Viaggio in Alsazia dopo la vendemmia in Provenza


Eguisheim. Piazza Saint Léon con il suo Castello (Papa Léon IX)

di Roberta Raia

Il Maestrale che spira violento in Cotes du Rhone mi ha portato decisamente fuori strada: sono ad Eguisheim, un piccolo villaggio nel cuore della tradizione alsaziana!

L’Alsazia…da sempre  una delle mie grandi passioni.
Questa regione è una pietra preziosa incastonata nella parte nord-orientale della Francia; confina a sud con la Svizzera, mentre sul versante nord è attigua alla Germania.
Resto incantata dal paesaggio che si offre ai miei occhi: la rinomata “strada dei vini”, che si snoda da nord a sud, è tutta un susseguirsi di scenari di incredibile bellezza, suggestive rovine di castelli medievali, tipiche colombages, casette e chiese sui cui campanili spesso mi capita di osservare i grandi nidi delle cicogne.
Mi sento come se, tutto d’un tratto, fossi stata catapultata in una fiaba…

Nido di cicogna

Una grande varietà e ricchezza culinaria contraddistinguono l’Alsazia: impossibile resistere alla gustosa e calorica Choucroute, a base di crauti e carne di maiale, allo Baeckeoffe (uno stufato composto da varie tipologie di carni cotte in vino e patate), al distintivo formaggio Munster e ai tipici Bretzel che si possono acquistare nelle stradine dei villaggi alsaziani. Altri protagonisti della tavola, qui, sono i salumi e la Flammekueche, ossia la tarte flambèe (pasta di pane farcita di panna, cipolle, pancetta).

Bretzellerie

Ricca di storia e di vecchie cittadine, antica e florida tradizione gastronomica e…grandi, grandissimi vini!
Il merito di tanta abbondanza e dell’eccezionale fascino di questa regione che  accoglie alcuni dei vitigni più apprezzati e conosciuti al mondo va, anche, alla particolare fertilità del territorio.

Eguisheim. I tre castelli

La pianura alsaziana, infatti, è situata in una posizione geografica privilegiata e vanta una ricca varietà geologica: essa ha avuto origine, circa 50 milioni di anni fa, dal cedimento dei Vosgi  e della Foresta nera, che, a quel tempo, formavano un unico massiccio. La diversità dei “terreni viticoli alsaziani”
dipende proprio dal fatto che le varie faglie mettono in contatto formazioni geologiche differenti. La presenza dei Vosgi a ovest funge da barriera naturale, riparandola dalle influenze oceaniche e facendo sì che le precipitazioni siano tra le meno abbondanti in Francia. Questo fenomeno benevolo e il soleggiamento costante permettono una maturazione lenta e prolungata dell’uva, favorendo lo sviluppo di aromi di grande finezza e complessità.

Carico d'uva

In Alsazia non è la zona di produzione che dà il nome ai vini, ma il vitigno.
I vini d’Alsazia sono prodotti partendo da sette vitigni principali (Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato, Pinot grigio, Gewurztraminer e Pinot nero) e presentati nella bottiglia tipica slanciata, la flûte d’Alsace.
In mancanza di indicazioni, invece, si è di fronte a un assemblaggio di più vitigni, chiamato “Edelzwicker”.

Ho la fortuna di essere ospitata da Veronique e Christian Hebinger, quella che si può definire una “tipica” famiglia alsaziana di viticoltori e produttori di vino, rispettosa e fedele alle tradizioni. Essere qui con loro significa vivere a pieno il senso dell’essere alsaziani: è bello ascoltare quando parlano in dialetto locale, osservare Veronique cucinare le prelibatezze  del posto e vedere Christian non perdere occasione per “scappare” nel suo regno: la sua piccola cantina!

Vini Hebinger

Li ho conosciuti nel 2008… ricordo nitidamente il momento in cui entrai in cantina per visitarla e degustare i loro vini. Rimasi folgorata dalla cura dei dettagli, dalla pulizia, dall’ordine e, sopra ogni cosa, dalla qualità dei vini. La loro gentilezza e disponibilità durante la degustazione e l’apertura verso chi (come me), non essendo del posto e non parlando la loro lingua, cercava di farsi capire gesticolando e disegnando frutti e molecole su un pezzo di carta, ha lasciato il segno nella mia memoria.
E’ stato allora che ho iniziato a conoscere ed apprezzare i “grandi bianchi d’Alsace”.

