre Matroberardino
Un commento
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Bellissimo racconto che conferma ancora una volta l’incredibile longevità dell’Aglianico e del Taurasi DOCG. Un vino capace di sfidare il tempo e regalare emozioni uniche, come dimostra questa straordinaria bottiglia del 1974. L’evoluzione dei suoi tannini e la complessità aromatica sono la prova della grandezza di questo vitigno e della maestria dei produttori campani. Un sorso di storia che continua a sorprendere!