Vini Casa Setaro – Nuove annate
di Enrico Malgi
In Italia per fortuna esistono molteplici e compositi territori molto vocati ad una viticoltura di grande qualità. Tra questi un posto di assoluta preminenza spetta di diritto agli areali collocati alle pendici di vulcani ancora attivi o spenti. Come quello del comprensorio del Vesuvio in Campania per esempio, laddove insiste una solida seppur minimale tradizione vitivinicola, che fa leva soprattutto su vitigni prettamente locali allevati a piedefranco.
Un’azienda di punta in questo contesto è rappresentata da quella di Casa Setaro di Trecase del bravo produttore ed enologo Massimo Setaro, che ogni anno sforna ottime bottiglie di vino, proprio come le cinque che ho appena assaggiato di nuove annate.
Aryete Caprettone Vesuvio Doc 2023. Soltanto Caprettone maturato in anfora e tonneaux per sei mesi e poi elevato in boccia per due mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro.
Alla vista si appalesa una tonalità colorata di un giallo lucente. L’approccio olfattivo fa risaltare vibranti, caratteristici e convincenti profumi di mela renetta, pera coscia, clementina, melone bianco, banana, mandorla, biancospino, glicine, tiglio, salvia, zafferano, zenzero ed effusioni vulcaniche. In sottofondo il naso intercetta anche sfumature idrocarburiche ed empireumatiche. L’impatto del sorso sulla lingua rimarca un sorso accondiscendente, delicato, morbido, elegante, equilibrato, balsamico, scattante, reattivo, fruttato e floreale, oltre che acidulo e relativamente fresco. Chiude su note leggermente e piacevolmente amaricanti. Da spendere su un piatto di linguine ai frutti di mare e carne bianca.
Lacryma Christi del Vesuvio Bianco Biologico Munazei Doc 2024. Caprettone in purezza. Maturazione in acciaio per sei mesi e poi affinamento in vetro per altri due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel calice sfavilla un luminoso colore giallo paglierino carico quasi dorato a discapito della giovinezza del vino. Bouquet depositario di una poliedrica gamma di profumi, che si estrinsecano attraverso una voluttuosa e screziata timbrica aromatica di mandarino, pesca bianca, mela golden, pera spadona, albicocca, susina gialla, gelso, ginestra, erbe aromatiche, sospiri speziati, tracce sulfuree ed una mineralità permeante. In bocca penetra un sorso abbastanza fresco, succoso, gradevole, agrumato, pulito, aggraziato, leggiadro, intrigante, seducente, schietto, setoso, vellutato, sapido e glicerico. Silhouette agile, snella ed elegante. Finale appagante e leggermente amaricante. Da bere giovane su un risotto con radicchio e latticini freschi.
Lacryma Christi del Vesuvio Rosato Biologico Munazei Doc 2024. Piedirosso al 100%. Maturazione in acciaio per sei mesi e poi elevazione in boccia per due mesi. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel calice si coglie un brillante colore rosato corallino. Al naso serpeggiano goduriosi aromi di tanta buona roba, a cominciare da umori fruttati di marasca, chinotto, mela cotogna, fragoline di bosco, lamponi e piccole drupe del sottobosco. In appresso risaltano credenziali di geranio, rosa, radici, erbe aromatiche e percezioni bellamente sulfuree. Sorso blandito subito da un guizzo di freschezza e che poi risulta centrato, scorrevole, piacevole, delizioso, carezzevole, felpato, suadente, arioso, rotondo, equilibrato, goliardico, plastico, sapido e scattante. Souplesse intrigante, sensuale, elegante, fine e coinvolgente. Affondo finale epicureo. Da provare su un piatto di pasta e lenticchie e sulla classica pizza margherita.
Lacryma Christi del Vesuvio Rosso Munazei Doc 2024. Solo Piedirosso. Maturazione in acciaio per sei mesi e poi affinamento in bottiglia per tre mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Tipico il colore rosso rubino poco concentrato e schizzato di riflessi violacei. Bouquet molto interessante che sa trasmettere al naso voluttuosi svolazzi di tanta buona frutta fresca: amarena, melagrana, fragola, lamponi, mirtilli e cassis. Di seguito ecco emergere accattivanti note floreali di geranio e di viola, mischiate insieme con impronte minerali, vegetali e sulfuree. Sottofondo speziato e lievemente fumé. In bocca è sempre la buona frutta fresca che mena le danze, per un sorso immediato, elegante, aggraziato, agile, insinuante ed armonico. Tannini affusolati e gentili. Palato scattante, succoso, nitido, fine, secco, scorrevole ed equilibrato e che declina poi un amalgama avvincente che infittisce il gusto. Lo slancio finale è deliziosamente amarognolo e portatore di un frutto pieno ed appagante. Perfetto su un piatto di spaghetti al pomodoro e tagliere di salumi.
Fuocoallegro Vesuvio Piedirosso Doc 2023. Piedirosso al 100%. Affinamento in anfora e botti grandi di rovere francese per un anno. Elevazione in boccia per due mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 22,00 euro.
Ecco qui un classico vino rosso della tradizione vitivinicola prettamente campana ed in modo particolare degli areali vesuviano, flegreo e sannita.
Calice tinto da uno scintillante colore rosso rubino intenso, accompagnato da schizzi purpureggianti. Ventaglio olfattivo depositario di un’ampia e variegata messe di profumi, il cui incipit racconta minuziosamente ad un naso attento e disponibile i tipici e ben modulati aromi fruttati di ciliegia, melagrana, prugna, lamponi, ribes nero, mirtilli e more. Di concerto affiorano poi costumanze di geranio, violetta, genziana, salvia, noce moscata, chiodi di garofano, anice e vaniglia e sentori terziari di caffè, liquirizia, tabacco e goudron. In bocca esordisce un sorso leggero e scorrevole come limpido torrente, per una progressione tattile che si dimostra setosa, vellutata, carezzevole, morbida, fine, elegante, rotonda, raffinata, balsamica, dinamica e tagliente di freschezza. Tannini dolci, remissivi e ben ricamati. Legno ben dosato. Sviluppo palatale trascinante per struttura, contrasto sapore e persistenza. Il finale è profondo ed appagante. Tutta da scoprire la serbevolezza di questo Piedirosso vulcanico. Abbinamento variabile sui piatti di terra della tipica cucina vesuviana sicuramente ma anche su quella di mare con pomodoro.
Un’ottima batteria di vini targati Vesuvio, frutto di un privilegiato ed autoctono patrimonio ampelografico di questo territorio vulcanico che guarda il mare ed è connotato da un microclima ideale. Senza dimenticare poi le innegabili risorse e le qualità professionali da parte di Massimo Setaro, produttore ed enologo.
Casa Setaro
Via Bosco del Monaco, 34 – Trecase (Na)
Tel e Fax. 081 8628956 – Cell. 335 6333111
Enologo: Massimo Setaro
Ettari vitati: 12 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Caprettone, Falanghina, Greco e Fiano.
Scheda del 22 novembre 2021

