Vini anfora: splendida verticale sul mare di Fiano Quartara 2011-2007 di Mario Mazzitelli


I tavoli allestiti per la degustazione sulla terrazza del Ristorante Miramare

di Enrico Malgi

Arcipelago Fiano, si potrebbe dire: per farsi un’idea della penetrazione pluriterritoriale ed esponenziale che negli ultimi anni ha interessato la produzione del famoso vitigno campano. Fermo restando che l’isola più grande ed importante in questo panorama geografico resta sempre quella irpina, che, come un faro alto ed imponente, irradia il suo fascio di luce agli isolotti vicini. Ma non bisogna dimenticare, comunque, che in buona parte della Campania e nel restante Mezzogiorno esistono areali vocati, come il Sannio, il Cilento, la Penisola Sorrentina, la Puglia (qui con due diverse versioni: quella classica e stanziale e quella che erroneamente viene definita Fiano Minutolo che non è propriamente un Fiano) e perfino la Sicilia. Ricordiamoci anche della versatilità di questo vitigno che con nonchalance fa registrare una produzione variegata di vini fermi, spumanti e passiti. E poi, ovviamente, bisogna rammentare la propensione del Fiano a sapere invecchiare bene nel tempo, tanto che lo porta ad essere considerato una delle varietà a bacca bianca autoctone più longeve.

I campioni di Quartara

In questo contesto, da poco tempo reclama il suo spazio vitale anche la piccola enclave della Igt Colli di Salerno dei Monti Picentini vicino Salerno ed in modo particolare qui si differenzia il Fiano prodotto dall’azienda Lunarossa Vini e Passione di Mario Mazzitelli Il Fiano Quartara di Mario è diverso soprattutto, a parte la sua piacevolezza, per il singolare processo di fermentazione e macerazione che avviene all’interno di anfore di terracotta interrate (chiamate appunto quartare), prima di maturare nel legno. Si è voluto così tracciare una nuova via per questo poliedrico vitigno, che sicuramente sta ottenendo dei buoni risultati. E la conferma della bontà di questo Fiano è arrivata puntuale dalla degustazione in verticale dei millesimi 2007- 2008- 2009 e 2010 e assaggio del 2011 che si è tenuta martedì al Ristorante Miramare di Salerno, impreziosita dalla presenza dello stesso produttore, di Maria Sarnataro delegata Ais Cilento, di Nevio Toti delegato Ais di Salerno e di Luciano Pignataro che ha ideato l’iniziativa.

Il Miramare

IIl contorno scenografico, poi, ha fatto la sua parte, recitando in primis con la risacca del mare che ha voluto alternare la sua voce a quella degli oratori. E poi anche con la stupenda location e l’accurato e perfetto servizio ai tavoli da parte degli inappuntabili sommelier.

Carmine Ricco, il titolare del Ristorante Miramare

Quartara  2011
Si tratta ovviamente di un campione di botte, in quanto il vino non è stato ancora imbottigliato, lo farà a breve dice Mario. Ha comunque quasi concluso il suo percorso e teoricamente potrebbe essere già pronto alla beva. Personalmente ritengo che debba assestarsi ancora per qualche tempo, perché qui si tratta di una promessa di matrimonio di una giovane donna fatta al suo amato. Le potenzialità, comunque, ci sono tutte per emergere: buona alcolicità, freschezza, eleganza, lieve affumicatura e percezioni floreali e fruttate. Aspettiamolo quando sarà uscito dalla pancia (bottiglia) della madre tra qualche mese e poi ne riparleremo.

Un momento della degustazione

Quartara 2010
Ecco, qui già i contorni si fanno più nitidi e precisi. Il colore comincia ad assumere un cromatismo paglierino più carico. L’olfatto riesce a percepire fini profumi di ananas, di pera matura, di glicine, di biancospino, di salvia e di idrocarburi. In bocca è sapido, fresco, fruttato, godibile, speziato e con un filo dorato di mineralità. Il finale è discretamente lungo, ma tenderà ad elasticizzarsi col passar del tempo. E’ comunque giovanissimo ed ha davanti a sé ancora molti anni per migliorarsi e lo farà sicuramente, statene certi!

