Valentinia Aglianico Colli di Salerno Igt 2013 – Viticoltori Lenza | Vino arrivato secondo a Radici del Sud 2019


Valentinia Rosso Aglianico Colli di Salerno Igt 2013 Lenza

Valentinia Rosso Aglianico Colli di Salerno Igt 2013 Lenza

di Enrico Malgi

L’avvocato Guido Lenza ci ha provato anche quest’anno a vincere a Radici del Sud, così com’è successo nel 2018 quando l’etichetta Massaro Rosso Aglianico Colli di Salerno 2015 conquistò il primo posto, ma purtroppo ha soltanto sfiorato l’impresa. Ma il bravo professionista salernitano non si deve sentire sminuito per questo, perché comunque il suo Valentinia Rosso Aglianico Colli di Salerno Igt 2013 si è collocato meritatamente al secondo posto assoluto nella sua categoria di appartenenza, come hanno sentenziato i giudici dei Wine Buyers. E c’è da aggiungere poi che la piccola azienda di Pontecagnano con questo prestigioso risultato ha mantenuto fede all’ininterrotto trend positivo degli ultimi anni, riguardante la produzione dei vini del minuscolo areale dei Colli di Salerno che riescono a primeggiare sempre a Radici.

Controetichetta Valentinia Rosso aglianico Colli di Salerno Igt 2013 Lenza

Controetichetta Valentinia Rosso aglianico Colli di Salerno Igt 2013 Lenza

Aglianico in purezza fermentato in acciaio, maturato in botti grandi di rovere per un anno e mezzo e poi elevato in vetro per un altro anno. Tasso alcolico di appena tredici gradi trattandosi di un Aglianico. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.

Nel bicchiere risalta un colore rosso rubino intenso. Naso articolato ed avvolgente, che aspira avidamente un caleidoscopio di gradevoli profumi di ciliegia, sottobosco e fiori rossi e poi anche uno speziato di noce moscata, chiodi di garofano e cannella. Sentori terziari di tabacco, caffè torrefatto, incenso, goudron, eucalipto, liquirizia e cioccolato fondente vanno poi a completare il mosaico olfattivo. In bocca entra un sorso bello dinamico e reattivo, scattante e polposo, sontuoso ed elegante. La progressione palatale è segnata da una condizione tesa, nitida, equilibrata ed armonica. Rigurgiti fruttati. Percezioni sapide e minerali. La componente tannica cerca di forzare il blocco stradale col suo carico allappante, ma poi all’ultimo momento sterza verso un’uscita più comoda. Allungo finale sicuramente persistente e rassicurante. Da spendere su carne alla brace e su un provolone del monaco.

In conclusione si tratta davvero di un ottimo Aglianico, un po’ diverso rispetto a quello prodotto nel dirimpettaio versante irpino, non fosse altro per le differenti condizioni geomorfologiche, che lo avvicinano di più a quello coltivato nell’adiacente territorio cilentano. Mi fa piacere costatare che proprio un anno fa avevo recensito questo stesso millesimo su questo blog, vaticinando in quella occasione la sua perfetta evoluzione come in effetti è avvenuta, anche se il potenziale di questo vino mi porta a predire ancora lunghi anni di serbevolezza.

Scheda del 03/08/18. Colore rosso rubino nel bicchiere. Impatto olfattivo di sicuro effetto, perché seduce le narici per l’ottima purezza di frutto e per la cangiante ed esuberante proliferazione floreale. E così al naso vengono evocati perfetti schizzi odorosi di duroni, di prugne, di arancia rossa, di cassis, di mirtilli, di mora, di ginepro, di viola, di begonia e di zinnia. Pot-pourri speziato di noce moscata, di cannella, di pepe nero e di chiodi di garofano. Sussurri tostati, vanigliati, mentolati e balsamici. Bocca ampia che accoglie un sorso fresco, tonico, pimpante e bene strutturato. Tannini ancora in fase di spinta. Pregnanze sanguigne, vibranti, vigorose e viscerali, ma anche morbide, polpose, eleganti e dinamiche. Serbevolezza ancora in itinere. Retroaroma persistente ed appagante. Ziti al ragù, capretto al forno, formaggi ed insaccati stagionati.

Sede a Pontecagnano Faiano (Sa) – Via Lago Carezza
Cell. 336 566515 – Fax 089 3866086
[email protected]www.viticoltorilenza.it
Enologo: Sergio Pappalardo
Ettari di proprietà: 6,5 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigno: Aglianico