Tipico bicchiere alsaziano e bretzel

A distanza di tre anni, rieccomi, piacevolmente, a degustare e a cercare di compenetrarmi nel fantastico mondo dei vini e della tradizione alsaziana, attraverso la guida esperta e “campanilista” della famiglia Hebinger.

Paesaggio

Vivere l’Alsazia significa immergersi totalmente nella tradizione e nella cultura di una regione che, per la sua eterogeneità e complessità, non smette mai di “insegnare” e regalare emozioni.

31 Commenti

  1. Mi associo a quanto affermato da Giulia. Veramente una grande docente in potenza e che può vantare le tre famose “B”.
    L’Alsazia è una terra di mezzo, che fa da spartiacque tra la Francia e la Germania e si confonde tra le due etnie, visto che è stata contesa nei secoli dai due Stati. Ottima cucina e vini meravigliosi ed unici (quasi tutti bianchi, ad eccezione di un discreto Pinot Noir), già famosi al tempo dei Romani.
    Eguisheim si trova vicino a Colmar ed a pochi chilometri da Turckheim, dove opera Zind Humbrecht, forse il più grande produttore di vino alsaziano (il suo Gewurztraminer, insieme a quallo di Trimbach, è fenomenale ed anche gli altri vini non sono da meno, come i Pinot Blanc e Gris e, soprattutto il mitico Riesling).
    Abbracci.

    1. Grazie Enrico!
      è affascinante cogliere le caratteristiche e le influenze delle due etnie, che si plasmano e confondono in un’unica terra: l’Alsazia!
      è davvero un luogo magico e ricco di cultura!
      baci!

  2. La tua scrittura è forte e vivace come te. Non ti conosco da molto ma riesci a travolgere il lettore o l’interlocutore con le tue parole e le tue grandi ed intense emozioni! brava! ;)

  3. articolo molto suggestivo ..da ogni tua parola trapare la passione con cui ti dedichi al tuo lavoro.. grande roby!

  4. Leggere questa descrizione entusiasma ed invoglia a precipitarsi in quelle zone. La mistura descrizioni e foto è perfetta per trasportarti sul luogo e vivere sensazioni come se si fosse già lì!
    Credo che i posti siano fantastici, ma complimenti a come sono stati descritti!!!

  5. l’Alsazia deve essere davvero un luogo stupendo.. e a quanto ho capito anche dai piatti tipici c’è un bel “mélange” tra tradizione francese e tedesca. non vedo l’ora di leggere il prossimo pezzo ormai sono fan dei tuoi racconti!!!

  6. insegnante, per quanto mi riguarda, lo sei già, con tutte le meraviglie che ho appreso attraverso la lettura di questo tuo “diario di bordo” – sui vini e non solo… io ti eleggo vera e propria guida dei miei viaggi turistici virtuali! in attesa di un vento favorevole che (come è capitato a te) mi porti in francia per davvero- magari presto. intanto grazie, grazie, grazie!

  7. ….e ancora brava, associandomi a Giulia, direi, che sei dotata delle tre “c”…….capacità, conoscenza e competenza! Sei entusiasta ed entusiasmante, ormai sono affetta da Raite acuta, non posso fare a meno dei tuoi scorrevoli e fluidi racconti e dei tuoi reportage fotografici, che miscelati insieme danno un risultato eccellente. come i tuoi amati vini. Complimenti Roby!!
    Un bacio e un megaabbraccio :)

  8. Rivivo emozioni che pernsavo fossero volate via “con il maestrale”, appunto.
    grazie,
    un abbraccio.

  9. mix perfetto di parole e immagini per far assaporare un pizzico di Alsazia a chi non ci è mai satto e fargli venire abbastanza voglia di andarci… prima o poi…. magari insieme a te!

  10. Che bella l’ Alsazia!!!!!! Ormai non ho più complimenti da farti….grazie per essere tanto passionale quanto competente nel farmi capire e vedere le tue esperienze che mi appassionano sempre di più…resto in attesa per il prossimo illuminante articolo…un bacio grande e BRAVA!!!

  11. Magnifique article Roberta !

    Je t’attends avec impatience en Alsace pour t’accompagner dans ta passion :)

    A presto

    Gianni.

  12. Ciao…sono dacordo con te,….sono stata in Alsazia in mese di agosto, ho visto tante di quele meraviglie, non vedo ora di ritornare….anche per sempre. Mi piace tanto la loro cultura, la loro coretezza, apertura verso le altre persone sconosciute, la semplicita….a tanto altro che magari non si puo esprimere ne anche in parole. Viva ASACE!

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