Luciano Pignataro con Mario Mazzitelli

Quartara 2009
Colore giallo carico, tendente al dorato. Il naso respira a pieni polmoni e coglie piacevoli sensazioni di frutta gialla e bianca e fiori di campo. Sul palato è grasso, esuberante, equilibrato, fresco, fruttato e complesso. Bella interpretazione davvero di un vino ancora in fase di spinta, perché il Fiano è così: si concede con parsimonia e si fa aspettare come una bella donna!

Quartara 2008
Ecco qui il miglior millesimo. I quattro anni passati dalla vendemmia cominciano a dare i loro frutti, anche se stiamo nemmeno a metà del guado. Alla vista risalta un colore vivace e brillante. Al naso salgono persistenti nuances aromatiche di frutta esotica, come il mango, la papaya e il lime. In bocca è elegante, morbido, strutturato, caratteriale, equilibrato, sapido e balsamico. Chiude con un finale piacevolmente agrumato.

Un momento della degustazione

Quartara 2007
La più remota e la più pronta ovviamente. Colore dorato pieno. Naso complesso, fine, aromatico, fruttato e floreale. Effluvi di miele di acacia, di bergamotto e di mandorla. In bocca è sapido, fresco, elegante e sovrastato da una leggera e gradevole nota fumé. Finale godibile e persistente. Ne avrà ancora per alcuni anni.

Il piatto in abbinamento al Quartara: caponatina, tortino di alici e baccalà su letto di purea di broccoli

In conclusione si è trattato di una bella serata, con la degustazione di ottimi vini. Sicuramente il Quartara è un Fiano atipico e particolare, difficilmente catalogabile, ma forse anche per questo diventa più intrigante e ricercato.  

Da sinistra: Vittorio Guerrazzi, Nevio Toti, Pina Gaimari, Maria Sarnataro, Enzo Oliva, Mino Perrotta, Federica Di Domenico

Per i suoi spiccati sentori di balsamo, di idrocarburi e di fumé ricorda in parte alcuni Riesling alsaziani o del Reno e/o qualche Grand Cru borgognone a base di Chardonnay. E allora, Avanti così!

Lunarossa Vini e Passione
Via V. Fortunato – Giffoni Valle Piana
Tel. 0898021016 – Fax 0898021177                                            

[email protected]
www.viniepassione.it

Foto di Antonio Fumarola

3 Commenti

  1. Bella serata. Conoscere l’evoluzione del Quartara, specialmente nelle due annate precedenti e successive a quella attualmente in commercio (2009) e’ stato interessantissimo, oltre che unico visto l’esiguo numero di bottiglie in giro (specialmente della 2007). Mi e’ piaciuto il 2009, ma il 2007 gli tiene bene testa con l’equilibrio della maturita’. Il 2008 ha virato su altri percorsi, diversi ma non meno piacevoli, di evoluzione. Il 2010 sta per laurearsi mentre della 2011 aspetteremo la nascita. Un plauso all’organizzazione di Luciano, dell’AIS e quella della stupenda location. Grazie a Mario, per l’amicizia e per questa esperienza.

  2. Grazie perche’ sapete sempre sorprendemi nonché incuriosire per cui se qualcuno sa dirmi dove posso procurarmi qualche campione gliene sarei molto grato.P.S. U’altra piccola isola di Fiano si trova in Sicilia dove Planeta ne da’ un’interpretazione molto particolare:da assaggiare!

  3. @ Mimmo mi ha fatto molto piacere incontrarti, spero che ci possano essere altre occasioni in avvenire.
    @ Francesco mettiti direttamente in contatto con Mazzitelli per avere qualche campione del Quartara, anzi vallo a trovare in azienda, vedrai che ti tratterà molto bene. Il il Fiano siciliano che produce Planeta, ne ho già accennato qui ed in altre occasioni, si chiama Cometa.
    Per tua informazione, ti dico che esiste anche un clone del Fiano in Piemonte che si chiama Erbaluce, un vitigno anch’esso poliedrico con cui si ricavano ottimi vini fermi e spumantizzati, mai soprattutto è famoso per il passito Erbaluce di Caluso, grande vino da dessert.
    Abbracci.

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