Vini Cantine Statti vincitori a Radici del Sud 2018


Vini Cantine Statti

Vini Cantine Statti

di Enrico Malgi

Ormai l’edizione 2018 di Radici del Sud è diventata una perfetta traslazione del famoso motto di Giovan Battista Vico: “Corsi e ricorsi storici”. E sì, perché molteplici aziende partecipanti hanno replicato i successi degli anni passati. A questo piacevole e gratificante rito non si sono volute sottrarre le Cantine Statti di Lamezia Terme che, memore dei tre premi conseguiti l’anno scorso, quest’anno hanno ricevuto due prestigiosi riconoscimenti.

Controetichette vini Cantine Statti

Controetichette vini Cantine Statti

Il Greco Calabria Bianco Igt 2017 si è piazzato al secondo posto assoluto nella sua categoria di appartenenza, così come ha deciso la giuria dei Wine Writers.

Acciaio e vetro per sette-otto mesi di maturazione. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale sotto i 10.00 euro, cioè un regalo.

Il greco (forse il vitigno più antico di tutta l’Italia Meridionale) anche quando gioca in trasferta (e mi riferisco alla Calabria in modo particolare) mantiene quasi sempre inalterate le sue pregevoli qualità. A cominciare dal colore che anche in gioventù, come in questo caso, è sempre segnato da un timbro giallo carico quasi dorato e lucente, potendo contare su una materia colorante sicuramente superiore rispetto ad altre specie a bacca bianca. Al naso salgono i profumi della pesca gialla, l’albicocca, il pompelmo, la mela cotogna, gli agrumi canditi e lo zenzero. Non mancano poi sussurri floreali di caprifoglio e di gelsomino e lievi sfumature speziate di cannella e di chiodi di garofano. La ricettiva bocca accoglie un sorso palpitante per armonia, succosità e morbidezza. Acidità pungente, che fa salivare tutto il cavo orale. Spunti sapidi e minerali. Frutto integro e dotato di cristallina purezza. Retroaroma seducente, vibrante, stimolante e persistente. Il Greco è un vino bianco molto strutturato, per cui l’abbinamento col cibo può essere trasversale. E quindi vanno bene i piatti di mare, ma anche quelli a base di salumi e di carne, a patto che non ci sia pomodoro.

Lamezia Rosso Doc 2017. Prima piazza assoluta nella categoria del Gruppo Misto Vini Rossi, come sancito dalla giuria dei Wine Writers.

Blend di gaglioppo e greco nero in parti uguali e saldo di magliocco. Solo acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Anche qui il prezzo è favoloso: intorno agli 8,00 euro!

Colore rosso rubino, screziato parzialmente di giovani spunti violacei. Divagazioni olfattive di ottima presa, che si traducono in piccoli frutti del sottobosco, con  fiori rossi,  nuances speziate e sentori di giaggiolo, di timo, di salvia e di aneto. Il sorso si distende placidamente sulla lingua.  Vino asciutto, austero, solido e dinamico, attraversato da un guizzo di pronunciata freschezza. Tannini leggermente ruvidi, ma già masticabili. Palato tonico, reattivo, succoso e permeato da un’elegante silhouette. Supporto ottimamente strutturato. Plastica ed avvolgente la chiusura che regala edonistici sogni. Su carni rosse, formaggi caprini calabresi e ‘nduja.

Sede a Lamezia Terme (Cz) – Contrada Lenti
Tel. 0968 456138 – 453655 – Fax 0968 453816
[email protected]www.statti.com
Enologi: Nicola Colombo e Vincenzo Bambina
Ettari vitati: 100 – Bottiglie prodotte: 750.000
Vitigni: gaglioppo, magliocco, greco neo e bianco e mantonico

 

2 Commenti

  1. Grande il greco bianco grande l’azienda ma la Calabria,nonostante il suo enorme potenziale,stenta sempre ad emergere.Tanta storia ma poche aziende di qualità.Per me un unigma:una regione che vive da anni come in un limbo da cui non vedo personalmente via d’uscita.Consoliamoci però con realtà come questa che hanno il coraggio di puntare in alto.Ad maiora da Francesco Mondelli

  2. Caro Francesco non sarei così severo con la viticoltura di una terra così meravigliosa come la Calabria, che tra l’altro può vantare un numero nettamente superiore di specie varietali autoctone rispetto a tutte le altre regioni italiane. Se prendiamo ad esempio alcune di esse, come il gaglioppo, il magliocco, il greco nero e bianco, il moscato di Saracena ed il mantonico, ci accorgiamo che le bottiglie così prodotte sono eccellenti. E poi i prezzi praticati sono sempre molto favorevoli. Forse manca un rilancio commerciale e promozionale capillare, che metta in risalto la bontà di questi vini, ma sicuramente le basi sono solide ed affidabili. Senza dimenticare poi che la Calabria , la vecchia Enotria, è stato uno dei primi territori a produrre vino nell’antichità, attraverso la colonizzazione ellenica.

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