Verticale di Pian di Stio Fiano 2022-2017 di San Salvatore 1988 Al Paestum Wine Fest 2023


Verticale di Pian di Stio di San Salvatore 1988

Verticale di Pian di Stio di San Salvatore 1988

di Enrico Malgi

L’imponente e maestoso Tempio di Nettuno di origine ellenica che sta lì fisso ed immobile nella piana di Paestum già dal V secolo a.C. è sicuramente suggestivo ed attraente. Qualcuno dei relatori venuto da fuori azzarda a dire che si tratta sicuramente di uno dei migliori panorami del mondo e, come si dice dalle nostre parti, “non si mozzica la lingua”.

Il patron di San Salvatore Peppino Pagano con i relatori durante la verticale di Pian di Stio

Il patron di San Salvatore Peppino Pagano con i relatori durante la verticale di Pian di Stio

Perché oggi stiamo qui? Per godere naturalmente di questo stupendo scenario unico al mondo, ma abbiamo anche un’altra occasione da sfruttare che è quella di degustare in verticale sei bottiglie di vino bianco e sette di rosso prodotti dall’azienda cilentana San Salvatore 1988 di Peppino Pagano. Tutto questo rientra nell’ambito della manifestazione “Paestum Wine Fest 2023” che, secondo un consolidato copione, ha previsto l’assaggio in questo luogo straordinario del Pian di Stio Fiano Paestum Igp e dello Jungano Aglianico Paestum Igp.

Intanto cominciamo in questo frangente a provare il Pian di Stio, che alla presenza del titolare è stato ben raccontato da quattro grandi esperti settoriali: Andrea Gori, Alessandro Rossi, Paolo Lauciani e Luciano Pignataro. Da premettere che questo Fiano è uno dei pochissimi vini a bacca bianca cilentani allevati in altura ad oltre 600 metri di altezza e lontano dal mare.

Paestum Tempio di Nettuno o di Poseidone

Paestum Tempio di Nettuno o di Poseidone

Annata 2022 appena messa in commercio. Millesimo come si sa molto siccitoso, ma le uve di questo vino hanno potuto godere del fresco collinare e/o di un’ottima escursione termica.

Colore giallo paglierino giovane e scarico ancora in itinere ovviamente. Al naso salgono deliziosi e pullulanti profumi di frutta a polpa bianca, fiori freschi e vegetali locali e stagionali. In bocca il sorso risulta già in perfetto equilibrio, rinfrescante, sapido, morbido, denso, elegante, armonico e godibile. Vezzo mineralizzante. Perfetta la cifra stilistica. Nonostante la giovane età il finale si mantiene poi su toni abbastanza persistenti. Certamente migliorerà col tempo.

Verticale di Pian di Stio

Verticale di Pian di Stio

Annata 2021. Qui la veste cromatica disegna un colore paglierino un po’ più carico rispetto all’annata 2020. Percezioni olfattive ricche di costumanze fruttate di pesca bianca, pera, susina bianca, cedro e lime. In prosieguo si distinguono nettamente anche essenze di frutta secca, biancospino, timo, menta, anice e resina. In bocca esordisce un sorso esaltante, acido, glicerico, balsamico, lineare, tonico, pervasivo e perfino elegante nel suo sicuro incedere, che sfocia poi una chiusura goduriosa. Darà il meglio di sé tra qualche anno.

Annata 2020.  Cromatismo lucidamente giallo paglierino rinforzato. Bouquet intenso e molto interessante. Dal crogiolo saltano fuori eclettiche connotazioni olfattive che ricordano in successione un composito distillato di tanta buona frutta fresca, radiosi effetti floreali e ragionevoli elementi vegetali. Sorso coinvolgente, emozionante, saporito, incisivo, fibroso, vibrante, sapido, soave, cristallino, morbido e perfino cremoso. Serbevolezza ad oltranza. Retroaroma impagabile.

Annata 2019. Allo sguardo si presenta un coreografico campo visivo ottimamente delineato da nitidi fulgori paglierini quasi carichi. Dall’ampio caleidoscopio si sprigionano eterei profumi di nocciola, bergamotto, melone bianco, fico cilentano, ananas, mimosa, ginestra, erbe aromatiche e rigurgiti speziati. In bocca penetra un sorso tagliente di freschezza, verticale, accondiscendente, glicerico, ammaliante, grasso, sapido, scattante, reattivo e dinamico. Potenzialità di serbevolezza tutta ancora da scoprire. Edonistico il finale.

Annata 2018. Sempre più concentrato il colore giallo più dorato che paglierino. Esuberante e vibrante il pot-pourri di profumi che allerta subito le narici, proponendo in successione sontuosi afflati di nocciola, mela, pera, clementina, frutta secca, ginestra, felce, muschio, eucalipto, mentolo, zafferano, curry, canditi e miele. Sottofondo fumé. In bocca fa il suo ingresso un sorso fresco e tonico, elegante e pervasivo, morbido ed armonico, equilibrato e minerale. Essenziale e perfetto l’aplomb. Focalizzazione palatale aggraziata e sospirosa. Durerà ancora per tantissimo tempo. Fraseggio finale epicureo.

Annata 2017. Sempre più dorata la veste cromatica. Naso esplosivo, che si tuffa coraggiosamente nel bicchiere per annusare molteplici ed espressive connotazioni olfattive che riguardano tutto il vasto repertorio di frutta, fiori e vegetali di chiara marca cilentana. Bocca pronta ad accogliere un sorso secco, teso, avvolgente, strutturato, espansivo, superbo, arrotondato, appassionato, speziato, idrocarburico e composito. Prima di essere deglutito lo stesso sorso preferisce stazionare sulla lingua un bel po’ per apportare alle papille gustative tutta la gioia possibile. Longevità a lunga scadenza. Scatto finale grandioso.