Massimo Setaro, Enrico Malgi e Andrea Giuliani
di Enrico Malgi
Floride vigne, vitigni a piedefranco prettamente locali piantati nella nuda terra nera e ricca di lapilli, laddove la lava del Vesuvio, frutto di molteplici eruzioni più o meno remote, si è improvvisamente fermata per lasciare spazio alla vegetazione. E poi ancora la cantina che poggia sicura sulla roccia vulcanica, i meravigliosi vini biologici, l’olio, la casa, la famiglia, ecc. Tutto questo fa parte intimamente di un piccolo e grande mondo che gira intorno a Massimo Setaro, un vignaiolo, un enologo ed un produttore, nonché un maestro dell’ospitalità, un vero anfitrione di Trecase, un piccolo comune collocato all’interno del Parco Nazionale del più famoso vulcano del mondo.

Casa Setaro – vini assaggiati
Durante la mia recente visita ho assaggiato tutto l’armamentario vinicolo aziendale: nove etichette, di cui una inedita prossimamente in commercio.

Casa Setaro. Panorama
Si comincia con il Pietrafumante Caprettone Spumante Bianco Metodo Classico 2019. Soltanto Caprettone, una varietà autoctona che Massimo ha contribuito a riesumare e rilanciare con eccellenti risultati, sdoganandola finalmente dall’annosa vertenza con la Coda di Volpe. Fermentazione per ventiquattro giorni. Affinamento in bottiglia sui lieviti per trenta mesi. Sboccatura dopo tre anni. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale orientativo in enoteca di 23,00 euro.
Il cromatismo è segnato da un vivace e brillante colore giallo paglierino. Spuma vaporosa e consistente. Perlage gioioso ed accattivante, le cui bollicine risultano abbastanza fini e persistenti. Sospiri gradevolmente fruttati di agrumi, pesca, albicocca e sottobosco. Respiri floreali e vegetali. In bocca fa il suo ingresso un sorso brioso, fresco, snello, scorrevole, sapido e sulfureo. Coté elegante, leggiadro, aggraziato, equilibrato, armonico e suadente, che anticipa un finale dissetante e godurioso. Da consumare su un risotto ai frutti di mare e latticini.

Casa Setaro Vitigno a Pierfranco
Campanelle Falanghina Campania Igt 2020. Falanghina in purezza lavorata per sei mesi in acciaio e poi affinata in vetro per altri due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 11,00 euro.
Nel bicchiere si manifesta un limpido colore giallo paglierino striato di verde clorofilla. Spettro aromatico ottimamente alimentato da espansivi e variegati profumi di mela, pera, banana, ananas, fiori bianchi e macchia mediterranea. Sorso delizioso, genuino, acido, sapido, minerale, citrino, lineare e setoso. Percezioni palatali carezzevoli, morbide, affusolate e soavi. Sensazione tattile dinamica, segno che il vino è in piena fase di spinta per cui migliorerà sicuramente col tempo. Chiusura gradevole. Su un piatto di vermicelli a vongole e verdure scottate.
Aryete Bianco Vesuvio Caprettone Doc 2019. Caprettone al 100% affinato in anfora e tonneaux per sei mesi. Elevazione in boccia per altri due mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 16,50 euro.
Nel bicchiere traspare un limpido colore giallo paglierino. Dall’ampio crogiolo, il naso attinge copiose e variegate nuances di clementina, pesca bianca, mela annurca, pera, ginestra, gelsomino ed erbe aromatiche. Sottofondo idrocarburico. Impatto del sorso sulla lingua pulito, succoso, balsamico, suadente, morbido e fruttato. Palato ben disponibile a testare una tattilità scattante, reattiva e mineralizzante. Fraseggio finale leggermente amaricante, ma gradevole. Da preferire su carne bianca e cacioricotta.

Casa Setaro Lava del Vesuvio solidificata
Munazei Lacryma Christi del Vesuvio Bianco Doc 2020. Anche qui soltanto Caprettone, caratteristico emblema territoriale, lavorato per sei mesi in acciaio e poi affinato per due mesi in bottiglia. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 13,00 euro.
Alla vista si presenta un colore giallo paglierino lucido ed attraversato da giovani lampi verdognoli. Fierezza aromatica intensamente affastellata da propositivi effluvi di mandarino, mandorla fresca, albicocca, susina gialla, cantalupo, gelso, ginestra e vegetali locali. Tracce sulfuree. In bocca fa il suo esordio un sorso pronto, schietto, delicato, agrumato, seducente e raffinato e detentore di una polpa succosa e setosa. Ben calibrato il registro gustativo, che disegna uno slancio finale piacevole e puntellato poi da un perfetto equilibrio. Da spendere su un risotto ai funghi porcini e uova in tegame.
Munazei Lacryma Christi del Vesuvio Rosato Doc 2020. Piedirosso in purezza. Maturazione in acciaio per sei mesi ed elevazione in vetro per altri due mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di tredici euro.
Nel bicchiere s’intravede un fulgido colore rosato ramato. Al naso serpeggiano plastici e goliardici profumi di marasca, fragoline del sottobosco, lamponi, ribes, rosa canina, mirto e zenzero, In bocca penetra un sorso deliziosamente ricamato da percezioni tattili fresche, carezzevoli, felpate, gentili, sapide ed ariose. Souplesse intrigante. Frutto integro e polposo. Gusto pieno, equilibrato e rotondo. Scatto finale appagante. Da consumare su una zuppa di pesce e tagliere di salumi.

Casa Setaro Barricaia
Munazei Lacryma Christi del Vesuvio Rosso Doc 2020. Soltanto Piedirosso lavorato in acciaio per sei mesi e poi affinato in boccia per altri tre mesi. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.
Come da copione il colore è sottolineato da un rubino non troppo carico ed attraversato da riflessi violacei. Sensitivo l’impatto olfattivo, che esibisce in prima istanza un voluttuoso sentore fruttato di medie e piccole drupe, seguito da gradevoli impronte floreali di geranio e di garofano e da afflati vegetali. Sorso gentile, agile, teso, aggraziato ed elegante. Tannini latenti. Pregnanza gustativa morbida, accomodante ed edonistica. Retroaroma accattivante e godibile. Da associare ad un bel piatto di pasta al sugo e formaggi semistagionati.
Fuocoallegro Vesuvio Piedirosso Doc 2019. Piedirosso in purezza affinato in anfore e botti grandi di rovere per un anno. Elevazione in vetro per due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 16,00 euro.
Evoluzione di un Piedirosso maturato in legno ben allineato, che fa segnare un cromatismo rubino intenso, scalfito da riverberi purpurei. Al naso salgono giocose credenziali di ciliegia, cassis, mirtilli, more, geranio e violetta. Voluttuosi poi i profumi vegetali e speziati, che vanno a delineare e completare un quadro olfattivo molto significativo. Sorso educato, collaborativo, fresco, sapido, fine, elegante e glicerico. Trama tannica bellamente affusolata. Silhouette aggraziata, che anticipa un finale sicuramente appagante. Da spendere su una bella genovese e spiedini di carne arrosto.

Casa Setaro Lapilli
Don Vincenzo Lacryma Christi del Vesuvio Riserva Doc 2017. Blend di Piedirosso al 70% e saldo di Aglianico. Affinamento in botti grandi di rovere francese per due anni e poi il vino viene elevato in vetro per sei mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale in enoteca di 25,00 euro. Vino dedicato giustamente al papà di Massimo.
Bicchiere tinto da un bel colore rosso fuoco. Dall’ampio crogiolo si sprigiona un caleidoscopio di eterei e variegati profumi. L’incipit è appannaggio di paradisiaci afflati di tanta buona frutta fresca e croccante: amarena, prugna e tutta la gamma del sottobosco. Composita la florealità di geranio e di viola. Umori speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero, seguiti subito dopo da rigurgiti terziari. In bocca arriva un sorso materico, complesso, strutturato, profondo, centrato, vibrante di energia, tonico, ferroso e sulfureo. Maglia tannica talentuosa. Idilliaco il gusto armonico, equilibrato e saporito. Allungo finale persistente ed epicureo. Un grande vino davvero da abbinare a piatti sostanziosi di carne e/o a formaggi stagionati.
Contrada Bosco del Monaco Vesuvio Bianco Dop 20189 54 – 37 Dop 2019. Blend di Caprettone al 50%, Greco al 30% e saldo di Fiano. Uve raccolte in periodi diversi in base alla maturazione. Affinamento in acciaio per un anno e poi un altro anno in bottiglia. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 33,00 euro. Vino assaggiato in anteprima e non ancora in commercio. Per adesso sono state prodotte soltanto duemila bottiglie. Sull’etichetta della bottiglia sono riportati due numeri della smorfia napoletana: 54 il cappello e 37 il monaco, cioè la contrada dove sono allevati i vitigni.

Casa Setaro il Vesuvio tra le vigne
Nel bicchiere si staglia un colore giallo paglierino abbastanza intenso. Dall’ampio e pluralistico bouquet si sprigionano connotazioni olfattive di ottima rilevanza, che hanno nella frutta fresca la loro freccia appuntita. E così si fondono perfettamente insieme conturbanti costumanze di pesca gialla, albicocca, mela cotogna, clementina, bergamotto, nespola e cantalupo, che a loro volta intercettano coriandoli di iris, ginestra, tiglio, salvia e mirto e/o delicate gentilizie speziate. In bocca entra un sorso penetrante, raffinato, muschiato, balsamico, sontuoso, elegante e vibrante di sferzante acidità. Gusto sapido, succoso, intrigante e leggiadro. Retroaroma sospiroso ed appagante. Da preferire sui piatti della classica cucina marinara partenopea.
Come al solito ho degustato un’ottima batteria di vini prettamente territoriali, che sono il vanto dell’azienda di Massino Setaro e di tutto l’areale vesuviano. Sul Caprettone, poi, non può mancare una chiosa finale, rilevando che questo vitigno è stato erroneamente confuso per tanti anni con la Coda di Volpe che, a detta di Massimo, sul Vesuvio è quasi inesistente. Ed è tutto dire.
Casa Setaro
Via Bosco del Monaco, 34 – Trecase (Na)
Tel e Fax. 081 8628956 – Cell. 335 6333111
Enologo: Massimo Setaro
Ettari vitati: 12 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Caprettone, Falanghina, Greco e Fiano.
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Manca il Brut Nature probabilmente finito e la cosa non mi meraviglia visto che non solo per me ,ma anche per la critica più accreditata, è di sicuro il miglior metodo classico campano che poi può liberamente giocarsela alla pari con gli italiani più blasonati della categoria PS @Bosco 37:il blend è sempre la sfida del grande viticultore-enologo logico quindi aspettarsi l’ennesimo capolavoro da chi, facendo onore al propio nome,si esprime sempre al …….FM
Grande azienda, grandi vini e superlativa ospitalità.
Assaggiato in una masterclass di Bere Bianco all’Excelsior di Roma evento organizzato da Vini e Cucina il 54-37 Contrada(cappello del Monaco secondo i numeri della smorfia napoletana che è anche il nome della sotto zona che secondo disciplinare non può essere per ora riportata in etichetta dove insistono i vitigni di Caprettone e Greco di Torre allevati a piede franco)ha surclassato la concorrenza con un fantastico gioco di rimandi tra sapidità e deciso aggrumato da godere adesso ma anche negli anni a venire.Ad maiora da FRANCESCO
Si Francesco tutta la batteria dei vini di Massimo Setaro è straordinaria e riflette perfettamente l’areale vesuviano. La location poi è un valore aggiunto unico.